di Sebastiano Mazzone

Chi mi conosce sa che dal 2001 vivo altrove e passo ad Avola non più di cento giorni all'anno. Tuttavia, Avola è e resterà il mio paese. Vado fiero di essere siciliano e di esser nato e cresciuto qui, tra Cavagrande e Vendicari, anche se troppo spesso il nostro popolo dimostra di non meritare questa terra.

Apprezzo le persone che preferiscono impegnarsi piuttosto che lamentarsi. Ancor di più ammiro chi utilizza le proprie energie per rendere migliore ciò che è di tutti.
A queste persone rivolgo questo appello.

Ho poca stima per il sistema politico. Governanti di ogni colore hanno dimostrato in ogni parte del mondo che il mandato degli elettori può essere tradito mille volte e che spesso sono gli interessi di pochi che dirigono le scelte pubbliche a danno di tutti.

Non credo a chi cerca di entrare nel Palazzo dicendo di volerlo cambiare o di voler fare l'interesse generale. Anche fosse una persona rispettabile, il sistema schiaccia o corrompe i pochi puliti.

Come cittadini, per riprendere almeno in parte il controllo sulle istituzioni pubbliche, dobbiamo vigilare sulla politica DALL'ESTERNO. Finchè ci lasceremo guidare come pecore, saremo trattati da pecore. Saremo tosati, munti e all'occorrenza mangiati.

Ecco la mia idea. Non ne ho di migliori, ma neppure ne vedo tante in giro.

Voglio organizzare una associazione che si occupi di:

  • sottoporre alla cittadinaza proposte concrete e fattibili per migliorare la città, per esempio su come utilizzare i soldi pubblici;
  • raccogliere pubblicamente le adesioni dei cittadini sotto forma di firme;
  • portare le proposte che abbiano avuto sufficiente appoggio popolare all'attenzione degli amministratori ed insistere affinchè le prendano in considerazione e motivino chiaramente eventuali rifiuti.

In questo modo, tutti potranno vedere quanta attenzione i politici dedicano alle richieste dei cittadini e quindi valutare meglio a chi dare o non dare il prossimo voto.

Nella mia idea, l'associazione dovrà essere chiaramente e completamente staccata dalla politica (a-politica ed a-partitica):

  • tutti gli amministratori devono essere trattati in base ai fatti concreti e non all'appartenenza partitica;
  • non devono farne parte persone che svolgono o hanno svolto attività politica, perchè nessun avolese deve vedere nell'associazione una entità di "destra" o di "sinistra" o di qualsivoglia fazione;
  • tantomeno l'associazione dovrà essere un trampolino per farsi un nome oggi così da far politica domani, per cui chi ne farà parte dovrà pubblicamente dichiarare di non avere queste intenzioni;
  • l'associazione non dovrà ricevere neanche un euro da fondi pubblici;
  • non devono farne parte persone con "conflitti di interesse" (come stretti rapporti di parentela con amministratori oppure incarichi di nomina politica).

Spero che questa proposta sia raccolta da qualcuno. Chi fosse interessato o abbia delle domande può rispondermi qui o mandarmi una email: totamail82@yahoo.it

Meglio ancora, può trovarmi di persona in paese fino alla Befana.

Spero di essere stato chiaro nella spiegazione. Le critiche ragionate saranno benvenute, mentre gli insulti saranno ignorati e rigirati al mittente.

A tutti buone vacanze,
Sebastiano Mazzone

17 commenti

  1. Anonimo // 17 dicembre 2008 alle ore 19:46  

    grazie di avermi pubblicato. SM.

  2. Anonimo // 17 dicembre 2008 alle ore 20:19  

    Mazzone!!!! Ma in che mondo vivi!!!Potrei dirti:Ma davvero credi alla cicogna? Ma visto che siamo in piena vigilia,ti dico: Ma davvero credi a Babbo Natale? Ciao Nino

  3. Anonimo // 18 dicembre 2008 alle ore 22:13  

    Mi spiace, ma è un'idea qualunquista che può solo fare danno al nostro paese. Chi fa danno ha nome e cognome e se si lascia schiacciare dal sistema, si vede che in fondo gli conviene. Meglio impegnarsi in politica e provarci. Poi tutto è nelle mani del Signore.

