Comunicati stampa su sanità dell’On. Bufardeci e del Consigliere Cannata



Dichiarazione dell’On. Bufardeci del 7 novembre:

Non posso che concordare con le scelte scaturite dall’incontro del 2 novembre avuto alla Regione sulla distribuzione dei reparti dell’Ospedale unico Avola-Noto che ha visto demandare ad una commissione tecnica superpartes la ricerca della migliore soluzione per garantire il più oggettivo fabbisogno sanitario a tutta l’intera zona sud.

Ritengo però inopportuno e fuori dalla logica oggettiva creare una competizione tra campanili e paragonare la questione sanità ad un derby calcistico tra Avola e Noto.

Rivolgendomi a Corrado Valvo, sindaco di Noto, credo che sia necessario come più volte ribadito, in questo momento evitare di creare un clima da tifoseria o di appartenenza e lasciare spazio ai pareri degli esperti e tecnici che con le loro analisi potranno assicurare a tutti i cittadini della zona sud equità nel trattamento ed efficienza, efficacia ed economicità del servizio sanitario.

Dichiarazione dell’On. Bufardeci del 9 novembre

Anche se ancora nessuno ha dato spiegazioni vere e serie sulla impossibilità finanziaria di mantenere e migliorare l’attuale assetto dell’ ospedale unico Avola-Noto ( da tempo sostengo che la nostra provincia,storicamente trascurata e negletta dai vari assessori alla sanità che si sono succeduti nel tempo,merita adeguate compensazioni che la aiutino a ridurre e quindi eliminare l’enorme mobilità passiva che costa alla nostra sanità ogni anno oltre 70 milioni di euro), bisogna comunque puntare sul potenziamento dei reparti e dei servizi dell’ospedale unico Avola-Noto” dichiara l’onorevole Titti Bufardeci il quale, fiducioso dell’imparzialità della costituenda commissione,della quale faranno parte tecnici espressione dei territori interessati, ora guarda in avanti.

“Sarebbe opportuno superare le politiche di campanile tra Avola e Noto e puntare invece sul potenziamento dei reparti e soprattutto sull’aumento del numero dei posti letto” commenta l’on. Bufardeci in prospettiva dell’entrata in vigore della Legge Nazionale a firma del Ministro della salute Ferruccio Fazio che prevede la chiusura delle sedi ospedaliere con meno di 200 posti letto. Attualmente l’ospedale unico Avola-Noto ne conta solamente 150 ecco perché l’on. Bufardeci intende puntare l’attenzione dei sindaci della zona sud della provincia di Siracusa, delle associazioni e dei Comitati, che fino ad oggi si sono battuti per una migliore sanità, in questa direzione. “Se si continua a farsi la guerra tra i poveri, tra Avola e Noto, tra dove allocare i reparti per acuti piuttosto che il Pta si perderà quanto raggiunto fino ad oggi” è l’amaro commento di Bufardeci che in un suo excursus ricorda come dal 2008, anno nel quale il Decreto assessoriale di Massimo Russo declamava il Di Maria Pta, molti sono stati i traguardi raggiunti.

“Nel 2008 Avola con decreto dell’Ass.Russo fu destinata a Presidio territoriale di assistenza. Il mio impegno,insieme a quello dello forze politiche e delle associazioni, ha permesso di ottenere un importante risultato già nel 2009, la sostanziale parità dei posti letto tra il Di Maria ed il Trigona attraverso il mantenimento dell’assetto suindicato dell’Ospedale Unico Avola-Noto. Importanti strumentazioni sono state assegnate agli ospedali della zona sud. Abbiamo ottenuto l’apertura dell’Utic e del reparto di terapia intensiva attese dal 2002.

Ora si è passata la parola alla c.d. commissione tecnica super-partes che deciderà quale sede è migliore per ospitare i reparti per acuti e quelli territoriali, con la lungodegenza e riabilitazione, e mi pare opportuno che tutti ci si convinca che entrambi gli stabilimenti ospedalieri sono importanti allo stesso modo perché l’uno complementare all’altro e perché il fabbisogno sanitario si compone dell’una e dell’altra prestazione ed ai cittadini della zona sud interessa che nel territorio vi sia una adeguata risposta alle loro esigenze e null’altro. Il resto è gusto della polemica e vuoto protagonismo di campanile. Guai a fare scadere un tema fondamentale quale il primario diritto alla salute al livello di un derby calcistico.

L’esito degli odierni lavori della commissione sanità sono da salutare positivamente. L’Ass. Russo si è impegnato a nominare già domani la c.d. commissione ,della stessa faranno parte tecnici indicati dal territorio,il Prefetto di Siracusa potrà convocare i responsabili della Agenas,insieme ai sindaci della zona sud ed alla deputazione,per i necessari approfondimenti.

Vi sono dunque tutte le premesse per avere a brevissimo la definizione di questa annosa vicenda . Questo il resoconto di quanto accaduto in soli 2 anni nella sanità pubblica della zona sud della provincia di Siracusa riassunto dall’on. Bufardeci per ricordare a tutti, politici, associazioni, chiesa e cittadini, che niente di quanto fatto deve essere sprecato e che bisogna lottare ora per aumentare i posti letto nell’ospedale unico Avola-Noto ed evitare la chiusura della sanità pubblica nella zona sud.


Dichiarazioni del consigliere Cannata:

Basta con le polemiche e la politica del campanile. Oggi siamo arrivati ad un risultato che vedrà negli indirizzi della commissione tecnico-scientica la soluzione migliore per garantire a tutta la zona sud l’erogazione del più ottimale servizio sanitario.

E’ quindi necessario abbassare i toni ed evitare contrapposizioni tra la comunità avolese e la comunità netina. Bisogna che la politica faccia comprendere la funzione dell’Ospedale Unico Avola-Noto e il pari valore di tutti i servizi sanitari da quelli per acuti a quelli di lungodegenza, di riabilitazione e del PTA. Solo sensibilizzando le comunità, informando e comunicando in modo corretto e veritiero e lasciando spazio agli esperti nelle scelte tecniche sia Avola che Noto potrà avere un potenziamento e una razionalizzazione dell’attuale offerta sanitaria.

La politica deve quindi intervenire solo per monitorare e fare in modo che l’Ospedale unico Avola-Noto abbia il giusto numero di posti letto, di personale qualificato, di medici eccellenti e di attrezzature nuove e all’avanguardia. Proprio quest’ultime alla luce delle normativa in campo sanitario potranno essere impiantate soltanto nei comuni con più di 30.000 abitanti. I cittadini avolesi con il parere della commissione tecnica potranno dunque sugellare la strategicità e l’importanza dell’Ospedale Avolese e allo stesso tempo tutti i cittadini dell’intera zona sud potranno avere più qualità e una più utile offerta sanitaria garantendo anche alla città di Noto il diritto di avere un presidio ospedaliero di eccellenza considerato che non ci sono servizi sanitari più importanti e meno importanti.

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