Oggi è stato pubblicato sulla G.U.R.S. il decreto dell’Assessorato Territorio e Ambiente del 04.08.2009 relativo a: “Approvazione di variante al piano regolatore generale del comune di Avola”
Si chiude così, con la vittoria dei burocrati, la vicenda sull’ampliamento del centro storico.
Visto come sono andate a finire le cose, nell'accettare la sconfitta, spero di essermi sbagliato.
Non capisco però in base a quale norma la soprintendenza può esprimere il parere previsto dal decreto citato…. mi auguro che non richieda un piano particolareggiato per la nuova zona B1 (per la verità sarebbe la logica conseguenza del decreto al fine di evitare possibili favoritismi e/o interpretazioni discutibili), perché in questo caso ….
Staremo a vedere.
Aggiornamento (14/11/09)
In seguito alla nota dell’11.09.2009 mi sono pervenute diverse mail con richiesta di chiarimenti, ci provo:
- Con sentenza del TAR di Catania n° 992/2006 venne accolto il ricorso relativo all’annullamento degli atti del prg di Avola, per la parte afferente la perimetrazione della zona “A” (centro storico)
- Successivamente il comune ha trasmesso gli atti all’assessorato territorio e ambiente per la presa d’atto della sentenza citata e per la nuova classificazione della zona interessata (era necessario ?
- Dopo una serie di trattative è stato emanato il decreto del 4.08.2009 che in pratica annulla la sentenza del TAR e ripropone l’allargamento del centro storico infatti, per l’area in questione, il decreto assessoriale prevede che: “ per gli interventi di ristrutturazione edilizia, demolizione e ricostruzione e nuova edificazione andrà acquisito il preventivo parere della Soprintendenza; “
- Di conseguenza ogni progetto dovrà essere istruito anche dalla soprintendenza che però non ha titolo ad istruirlo in quanto non si tratta di zona “A” o di area di interesse paesaggistico, e quindi …? ….,
...non capisco la gioia che è stata manifestata nell’accogliere il decreto, certamente non rispetta le istanze dei cittadini che erano stati tutelati dal Tribunale Amministrativo Regionale !!
A proposito, lo sapete che la soprintendenza riceve, per tutta la provincia, solo il mercoledì mattina, cioè mezza giornata a settimana?
Arch. Salvatore 'Nino' Paternò
Mi preme sottolineare e portare a conoscenza che uno studio dell’A.N.C.E.rileva che : "il vero affare nel campo dell’edilizia, non è l’edilizia abitativa, la grande opera pubblica è la ristrutturazione dei centri urbani, in questo specifico settore ci sono a disposizione milioni di euro".
Solo gli incapaci non riescono a capire che per creare opportunità di lavoro e di sviluppo ad Avola come in qualsiasi città occorreva insistere per la realizzazione di una politica del “riuso” del patrimonio edilizio esistente nel C.S. che presenta tra l’altro il vantaggio di minori oneri di urbanizzazione e un risparmio di risorse economiche per la collettività. L'ampliamento senza logica del C.S porta solo un danno all'economia locale e favorisce gli speculatori che tendono a fare allargare a dismisura la città con il problema della collettività di portare nelle nuove zone quei servizi che hanno costi oramai insopportabili per le casse di un comune.
Ritengo che bisogna prendere atto che l'attuale A.C. come quella precedente hanno commesso grossi errori che pagheranno gli edili, le imprese e i professionisti a ciò si aggiunga l'incapacità di gestire l'iter formativo del PRG questa la dura realtà!con cordialità G.A
Ma perchè c'è qualcuno in giunta o in consiglio che ha idea di cosa significhi la parola "Urbanistica".
P.S. Non è un attacco, ma una constatazione.
In merito all’articolo apparso sul Quotidiano di Sicilia del 14-09-2009 in cui l’arch. Paternò era contrariato per l’imposizione di alcuni vincoli nel P.R.G. di Avola, il sottoscritto ricorda che l’attuale P.R.G. della città è stato sottoposto anche all’attenzione dall’arch. Paternò, già assessore all’Urbanistica del Comune, e l’allargamento del centro storico è stato, anche allora, al centro del dibattito da parte dei liberi professionisti avolesi e che i loro suggerimenti furono disattesi dall’amministrazione di cui faceva parte anche l’arch. Paternò. O si serve Dio o a Mammona. E’ altrettanto meritevole di attenzione l’affermazione dell’architetto Paternò che considera la Soprintendenza ai Beni Cultuali ed Ambientali un’ulteriore Ente che ostacola la normale attività edilizia del territorio.
