di Antonino Campisi (classe 1958)
Qualche giorno fa su AvolaBlog si è parlato tanto dei generatori per l'energia eolica. Come al solito spuntano fuori i soliti ambientalisti che detestano questi mastodontici piloni con su in cima una maestosa ventola. Abbiamo il territorio nazionale invaso da tralicci di ogni dimensione e di ogni forma, fili che corrono in aria per lungo e per largo. Abbiamo antenne altissime poste su ogni collina, abbiamo tant'altro ancora che oltre a deturpare l'ambiente danneggia la nostra salute e adesso che si vuole produrre un po di "energia pulita", chi inneggia il pulito, insorge e dice che si rovina l'impatto paesaggistico.
Qualche giorno fa su AvolaBlog si è parlato tanto dei generatori per l'energia eolica. Come al solito spuntano fuori i soliti ambientalisti che detestano questi mastodontici piloni con su in cima una maestosa ventola. Abbiamo il territorio nazionale invaso da tralicci di ogni dimensione e di ogni forma, fili che corrono in aria per lungo e per largo. Abbiamo antenne altissime poste su ogni collina, abbiamo tant'altro ancora che oltre a deturpare l'ambiente danneggia la nostra salute e adesso che si vuole produrre un po di "energia pulita", chi inneggia il pulito, insorge e dice che si rovina l'impatto paesaggistico.
In queste foto trovate forse voi qualcosa che non attira la vostra attenzione facendovi rimanere a guardare, magari esclamando: Bestiali!! come è già accaduto a qualcuno alla vista di cose simili, non sono forse delle immagini suggestive?
Perfino nelle mostre fotografiche sono apparse le ventole, scelte proprio come oggetto artistico da accostare alla natura in quanto silenziose e coordinate dal vento. Non so se tutti lo sanno ma nella nostra zona esistono già come si può vedere dalle foto satellitari e avendoli osservati di presenza direi proprio che l'ambiente non ha subito danni tali da poterli rimuovere, cosa che non può dirsi rigirando lo sguardo dalla parte opposta, guardando verso il mare.
Un'infinità di ciminiere, colonne d'acciaio e grandi serbatoi. E poi sul mare tutte quelle bellissime petroliere che fanno da ciliegine.
Saluti a tutti,
Nino Campisi (classe 1958)