L'articolo di oggi pubblicato su Repubblica è davvero interessante. Vale la pena dargli un'occhiata.

In breve:

1) La sinistra moderna è democratica
2) La sinistra moderna è liberale
3) La sinistra moderna sostiene l'integrazione
4) La sinistra moderna sostiene il lavoro
5) La sinistra moderna sostiene le regole e crede nel ruolo regolatore dei pubblici poteri
6) La sinistra moderna sostiene la redistribuzione
7) La sinistra moderna è progressista
8) La sinistra moderna è il partito dell'educazione
9) La sinistra moderna sostiene il diritto alla sicurezza
10) La sinistra moderna è ecologista
11) La sinistra moderna è europeista
12) La sinistra moderna è internazionalista
13) La sinistra moderna è morale
14) La sinistra moderna è realista
15) La sinistra moderna vuole la trasformazione

Sarebbe bello sentire il parere e le riflessioni di alcuni nostri rappresentanti della sinistra, e perchè no ..anche quelli di destra.

Link: Ecco i quindici punti della sinistra moderna (Repubblica.it)

14 commenti

  1. Anonimo // 16 settembre 2007 alle ore 17:50  

    Per quanto mi riguarda io questi punti li potrei sotto-scrivere tutti e completamente ed è in questa direzione che voglio impegnarmi all'interno del PD.
    Tuttavia credo che ci siano alcuni altri punti che an-drebbero approfonditi: ad esempio la partecipazione democratica, le sue regole, le possibilità vere di coinvolgimento e di consultazione; la formazione politica; il rapporto con le tradizioni culturali e con le religioni; i tempi e i soggetti della redistribuzione e dell’internazionalizzazione; la pace; i nuovi diritti.
    Una cosa però è certa: il mondo è cambiato e cambia sempre, e anche la sinistra deve cambiare se no scompare; ed è per questo che penso che oggi quanti si dicono di sinistra debbano necessariamente affrontare la sfida del Partito Demo-cratico.
    È una sfida che va colta non banalmente per spostarsi al centro, non per sopravvivere, non per poter giocare a go-vernare comunque e con chiunque, ma per rendere feconde le no-stre idee, le nostre identità, le nostre speranze, confrontan-dole con la realtà che è complessa.
    Mi fermo qui: ci sarebbero molte altre cose da dire e però è più interessante dialogare che fare monologhi….

  2. Brontese // 17 settembre 2007 alle ore 13:47  

    La Sinistra non è Socialdemocratica.......

  3. Anonimo // 17 settembre 2007 alle ore 16:04  

    Caro Paolo, ti stimo, ma non riesco a capire come anche tu ti voglia far tirare dentro ad un PD di tutto e del contrario di tutto, quando anche la tua associazione Demos sembra avere un programma che a poo che spartire col PD e quando a chiare lettere si è detto e ridetto che questo PD non sarà di sinistra. Sarà, punto. E sarà senza alcuna parola di sinistra. Almeno ci risparmieremo la fatica di chiedere a D'Alema di dire qualcosa di sinistra come ho fatto tempo fa. E poi basta di parlare di sinistra e destra in questo blog che nella nostra povera Avola non si capisce più da che parte sta chi. Ad esempio: Caro il mio Corrado Musika nel silenzio, ma si può capire cosa sei politicamente?alle ultime comunali ti presenti con la lista PdCI-Verdi. In estate organizzi concerti grazie all'aiuto (o connivenza?) dello pseudo-laureato assessore di Camerino (ma lo sa che la sua laurea ai concorsi pubblici non è riconosciuta?)al turismo e spettacolo (purtroppo solo discotecaro) Fabio Cancemi. Ma cos è, non avevi mai assaggiato la Sacher torte e il politichetto di turno ti ha detto: Ma allora facciamoci del male? E intanto stavolta l hai mangiata pure tu, mettendoti in saccoccia indebitamente il denaro PUBBLICO che finanziava i tuoi eventi attraverso la TUA associazione Baci di musika che dovrebbe essere una ONLUS come tutte le associazioni. Io non voglio da te una risposta e mi spiace di averti additato ad esempio. Con stima. Michele. Che sempre con meno persone si sentirà star bene...

