di Gioacchino Tiralongo

(photo credit: demona)
Cosa significa questo parolone (gerontocrazia ndr)?

Significa vecchi al comando, vecchi incollati alle poltrone, vecchi impauriti, da chi ha ancora i capelli in testa e tanto sale nella zucca da riempirvi il mar morto.

Domani (forse) al cinema Odeon sarà proiettato “avola 2 dicembre 1968” il frutto raccolto da un soggetto da me scritto due anni fa.

Bene questo post vuole essere il racconto/sfogo di due anni di pene, di vessazioni, di prese per il culo da parte di arroganti sindacalisti, di macchiette politiche e di critici cinematografici, improvvisati censori.

Il problema di un under 30 che si trova a proporre una idea è sempre lo stesso: ha 30 anni e non 60!

Se nel sessantotto si tiravano pietre e si facevano blocchi per il salario, oggi col salario precario e con la social card, con la totale assenza di meritocrazia, si dovrebbe implementare il disegno raffinato cantato da Fabrizio De Andrè nell’eccezionale album “storia di un impiegato”.

I protagonisti del 68 avevano trenta anni, e oggi , 40 anni dopo ho potuto intervistarli.

Se mio figlio tra 40 anni volesse intervistare i protagonisti della vita politica sindacale e sociale dovrebbe andare al cimitero, perché hanno tutti tra i 50 e 60 anni!

La mia indignazione non conosce parole verso i colpevoli ed i complici di ogni valigia preparata dal giovane terrone verso terre lontane.

Mi auguro, citando ancora Fabrizio, che (noi) verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora più forte: per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti.

Gioacchino Tiralongo

5 commenti

  1. Marzio // 2 dicembre 2008 alle ore 14:46  

    ho visto il tuo film documentario al odeon e volevo complimentarmi con te e gl'altri autori per l'ottimo lavoro.

  2. Anonimo // 2 dicembre 2008 alle ore 14:51  

    dieci cento mille gioacchino

  3. Anonimo // 2 dicembre 2008 alle ore 15:17  

    Complimenti per il bell'articolo.Con i miei 50 anni non mi resta che augurare a voi tutti giovani che qualcosa possa cambiare e che in ogni uno di noi possa venir fuori il coraggio per opporsi a questo sistema ambiguo.Saluti Nino Campisi

  4. Anonimo // 2 dicembre 2008 alle ore 16:52  

    bravo gio continua così non cambiare mai la sicilia ha bidogno di gente come te.

  5. Anonimo // 3 dicembre 2008 alle ore 10:19  

    i vecchi non molleranno mai la poltrona, siamo noi che dobbiamo toglierla da sotto il culo! facendo attenzione a non diventare poi noi dei gerontocrati...
    cambiamo questa merda di paese!
    M.S.

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