  4. Anonimo // 19 dicembre 2008 alle ore 09:35  

    Gli utopisti ci sono sempre stati, ma tu sembri di un altro pianeta. Poi, chi incomincia a mettere veti su chi può far parte di questa fantomatica associazione e chi invece, solo perchè ha avuto il coraggio di spendersi in politica per cercare di far cambiare qualcosa,viene paragonato ad un lebbroso con cui non si vuole avere a che fare. Sono stufo di proposte virtuali, cercate di sporcarvi le mani tutti questi idealisti. Solo chi si spende in prima persona, dimostra di voler partecipare al cambiamento e no soltanto con raccolta di firme e dibattiti vari dove si suggeriscono delle proposte e non si trova nessuno che si faccia avanti per realizzarli. La politica, nel suo vero significato, è l'unico mezzo che ci permette di interessarci della cosa pubblica. Purtroppo oggi si fa politica solo con le chiacchiere. basta essere tutti generali; nell'esercito chi combatte sono i soldati e purtroppo oggi sono quelli che mancano.
    Detto questo, non voglio svegliarti del tuo bel sogno, ma di tanto in tanto calati nella realtà.
    affettuosamente.....Pilo
    Buon Natale

  5. Anonimo // 19 dicembre 2008 alle ore 13:02  

    Sono d'accordo con Pilo, tranne per un aspetto: iniziative del genere, fra l'altro associazioni e comitati vari ad Avola ce n'è (e ne nascono soprattutto a ridosso delle elezioni) a "catafuttiri", vanno annoverate nella categoria "qualunquismo" e non "idealismo".
    Io sono fra quelli (purtroppo pochi) che hanno speso tempo (molto) e denaro (poco picchì nun ci nnè!) per passione politica e civile e venire bandito da una qualunque associazione (della quale fra l'altro non mi interessa far parte) come un lebbroso (cito Pilo)mi fa leggermente girare i cosiddetti.
    Gentile amico, spero che la mia franchezza sia da te apprezzata e che non consideri questo mio intervento come un attacco nei tuoi riguardi, ma credo che lo strumento che tu proponi faccia sfregare le mani proprio a chi dici di voler combattere: la malapolitica.

  6. Anonimo // 19 dicembre 2008 alle ore 16:52  

    In occasione del "2 Dicembre" ebbi a dire che i politici sfruttano qualsiasi situazione pur di mettersi in mostra,non tanto per l'interesse della "situazione"ma quanto per l'interesse a proporre la loro immagine.La mia è stata una semplice considerazione da comune cittadino senza nessun interesse per la politica,perchè non mi sento all'altezza .Ebbene.Un consiglire donna in carica con apparenti idee di cambiamento,mi rispose in modo da toccarmi la coscienza,additandomi come un ingiusto accusatore di persone che giornalmente si impegnano per il bene del BEL PAESE,tanto da rispondere immediatamente sul blog,chiedendo scusa se la mia fosse stata un'offesa.In quei giorni anche questa bella "CRICCA" che adesso ha a che fare con i magistrati,faceva parte di quelle sacrificate persone che si impegnavano per il bene del paese.Anzi il BEL PAESE.Chissà!! Forse questi signori quando iniziarono la loro carriera politica,avevano anche loro molte idee di cambiamento,ma sicuramente andando avanti "a cosa ci piaciu". E ora? I magistrati hanno preso un abbaglio!!! Non so se qualcuno l'ha già detto,ma forse lo dirà.Saluti Nino Campisi

  7. imis // 20 dicembre 2008 alle ore 02:09  

    Incontrovertibile proposta. Non credo a mio parere che si tratti di irrisolto idealismo.
    Anzi, sarebbe un a-contemporaneo e civile recupero (o perlomeno tentativo di recupero) delle origini di quella polis democratica che ha caratterizzato le civiltà passate più complete. Si potrebbe ricreare un nucleo operante che vada oltre le stucchevoli convenzioni ideologiche nazionali, oltre le potenti contrapposizioni oggi sulla scena, e rifocillarsi in un’oasi apolitica letteralmente in democratica comunione.
    Mi meraviglio come ancora non ci si sia stancati del veltrusconismo avvilente per l’intelletto umano. È questo il momento adatto per il riscatto socio-individuale, ora che tutto brancola nel nulla. Altro che sporcarsi le mani o soldati e cicogne e babbi natali e avvilenti risposte dei cari amici del blog.
    Col tempo ce ne renderemo conto e un giorno meditando sui libri di storia il rammarico sarà a iosa.
    Otto punti i tuoi, caro mazzone, su cui riflettere e su cui impostare la nostra cittadina.