  4. Anonimo // 18 settembre 2007 alle ore 00:27  

    ma perchè il partito democratico è di sinistra? Allora anche foti e compagnia bella sono di sinistra?
    ah! auguri!

  5. Anonimo // 18 settembre 2007 alle ore 00:29  

    commento solo il primo: è tanto democratica che alle primarie fa le liste bloccate!

  6. Anonimo // 19 settembre 2007 alle ore 00:24  

    Cari compagni,
    dato che a naso siete come me uomini o donne di sinistra, vi dico che le vostre risposte per me sono interessanti e spero di non chiedervi troppo se vi chiedo di leggere le mie risposte.
    1) La prima considerazione: come si fa a fare il Partito Democratico con persone come Foti o, ad Avola, con il gruppo Dell'Albani che notoriamente non sono di sinistra? La risposta è semplice ed è anche chiara: noi vogliamo costruire un PARTITO RIFORMISTA DI CENTRO SINISTRA CHE ABBIA UNA SOLIDA CULTURA DI GOVERNO (e non obbedisca ciecamente SOLO alla Fiom e a movimenti più o meno estemporanei ma a TUTTI i cittadini), queste persone, di certo anche al di là delle loro stesse intenzioni, rappresentano nel bene o nel male un pezzo di una importante tradizione riformista italiana. Quella DEMOCRISTIANA, e con questa tradizione occorre confrontarsi con apertura sapendo che noi spesso non siamo stati e non siamo migliori di loro.
    2) Se essere di sinistra vuol dire avere il culto rigido della legalità credo che questo culto lo debba conservare senza sconti anche il Partito Democratico (come qualunque altro partito del resto). Però, purtroppo nessuno ha in astratto la patente della legalità fino a quando, trovandosi ad amministrare il denaro pubblico, non dimostra di saperlo usare senza rubare né poco né molto. Nessuno. E comunque il tema "ladri" è di pertinenza più della magistratura che della politica.
    3) Un tema importante è dato dal referente sociale della sinistra italiana. Di chi oggi difendiamo gli interessi? Quanti elettori di sinistra sono oggi operai, contadini e proletari? Io dico pochissimi. E quanti contadini, operai e proletari oggi sono di sinistra? Pochi (a giudicare da come vanno le cose ad esempio ad Avola direi molto pochi…). Ed ancora, se guardiamo allo stile di vita medio di tante persone che sono di sinistra (eletti, dirigenti, militanti, elettori) qualcuno mi sa dire in che cosa davvero si distingue da quello dei corrispettivi democristiani o di destra? Spendiamo tutti follie in telefonini, se possiamo mandiamo i nostri figli nelle università private, godiamo tutti di agi e comodità che spesso sono pagati con il sangue del terzo mondo. Tutti noi. Ci potremmo rinunciare? Chiedetelo a Bertinotti. In realtà credo che oggi essere di sinistra debba voler dire qualcosa di più che appartenere intellettualmente a una data corrente filosofica o a un ambiente politico. Io credo che essere di sinistra voglia dire promuovere la crescita dell’umanità nella giustizia e nella solidarietà , ma declinando questi valori secondo ciò che la contemporaneità ci impone. Credo insomma che essere di sinistra voglia dire credere più o meno alle cose che, in quindici chiarissimi punti, sono scritte nel bel manifesto francese che questo blog ha pubblicato la settimana scorsa (e di cui ripeto qui il link http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/politica/partito-democratico-10/quindici-punti/quindici-punti.html).
    E in ogni caso la socialdemocrazia ha fatto concretamente per la giustizia e la pace nel mondo molte più cose di quante ne ha fatto Che Guevara, che sarà pure un mito ma ha combattuto a fianco di un dittatore come Castro.
    4) Se essere di sinistra vuol dire coltivare una politica che promuova la pace, io che non sono pacifista (però nemmeno i partigiani che combattevano contro i fascisti erano molto pacifisti per quanto ne so… eppure la resistenza è o non è patrimonio o no della sinistra italiana e di tutti i democratici?), posso dire tranquillamente che l'unico modo di promuoverla è quello di lavorare per L’Europa Unita e perché le Nazioni Unite abbiano davvero il potere di poter superare e bloccare i conflitti. Sempre: anche quando i conflitti sono provocati dagli Stati Uniti. Tutto il resto fa parte non della tradizione della sinistra, ma di un antiamericanismo che, ci piaccia o meno, è un rudere del secolo scorso.
    5) La laicità dello Stato. Piaccia o meno a preti e clericali di oggi, lo Stato deve essere laico e deve rispettare allo stesso modo tutte le fedi, tutte le credenze e tutte le sensibilità. Deve offrire una scuola e un’università pubblica di altissima qualità e deve astenersi dal fare leggi che siano ispirate da una religione. Credo che uno stato laico deve poter fare delle leggi che regolino le unioni di fatto e tutelino la libertà delle persone in ogni campo. Credo allora che un solido partito di centro-sinistra possa permettersi il lusso di essere un fermo baluardo laico contro il clericalismo tanto becero quanto spesso ipocrita che si sta diffondendo nel nostro paese (e che trova sempre un comodo rifugio nel centro-destra). Molto meglio comunque di tanti piccoli partiti neo-democristiani che per sopravvivere qua e là devono inseguire questo o quel prete e molto meglio anche degli stessi DS che, per difendere comunque il tradizionale punto di vista laico, spesso sono stati costretti (disastrosamente) a non affrontare con adeguata apertura mentale tematiche (spesso nuovissime) inerenti alla vita, alla morte e alla spiritualità. Tematiche che invece la scienza e la cultura contemporanea ci pongono sempre con maggior forza.
    6) Le liste bloccate servono almeno per due motivi:
    A) Per fare in modo che il nuovo gruppo dirigente sia composto per metà di uomini e metà di donne, e questa mi sembra una cosa bella, importante e di sinistra.
    B) Perché un Partito, per quanto aperto e democratico, non è un club di liberi pensatori, deve poter giocare all’interno delle regole dure (da sempre dure) della politica e per questo non può esser composto da un condensato casuale di persone che passavano da lì per caso… e potrebbero andarsene in qualsiasi momento. È giusto e saggio che abbia sin dall’inizio un gruppo dirigente solido, esperto e onesto che sappia guidarlo e che sappia anche lui mettersi in gioco aprendosi ai giovani. L’ho chiamato gruppo dirigente ma veramente si chiama apparato. Mi spiace ma è così...
    Amicus Plato sed magis amica veritas.

