...gli ultimi interventi del legislatore nel settore scuola, che stanno generando infinite polemiche e che, a mio modesto parere, hanno perso la "retta via", il giusto obiettivo, che è quello dell'educazione del bambino e del ragazzo, uomo del domani, incentrandosi esclusivamente su un puro aspetto economico dell'ente scuola, che dovrebbe invece essere fulcro di educazione e di cittadinanza attiva, mi spingono a riportare qui alcune righe, anche se in ritardo,per riflettere un pò insieme.
Pubblico dunque un trafiletto in memoria di un uomo, che ha dato tanto per i giovani ed i bambini e riporto qui di seguito una sua bella citazione....buona lettura
Lauretta


Don Giuseppe Puglisi nasce nella borgata palermitana di Brancaccio il 15 settembre 1937, figlio di un calzolaio e di una sarta, e viene ucciso dalla mafia nella stessa borgata il 15 settembre 1993, giorno del suo 56° compleanno.La sua attenzione si rivolse al recupero degli adolescenti già reclutati dalla criminalità mafiosa, riaffermando nel quartiere una cultura della legalità illuminata dalla fede.

Questa sua attività pastorale - come è stato ricostruito dalle inchieste giudiziarie - ha costituito il movente dell'omicidio, i cui esecutori e mandanti sono stati arrestati e condannati. Nel ricordo del suo impegno, innumerevoli sono le scuole, i centri sociali, le strutture sportive, le strada e le piazze a lui intitolate a Palermo e in tutta la Sicilia. -biografia-

“Dobbiamo riuscire a far capire ai bambini perchè esistono, per che cosa vivono, ma senza fare discorsi filosofici. Il bambino di quelle famiglie capirà i gesti che
si faranno: il gioco, la convivenza, intesi come modelli di comportamento. Nel gioco, si deve far loro vedere che ci sono delle regole da seguire, che non è giusto
barare: nell’ambiente mafioso chi bara ha più consenso, perchè esprime doti particolari, come la furbizia. Diventa una controproposta anche per loro, uno
stile di vita. Per loro lo scopo della vita è guadagnare. A qualsiasi costo.
Un volontario e una suora che vanno lì, nelle loro case, con senso di solidarietà, di gratuità, di amore cristiano rappresentano una controproposta che potrà
avere un’efficacia in seguito”.

"E' importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell'uomo per soldi.
Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste.
Tutte queste iniziative hanno valore ma, se ci si ferma a questo livello, sono soltanto parole.
E le parole devono essere confermate dai fatti".
(Padre Pino Puglisi)

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