    Ma le mani in pasta…. fanno comodo e la meritocrazia è una matrona.

    Cari saluti … ianarezzo.

  8. Anonimo // 20 dicembre 2008 alle ore 18:03  

    Dizionario di Politica - UTET.
    I qualunquisti considerano la politica ed i partiti elementi che turbano la civile convivenza ed in cui operano minoranze aggressive e non rappresentative della maggioranza dei cittadini.
    Il terreno fertile nel quale cresce il qualunquismo è rappresentato dai periodi di crisi economica, in cui si manifesta incertezza soprattutto per i ceti medi, nella spiccata sensazione di malgoverno, di vessazioni fiscali, di rappresaglia verso categorie di cittadini.
    Il movimento che ha dato vita al qualunquismo ha le sue radici in Italia e si sviluppò attorno al
    settimanale “L’uomo Qualunque” diretto da Guglielmo Giannini che ne iniziò la pubblicazione nel 1944 rivolgendosi a quella parte di opinione pubblica che ama gridare “abbasso tutti”.
    Giannini esplicita il suo pensiero nel volume “La Folla” nel quale contrappone ai capi, desiderosi di
    dominare, la folla buona, obbediente desiderosa di tranquillità, di pace e di lavoro. I capi sono i “politici di professione” di cui , secondo Giannini, una società civile non ha bisogno così come non ha bisogno di uno Stato motivato idealmente. “Lo Stato deve essere ridotto alla funzione più
    semplice ed elementare che è quella di amministrare il paese…
    Il movimento dell’Uomo Qualunque si trasforma con passi successivi in partito politico.
    Dal 16 al 19 Febbraio 1946 si tiene a Roma il primo congresso nazionale in cui viene sancita la
    nascita del Fronte dell’Uomo Qualunque, viene eletto presidente Giannini , vive presidenti Maria Marini e Nicola Lagravanese.
    Nelle elezioni per la Costituente il Fronte dell’U.Q. prende 1.211.956 voti pari al 5,3%. Con questo risultato risulta esere il V° partito nazionale e porta 32 deputati alla Costituente, risultando ben presente al SUD (oltre il 9% dei consensi) ed al Centro, meno al Nord.

  9. Anonimo // 20 dicembre 2008 alle ore 20:20  

    risposte:

    - a Nino Campisi: la cicogna non c'entra, penso sia un tentativo da fare. Alternative più realistiche non ne vedo. Già solo convincere gli avolesi a mettere una firma senza dar loro buoni benzina credo sia un miglioramento dell'ambiente politico.

    - a Huascar, a Pilo e all'altro anonimo:
    1. qualunquismo, facile attributo con cui si liquidano di solito le critiche bipartisan.
    2. il divieto a politici grossi e piccoli di far parte dell'associazione si motiva SEMPLICEMENTE con la necessità di non apparire schierati (e quindi sospetti) agli occhi degli avolesi invitati a firmare. NON C'ENTRA NULLA questa presunta accusa di lebbra di cui si parla. ho amici che hanno fatto o fanno politica, ma se facessero parte dell'associazione la QUALIFICHEREBBERO inevitabilmente agli occhi dei comuni cittadini, e questo può costituire un GROSSO ostacolo.
    3. la retorica di "chi si spende in politica" spiattellata di fronte a me che sto provando a far qualcosa senza ricevere DA NESSUNO ma METTENDOCI DEL MIO/NOSTRO mi fa spisciare dal ridere almeno quanto il fatto che chi l'ha scritto non si renda conto dell'ironia che contiene.