  7. libertario // 20 settembre 2007 alle ore 13:10  

    CARISSIMO MICHELE APICELLA, MI SPIACE TANTISSIMO DELL'IDEA CHE TI SEI FATTO DEL SIG. CORRADO CAMPISI.NON E' COSI'! PURTROPPO, LA PROSSIMA VOLTA, PRIMA DI FARE NOMI DOVRAI DOCUMENTARTI MEGLIO, PERCHE' IL SIG. CAMPISI E' GIA' UN SIGNORE SE NON TI HA QUERELATO PER QUELLO CHE HAI SCRITTO.
    INFATTI, IL SIG.CORRADO CAMPISI, QUEST'ESTATE (COME LE SCORSE) HA MESSO IN SACCOCCIA SOLO STRESS E SUDORE, PER PORTARE AD AVOLA, NELL'INTERESSE DI TUTTI,SOLO UN PO'DI BUONA MUSIKA.
    NON E' GIUSTO ADDITARE UNA PERSONA, CHIUNQUE ESSO SIA, SENZA PRIMA ESSERSI BEN DOCUMENTATI.
    INFATTI,IL SIG.CORRADO CAMPISI E' ANCHE E FIN TROPPO COERENTE POLITICAMENTE, PERCHE' DA SEMPRE HA MILITATO NELLA SINISTRA RADICALE E COME BEN DICEVI ALLE ULTIME COMUNALI E'STATO CANDIDATO NELLA LISTA DEI COMUNISTI ITALIANI.
    INFINE,PER QUANTO RIGUARDA LA MANIFESTAZIONE "MUSIKA NEL SILENZIO 2", A DISPETTO DI QUANTO DICEVI, E'STATA FINANZIATA DALLA PROVINCIA REGIONALE DI SIRACUSA- ASSESSORATO ALLA CULTURA,MENTRE,IL COMUNE DI AVOLA-ASSESSORATO ALLO SPETTACOLO HA SOLO CONTRIBUITO A PAGARE 1/3 DELLE SPESE S.I.A.E.
    QUINDI LA SACHER TORTA RIMASTA SE VUOI PUOI MANGIARLA TU.....
    PERCHE'IL SIG. CORRADO CAMPISI NON L'HA MAI ASSAGGIATA, NEMMENO QUANDO,PADRE DI DUE BAMBINE E SENZA LAVORO NE AVEVA TANTO BISOGNO.
    CON STIMA.LIBERTARIO

