Di Fabrizio Ardita portavoce del comitato civico no!acquasalata
Ai lettori di AvolaBlog

Mentre gli enti pubblici di spogliano nelle gestioni, dando in mano privata le risorse importanti della vita, siamo attenzionati nelle gestioni e nei disavanzi che a breve rischiano di compromettere finanziariamente gli Enti Pubblici locali, gli ATO idrici o rifiuti, stanno comportando ulteriori affossamenti agli Enti pubblici.

Gli enti locali nel nostro Paese sono osservati speciali anche a Londra, dove si aspetta a breve il possibile esplodere della sfida fra le banche d'investimento e molte amministrazioni locali italiane sul terreno minato dei derivati.

A dare conto è il Sundy telegraph, secondo cui i 35 miliardi di euro a rischio passività presenti nei portafogli di Comuni, Province e Regioni potrebbero trasformarsi nel peggior scandalo finanziario del Paese dai tempi di Parmalat. Acqua: se privatizzata la pagheremo di più

Desidererei che nel vostro blog, fosse pubblicata anche, un’inchiesta del Corriere della sera, sulle gestioni private dei beni pubblici come l’acqua, a risposta di chi pensa che con il privato le tariffe non aumentano, mentre le ultime notizie dalla Toscana,dicono che le tariffe sono state triplicate nuovamente.

Un'inchiesta del Corriere della Sera Magazine rivela che
il passaggio al privato nella gestione delle reti idriche comporta un aumento nelle bollette.


Mentre Parigi, New York, Amsterdam e Bruxelles preferiscono la gestione pubblica

Un'inchiesta del Corriere della Sera Magazine, in edicola giovedì 4 dicembre, analizza il mercato delle reti idriche che possono finire completamente in mano ai privati con conseguenti aumenti di bolletta per i cittadini.

Infatti l'attuale governo crede nella privatizzazione delle reti idriche: un articolo della legge 133/2008 obbliga i comuni a mettere sul mercato la gestione delle reti idriche entro il 2010. Un mercato che fa gola ai privati perché vale 8 miliardi di euro e che non conosce crisi: gli italiani hanno bisogno dell'acqua per lavarsi, cucinare, fare il bucato.

In sei anni le bollette sono aumentare del 32% e con la privatizzazione rischiano di aumentare sempre di più come ad Arezzo, Firenze e Livorno dove c'è una gestione privata. Milano, Isernia, Benevento, Lecco e Pordenone che hanno lasciato tutto al pubblico hanno le tariffe più basse.

Invece, mentre l'Italia guarda al privato, Parigi, dopo 25 anni, torna al pubblico con un solo canale che garantirà dal 2010 tutto il ciclo dell'acqua, dalla produzione alla distribuzione. Come a New York, Amsterdam, Bruxelles.

Fabrizo Ardita
portavoce del comitato civico
no!acquasalata

6 commenti

  1. Anonimo // 13 gennaio 2009 alle ore 10:53  

    L'acqua deve tornare ad essere un bene inalienabile, come l'aria! Dobbiamo lottare per far sì che ritorni ad essere un servizio pubblico e non un business sul quale arricchirsi. In molte parti d'Italia i movimenti per l'acqua pubblica stanno ottenendo successi costringendo gli enti locali a rivedere la loro politica sulla gestione dell'acqua. Dobbiamo muoverci anche noi. Quando sarà costituita l'associazione "per la sinistra" di Avola, proporrò che questo sia uno dei temi principali da affrontare e sul quale battersi.

  2. Anonimo // 13 gennaio 2009 alle ore 13:31  

    Anzichè aspettare che si costituisca qusta associazione,con tutto rispetto per chi vuole affrontare il problema,rivolgendomi al sig Ardita e tenendo conto che lui e abbastanza informato,non gli sovviene alcuna cosa da poter fare sin da adesso?Magari associando dopo anche l'idea che ha proprsto Huàscar? Saluti Nino Campisi

  3. Anonimo // 13 gennaio 2009 alle ore 23:03  

    stiamo aspettando intanto il risultato del ricorso al Tar presentato circa 6 mesi fà, dove abbiamo allegato adesso, anche l'esito della indagine del garante! appena fissata l'udienza sono convinto che vinceremo il ricorso!
    Inoltre, vi è a giorni l'esito di un altro ulteriore ricorso, che è andato avanti grazie all'intervento nostro! Una cosa importante la potrebbe fare il Presidente Bono, trasferire gli incartamenti della gara di affidamento a due enti importanti: La procura della Repubblica per accertare se vi sono state irregolarità. Alla autorità di Vigilanza sui lavori Pubblici, chiedendo se sono stati rispettati i criteri sugli appalti.
    L'azione popolare è una soluzione che potrebbe senzibilizzare i Sindaci, a chiedere una revisione su questo affidamento. A Modica i Ragazzi, circa 2000 Studenti, sono scesi in piazza, ed il Sindaco si è ritirato nella decisione di dare l'affidamento ai privati. Il coraggio ci vuole!
    F. Ardita

  4. Anonimo // 14 gennaio 2009 alle ore 05:08  

    Scusa Anonimo ma Bono se non ricordo male è a favore della privatizzazione dell'acqua o per caso ha cambiato nuovamente bandiera? Sai, e' straordinario vedere anche come queste persone mantengono salde le loro idee, soprattutto rimanendo ben saldi al loro partito. Aggiornatemi please!

  5. Anonimo // 31 gennaio 2009 alle ore 19:40  

    assunzioni di avolesi e gente di Noto nella nuova società di gestione delle acque.
    Vuoi vedere che ci sono figli e nipoti di politici?

  6. Anonimo // 9 febbraio 2009 alle ore 18:54  

    Il Comitato italiano per il Contratto Mondiale sull'AcquaOnlus vi invita a partecipare ai due incontri su " Acqua : bene comune o business ? " che si svolgeranno a Milano Giovedi 19 Febbario e Giovedi 12 Marzo, presso la Facoltà di Scienze Politiche della Università degli Studi di Milano.

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