di Emanuele Limpido

Pensavo al programma televisivo di Mediaset “la Corrida: dilettanti allo sbaraglio” storicamente condotto dal mitico Corrado e oggi da Gerry Scotti, leggendo l’intervista al Sole 24 Ore della Ministra Gelmini. Viene il sangue amaro a vedere questa destra che tanto straparla di meritocrazia e poi assegna a un ruolo così delicato come il Ministero dell’Istruzione, questa avvocaticchia 35enne dalle qualità sconosciute ai più (se non a tutti).

Il Salvatore, unto dal Signore, che doveva liberare l’Italia dai loschi figuri che per due anni non hanno fatto altro che aumentare le tasse e affamare gli italiani, manda in avanscoperta questa “pora tusa” a tagliare 190.000 posti di lavoro in tre anni. Perché da Confindustria in giù tutti a riempirsi la bocca della necessità di un’istruzione da rilanciare e qualificare, salvo poi tagliare per primo questo settore delicato e vitale per il Paese.

Certo non deve essere bello essere sottoposta al “tutoraggio” di Tremonti che controllerà l’effettiva attuazione dei tagli, ma la ragazza si impegna ed ha già ridotto a 25.000 le immissioni in ruolo a fronte di 45.000 cattedre vacanti. E che dire della riproposizione del maestro unico alle Elementari, o della prospettiva di chiamate dirette da parte dei Dirigenti Scolastici in barba a graduatorie ed anzianità ma con l’ottica “meritocratica” italiana del nepotismo e della raccomandazione? Con questa gragnuola di dichiarazioni la Ministra Gelmini in pochi mesi è riuscita nella titanica impresa di far rimpiangere la Moratti.

Manca però la ciliegina sulla torta: quale futuro per i docenti precari? Semplice, fare le guide turistiche! Già me li vedo: appesantiti cinquantenni (se va bene! ho visto immissioni in ruolo sulla soglia della pensione) con tanto di bandierina e fischietto a guidare comitive di tedeschi in bermuda all’orecchio di Dionisio!

Onorevole Ministro, capisco il suo ragionamento: se hanno messo me, senza nessuna esperienza, che non capisco un fico secco di scuola e istruzione, a dirigere il Ministero, perché un professore non può riscoprirsi, nonostante gli studi fatti e l’esperienza accumulata, un’ottima guida turistica? E perché non proporre, magari per il personale ATA, la figura professionale del parafulmine (vedi Fantozzi)?

Ma glielo ha spiegato il Cavaliere, gran comunicatore, che non è conveniente prendere in giro le persone (attualmente nelle graduatorie sono iscritti circa 300.000 precari senza i quali le scuole italiane sarebbero alla paralisi) che sono in una situazione di bisogno e che potrebbero “leggermente” incazzarsi? Faccia una bella cosa: si riqualifichi Lei. Può chiedere lumi alla sua collega Carfagna. Un posto in una bella fiction magari il suo capo glielo trova: può sempre fare qualche telefonata!

Emanuele Limpido

Link: Leggi la seconda puntata

Leggi il resto...