  8. Anonimo // 20 settembre 2007 alle ore 15:30  

    Caro professore Randazzo,sentiti ringraziamenti.Dopo aver letto ciò che ha scritto, posso davvero dire di avere le idee chiare su cosa voglia dire essere di sinistra.Perchè sa,penso che i giovani come me abbiano davvero bisogno di interessarsi alla politica e se oggi non lo fanno è perchè è difficile ritrovarsi in certe idee, ormai antiquate. Diciamoci chiaramente come stanno le cose: chi crede più a principi come l'uguaglianza,la legalità,la libertà?sono cose da rivouzione francese, ormai è tutto datato.perchè, ade sempio, il solo fatto di essere cittadini di uno stesso paese debba necessariamente voler dire di dover sottostare alle stesse leggi,con gli stessi diritti e gli stessi doveri?voglio dire, se sono figlio di un operaio, si trattasse dell'unico operaio d'Italia, per quale motivo dovrei avere gli stessi diritti e doveri che hanno certi miei coetanei, figli di papà,che, meritatamente,potranno frequentare licei di prestigio,trovare un lavoro a tempo indeterminato, farsi una famiglia e godere di una pensione decente, mentre io mi potrò accontentare, altrettanto meritatamente, di frequentare un istituto professionale pubblico,se mi va bene, diplomarmi ed avere la fortuna di trovare qlke impiego, magari con un contratto a tempo determinato?è vero quello che lei dice.Non sa come, invidio tutti quelli ke posseggono almeno due cellulari, belle auto,belle case.cioè, se è questo il modello di vita a cui tutti aspiriamo, ke bisogno c'è di criticarlo.e poi se è proprio quello che vediamo in tv!Anche sui pacifisti ha ragione. Perdonatemi, ma tutti questi pacifisti e noglobal, sembrano una massa di sminkiati!Ma perchè, piuttosto che fare manifestazioni e proteste(inutili), non vanno a lavorare?Mio padre a 13 anni già lavorava in campagna!E io mi vergogno di avere coetanei che preferiscono le manifestazioni alla fatica.Quello nn è fare politica. Sono finti i tempi in cui la politica si faceva nelle piazze e in cui ognuno poteva dire la sua.La vera politica oggi, penso, vada fatta in altro modo e lei, riguardo a questo, mi ha proprio illuminato.Grazie infinitamente.

  9. Anonimo // 20 settembre 2007 alle ore 20:21  

    caro Paolo potrei risponderti punto per punto, ma in un blog gli interventi, per rispetto di chi legge, devrebbero essere sintetici e non risolversi in comizi. Ti dirò quindi solo che il punto 5 dovresti farlo presente la ministro Fioroni; è bello riempirsi la bocca della parola laicità quando poi da una parte si fanno assunzioni di ruolo di insegnanti di religione a "tinchitè" e dall'altra si tagliano posti nel sostegno dove molti ragazzi bisognosi sono privati di un aiuto concreto. E questa sarebbe la scuola laica? E questa sarebbe la laicità del PD? Quanto poi alla Dc, anche se è vero che certa destra ce la fa rimpiangere, se la nostra storia per te non è migliore della loro...forse hai sbagliato qualcosa in questi anni!