    saluti. SEBASTIANO MAZZONE

  10. Anonimo // 21 dicembre 2008 alle ore 00:46  

    grande.... ti voglio bene iano

  11. Anonimo // 21 dicembre 2008 alle ore 10:42  

    Mi seto molto sminuito nei confronti di "huàscar" per la cultura che egli sprizza da ogni parte in ciò che scrive e spero proprio che lui sappia prendere in considerazione i semplisi commenti da i comuni cittadini come me.Complimenti.Tornando nel tema,voglio dire a S.Mazzone che il non credere alla cicogna ti porta nella triste realtà in cui siamo e che dal mio commento precedente si possa evincere come sistemi consolidati come quello che ci governa non ptranno mai essere demoliti da nessuna associazione come quella che hai in mente tu.non basterebbero le firme di tutta Italia solo per Avola.E poi c'e da dire che ti danno del qualunquista in senso proprio accusatorio.Levici manu o frati.Hai tutto il mio rispetto ciao Nino Campisi

  12. Anonimo // 21 dicembre 2008 alle ore 11:21  

    Scusa, ma dove sarebbero le critiche bipartisan?
    Qualunque iniziativa riesca a coinvolgere i cittadini è per me lodevole (tanto per chiarire che non sono affatto contrario alla tua iniziativa) la critica che ho formulato si riferiva al metodo e alla possibilità di riuscita oltre al richiamo (facile) a un indistinto e generico (populistico se preferisci) richiamo all'anti-politica. Dici che le critiche ragionate sono benvenute, il che non mi pare dalla tua reazione. Ti auguro di riuscire laddove hanno fallito decine di associazioni nate in questi anni, permettimi però di essere scettico al riguardo.

  13. Anonimo // 21 dicembre 2008 alle ore 17:43  

    caro Nino Campisi,
    mai nei miei interventi (e ti assicuro mai in vita mia) ho voluto sminuire qualcuno, specialmente i "comuni cittadini" come li chiami tu, essendo io stesso uno di loro. La mia formazione culturale e la mia inclinazione politica me lo impediscono, chi mi conosce lo sa bene. In quello che scrivo e dico cerco sempre di esprimere ciò che penso in modo semplice, non sopporto chi scrive in modo "barocco", ti assicuro che non è mai stata mia intenzione fare sfoggio di cultura. Il Qualunquismo, che ho cercato di spiegare con le parole imparziali e asettiche di una enciclopedia, è per me pericoloso, non per questo mi sembra di aver mancato di rispetto all'autore di questo post. Se poi dà fastidio chi la pensa diversamente, beh, non posso farci niente, nè è mia intenzione tacere.
    Saluti e buone feste.

  14. Anonimo // 22 dicembre 2008 alle ore 17:22  

    Carissimo "huàscar".Non voglio dire che tu con i tuoi interventi vuoi sminuire chi scrive in questo blog.Sono io che mi sento sminuito per la diversità che c'è fra me e te (e anche altri)nello scrivere i commenti.Io penso che da persone come te c'è sicuramente solo da imparare,pertanto che ben vengano tanti altri huàscar e poi proprio in questo argomento condivido ciò che dici.Saluti Nino Campisi. P.S. Huàscar per favore.Ma dimmi.Ma cu è stu caspitina ri huàscar

  15. Anonimo // 24 dicembre 2008 alle ore 10:38  

    Huàscar fu l'ultimo discendente (assieme al fratellastro Atahualpa) della dinastia dell'impero Inca distrutto dai conquistadores spagnoli di Pizarro. Per me il ricordo di un indimenticabile viaggio in Perù.
    P.S.: secondo me da tutti c'è qualcosa da imparare.
    Auguri a tutti.

  16. Anonimo // 24 dicembre 2008 alle ore 18:01  

    Chiedo scusa a Mazzone perchè mi approprio del suo argomento solo se la redazione me lo consente,per chiedere a Huàscar come mai non ha scelto ATAHUALPA?Sei un grande.Un sereno Natale.Nino Campisi

  17. Anonimo // 24 dicembre 2008 alle ore 19:39  

    solo perchè huàscar regnava a cusco la capitale inca che ho visitato anni fa. auguri anche a te!

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