di Corrado Santuccio
Con l'avvicinarsi delle Primarie del 14 ottobre, anche nella nostra città si è aperto finalmente un dibattito sul Partito Democratico , sulla sua organizzazione, sulle possibili alleanze, ecc.
Con questo intervento vorrei proporre ai visitatori di questo blog di guardare al PD da una prospettiva diversa rispetto a quella avanzata dalle segreterie dei partiti o, per fare nomi e cognomi, al modello di PD suggerito da Enrico Letta.
Sono reduce dalla due giorni organizzata da Enrico Letta a Piacenza, nella quale si è sviluppato un dibattito ampio e partecipato attorno alle 3 parole chiave della campagna di Enrico per le primarie:
LIBERTA' perchè per troppi anni questo valore tipico delle culture riformiste occidentali è stato lasciato a Berlusconi ed è arrivato il momento che il PD se ne riappropri, promuovendo politiche veramente liberali a tutela dell'interesse generale e non a difesa di piccole corporazioni.
MOBILITA' perchè l'Italia è un paese sostanzialmente fermo, sia dal punto di vista infrastrutturale che da quello di vista sociale. Compito del Pd dovrà essere di creare le condizioni per cui si dia spazio alla meritocrazia, scongiurando che il destino di un figlio sia per forza quello di fare il mestiere del padre.
NATALITA' perchè un paese che non fa figli è un paese che non ha un futuro, e il compito del PD sarà quello di sostenere con forza le famiglie esistenti ed incoraggiare la formazione di nuove, attraverso una serie di proposte miranti a combattere il lavoro precario e a sostegno dei giovani che cercano una casa. Ma, nella nostra accezione, natalità significa anche sostegno alla nascita di nuove iniziative imprenditoriali, e in questo il sud può essere una locomotiva di sviluppo per l'intero paese.
Concludo dicendo che a Piacenza si è respirata veramente un'aria nuova: migliaia di giovani (lo stesso Letta ha 41 anni!) e donne hanno partecipato per la prima volta ad un incontro politico, confrontandosi su come il partito nuovo dovrà tradurre in iniziative concrete le numerose accezioni in cui si possono intendere le 3 parole chiave di cui vi ho parlato.
Tutto ciò è stato possibile grazie all'impostazione che Enrico Letta ha dato alla sua idea di PD, un partito che a suo (e nostro) avviso dovrà essere il primo partito post-ideologico della politica italiana.
Non un'aggregazione centrista nel senso opportunistico del temine, ma un partito che riconosca come destra, centro e sinistra sono modi vecchi di interpretare un mondo che è cambiato. Un partito che si concentri sui problemi, su come risolverli e sulle priorità da dare alle soluzioni.
Un partito capace di parlare a tutti.
Un partito di cui sento un grande bisogno nella nostra città...
Con l'avvicinarsi delle Primarie del 14 ottobre, anche nella nostra città si è aperto finalmente un dibattito sul Partito Democratico , sulla sua organizzazione, sulle possibili alleanze, ecc.
Con questo intervento vorrei proporre ai visitatori di questo blog di guardare al PD da una prospettiva diversa rispetto a quella avanzata dalle segreterie dei partiti o, per fare nomi e cognomi, al modello di PD suggerito da Enrico Letta.
Sono reduce dalla due giorni organizzata da Enrico Letta a Piacenza, nella quale si è sviluppato un dibattito ampio e partecipato attorno alle 3 parole chiave della campagna di Enrico per le primarie:
LIBERTA' perchè per troppi anni questo valore tipico delle culture riformiste occidentali è stato lasciato a Berlusconi ed è arrivato il momento che il PD se ne riappropri, promuovendo politiche veramente liberali a tutela dell'interesse generale e non a difesa di piccole corporazioni.
MOBILITA' perchè l'Italia è un paese sostanzialmente fermo, sia dal punto di vista infrastrutturale che da quello di vista sociale. Compito del Pd dovrà essere di creare le condizioni per cui si dia spazio alla meritocrazia, scongiurando che il destino di un figlio sia per forza quello di fare il mestiere del padre.
NATALITA' perchè un paese che non fa figli è un paese che non ha un futuro, e il compito del PD sarà quello di sostenere con forza le famiglie esistenti ed incoraggiare la formazione di nuove, attraverso una serie di proposte miranti a combattere il lavoro precario e a sostegno dei giovani che cercano una casa. Ma, nella nostra accezione, natalità significa anche sostegno alla nascita di nuove iniziative imprenditoriali, e in questo il sud può essere una locomotiva di sviluppo per l'intero paese.
Concludo dicendo che a Piacenza si è respirata veramente un'aria nuova: migliaia di giovani (lo stesso Letta ha 41 anni!) e donne hanno partecipato per la prima volta ad un incontro politico, confrontandosi su come il partito nuovo dovrà tradurre in iniziative concrete le numerose accezioni in cui si possono intendere le 3 parole chiave di cui vi ho parlato.
Tutto ciò è stato possibile grazie all'impostazione che Enrico Letta ha dato alla sua idea di PD, un partito che a suo (e nostro) avviso dovrà essere il primo partito post-ideologico della politica italiana.
Non un'aggregazione centrista nel senso opportunistico del temine, ma un partito che riconosca come destra, centro e sinistra sono modi vecchi di interpretare un mondo che è cambiato. Un partito che si concentri sui problemi, su come risolverli e sulle priorità da dare alle soluzioni.
Un partito capace di parlare a tutti.
Un partito di cui sento un grande bisogno nella nostra città...