  10. Anonimo // 20 settembre 2007 alle ore 20:25  

    ...quanto a Che Guevara ti consiglierei di leggere qualche libro in più!

  11. Anonimo // 21 settembre 2007 alle ore 10:40  

    voglio rispondere a Paolo Randazzo che nel suo secondo intervendo, dopo un escursus storico culturale ha dato la sua definizione di ciò che vuol dire essere di sinistra oggi. Io sarei meno sicuro di alcune certezze personali e rivedrei le motivazioni e le giustificazioni che dà nel punto 6 lettere A e B. A)per formare una lista di metà uomini e metà donne non era necessario bloccare una lista
    B) tu dici che un partito non è un club di liberi pensatori che possono esprimere e confrontarsi liberamente ma devono sottostare a lle dure leggi del partito.....COMPLIMENTI......... vuol dire che con questa nuova e innovativa ottica politica, il nuovo PD dovrà essere formato principalmente da individui il cui motto sarà sempre "OBBEDISCO".
    Quello che più mi sconcerta è il fatto che personalmente apprezzo, ed ho sempre apprezzato gli interventi e le posizioni che hai assunto in particolari momenti politici e ora hai metabolizzato la vecchia mentalità politica e da bravo dirigente DS predichi bene e razzoli male.... soffermati a riflettere, metti da parte la tua visibilità a tutti i costi e ritorna a proporre argomenti culturali e sociali che interessano la gente...... Non vuole essere un rimprovero ma un cosiglio di riflessione .....In Bocca Al Lupo (Ogni riferimento è puramente casuale). Ciao.........
    f.to PILO

  12. Anonimo // 21 settembre 2007 alle ore 18:59  

    Benissimo,
    cari compagni e affini,
    cercherò di rispondere con brevità, ma in modo preciso.
    - riguardo al fatto che in certi momenti la storia dei democristiani è stata migliore di quella della sinistra: lo confermo. Penso all'invasione sovietica dell'Ungheria e della Cecoslavacchia che il Pci ha approvato, penso alle tante volte che non abbiamo capito che il valore della libertà è importante tanto quanto quello della giustizia. Penso ai ragazzi di Tienanmen che si sono battuti contro il regime comunista cinese, ma allora il PDS si scherò con loro ed ebbe ragione.

    Riguardo alle scuole private: intanto dobbiamo partire dal presupposto che in Italia l'80 per cento dei cittadini si dichiara cattolico e nel Parlamento credo che la percentuale sia anche maggiore. Non siamo in Francia cari compagni. In secondo luogo credo - e ho argomenti per dirlo anche pubblicamente - che l'insegnamento della relgione cattolica nelle scuole si dovrebbe abolire. In terzo luogo credo che comunque già sottoporre le scuole private a dei severi controlli di qualità come sta facendo Fioroni sia un grande passo avanti riformista e lo condivido.

    Riguardo a Che Guevara. La sua lotta a favore dei popoli oppressi è un esempio e, appunto, un mito ma non dobbiamo dimenticare (ne dobbiamo fare finta di non sapere) che Fidel Castro è un dittatore e la sinistra moderna è contro tutte le dittature. Tutte.

    Riguardo al mio atteggiamento nei confronti del cosidetto apparato (rispondo a Pilo):
    - non si tratta di obbedire, ma di capire che ci sono cose più importanti e più grandi dei nostri legittimi mal di pancia. Fino a quando resisto bene, quando non resisto me ne vado e però non mi lamento.
    - Non si tratta delle leggi del Partito, ma delle leggi della politica almeno da quando la democrazia è stata inventata.
    - Non si tratta di diventare dei freddi uomini d'apparato ma di capire che fino ad oggi, i partiti sono stati, pur con mille difetti, dei baluardi di democrazia nel nostro paese e non ci si può stare con un piede dentro (magari facendosi candidare o eleggere o addirittura ricoprendo ruoli di amministrazione) e uno fuori ma, da adulti, ci si assume le proprie responsabilità anche a costo di perdere la verginità di bravo ragazzo, un po' intellettuale di paese e legato al volontariato. D'altro canto la democrazia certe volte ci mette davanti a cose che ci fanno schifo, ma resta il fatto che è l'invenzione culturale più grandiosa e sacra che l'uomo abbia mai fatto.
    - Infine se sono stato e sono legato (per passione politica, comunanza di battaglie politiche e amicizia) a pezzi dell'apparato dei DS ne sono orgoglioso e ciò non mi ha mai impedito di dire e fare con libertà ciò che volevo davvero, e non mi sembra che molte delle persone che mi sono state accanto in questi anni, non essendo uomini di apparato, abbiano fatto molto più di me per sconfiggere la destra e per correggere quegli atteggiamenti della sinistra che riteniamo inaccettabili.

  13. Anonimo // 24 settembre 2007 alle ore 10:16  

    Caro Paolo,
    mi dispiace ma devo contestarti un paio di imprecisioni, gravi per un dirigente dei ds.
    1)per avvalorare la tesi che "in certi momenti la storia dei democristiani è stata migliore di quella della sinistra" tu citi addirittura i fatti del 56 in Ungheria (mi pare che tu non fossi ancora nato) e, commettendo un grossolano errore, della Cecoslovacchia nel 68, in quel caso infatti il PCI condannò l'invasione sovietica.
    2)I fatti di piazza Tienammen (2 giugno 1989) furono condannati dal PCI, il PDS infatti nacque dopo la caduta del muro di Berlino (3 ottobre 1989).
    Ti inviterei quindi ad avere maggior rispetto della storia e soprattutto delle idee e dei valori (fra i quali la libertà con la quale tanto si riempie adesso la bocca la destra italiana è sempre stata in primo piano) che il PCI, con tutti i suoi difetti, e i milioni di suoi elettori hanno sempre portato avanti nella loro storia di cui tu, evidentemente, non ti senti parte. Ti consiglierei poi a riflettere sulla fase della strategia della tensione e delle stragi in Italia e del ruolo che la DC ha avuto in essa. Insomma tutti hanno commesso errori ma credo che ci sia differenza fra chi non si è allacciato le scarpe e chi è uscito di casa in mutande!
    Quanto a Che Guevara (morto nel 67 per liberare il popolo boliviano da una dittatura) non gli si può certo imputare la deriva autoritaria castrista che fra l'altro va contestualizzata storicamente e geograficamente (il centro-sud america cortile di casa degli USA).
    Quanto agli insegnanti di religione non si tratta qui di abolire l'insegnamento(ed io sarei d'accordo) ma di stabire priorità, penso che sia prioritario aiutare chi ha bisogno di un sostegno per integrarsi nella scuola e non lo si fa tagliando posti. Insomma sarebbe meglio che le risorse venissero distribuite con criteri diversi da quello di ingraziarsi le gerarchie ecclesiastiche (cosa che fra l'altro al PD non è ancora riuscito).
    Mi scuso se mi sono dilungato troppo.

  14. Anonimo // 26 settembre 2007 alle ore 14:37  

    Caro Huascar,

    se hai deciso che io, in quanto sostenitore del PD sono diventato un neo-democristiano, sei libero. Se poi vuoi rivendicare la glorosiosa storia del PCI e della sinistra italiana io sto dalla parte tua anche se occorre pur dire che errori ne abbiamo fatti anche noi di sinistra nella storia.

    Per quanto mi riguarda sono diventato di sinistra studiando gramsci, la resistenza, gobetti e il pensieri di dossetti. Credo che uno come me sia stato legittimimamente sempre a casa sua nel PDS e poi nei DS e giustamente, nel mio piccolissimo, avendo maturato con molti altri compagni una cultura riformista, oggi aderisco al PD.

    Infine siccome credo che tu mi conosci personalmente ti invito ad andare a prendere una pizza insieme così ci facciamo una chiaccherata più completa su quello che vuoi.

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