Ma forse l'arch (Paternò) aveva dei progetti , in cui già era stata rilasciata la concessione edilizia, è ora deve aspettare che si pronunci la (soprintendenza con questa riforma? Tutti vogliono bene (Avola),ma mai come se stessi. Siamo tutti x il bene della collettività.. Beddi paroli.!!!!!!!!
Certamente non sono capace di servire degnamente Dio, mi sforzo però di essere utile, con i mie limiti, alla collettività.
Quando fui chiamato da Tano Cancemi per assumere l’incarico di assessore all’urbanistica, accettai con l’unico scopo di fornire la città di uno strumento che la riordinasse dal punto di vista urbanistico (impropriamente chiamato Piano Regolatore Generale)
Risulta evidente, anche con tutti gli errori possibili, che ci siamo riusciti (perché l’iter, già avviato, venne continuato dagli assessori che mi hanno sostituito e i vari consigli comunali hanno fatto la loro parte) ed ora possiamo beneficiare di piani commerciali, piani artigianali, piani di lottizzazione, edilizia convenzionata, etc. ( che per il tempo trascorso devono essere rimodulati)
A mio parere, stiamo discutendo di questo argomento perché, al momento opportuno (metà anno 2000) non venne percepita la potenzialità della circolare n° 3 dell’11.7.2000 che ora il CRU prende a pretesto quando scrive nel punto 2 del parere (nel decreto di che trattasi) “…. Il comune di Avola sembrerebbe non aver tenuto conto delle indicazioni fornite dalla circolare n° 3 dell’11.07.2000 dell’Assessorato …… con la quale sollecitava le varie amministrazioni comunali ad aggiornare i contenuti degli strumenti urbanistici generali ed attuativi per il recupero dei centri storici …. “
ebbene, anche nel 2000 ho fatto la mia parte (anche se non ci sono riuscito)
apri articolo La Sicilia, 27 Luglio 2000
intendo precisare che non appartiene alla mia cultura il concetto espresso dal signor “anonimo” nei riguardi della soprintendenza, sono invece fermamente convinto del rispetto delle regole !
non mi sembra corretto che basta cambiare una lettera (da “A” a “B1”) per annullare una sentenza del TAR .
arch. Paternò Salvatore
caro architetto Paternò, la questione invece è tutta nella trasformazione di lettera A in lettera B1 ovvero da centro storico a zona di "ristrutturazione", ovviamente con parere della Soprintendenza,ma almeno si può demolire e ricostruire. In altre parole l'attuale amministrazione è riuscita a portare un risultato dove tra tutti i mali e il minore. Pensi che nelle passate amministrazioni i vari ex assessori all'Urbanistica che si sono succeduti non hanno mai affrontato la questione centro storico, (giustamente sono stati interessati ai vari piani commerciali ed artigianali). Lo si deve ad un singolare cittadino se il TAR si pronuncia in modo favorevole, per lui, alla nota vicenda sbandierata come toccasana del p.r.g. di Avola di cui Lei può fregiarsi del "c'ero anchio e non abbiamo risolto". Gli altri amministratori portano a casa fatti e non chiacchere o articoli di giornali.
Avola bedda , Avola mia! ma gli interessi miei chi li cura? Il piano regolatore è fatto a misura di pochi, gente che si arricchisce con la speculazione edilizia.Non si spiega altrimenti, perchè c'è gente che da oltre 30 anni , ancora ha la sua proprietà vincolata x presunte opere di interesse collettivo, ma nei fatti mai realizzate. Igrossi imprenditori però continuano a lottizzare e speculare sul mercato. Perchè non si pensa a svincolare tutte le aree vincolate e, consentire ai cittadini comuni mortali, di potersi fare una casa nel proprio lotto? Certo, se si facesse questo gli imprenditori , a chi li venderebbero gli (APPARTAMENTI)? Arch. (Paternò), lavori x questo. Cosa buona e giusta!
Avv. Amenta mi preme sottolineare che lo spazio insediativo del centro storico offre contemporaneamente qualità di determinatezza e allo stesso modo di indeterminatezza ovvero, bisogna distinquere la parte funzionale di esso con la parte storicizzata. Nei nostri centri storici queste parti spesso si sovrappongono e considerando il solo aspetto economico (anche speculativo), diventano meno appetibili anche per il singolo cittadino. Questa condizione ha spesso provocato un elevato grado di obsolescenza architettonica, ma sopratutto economica, del centro storico. Pertanto le nuove tecnologie abitative e il nuovo processo produttivo edilizio hanno accentuato l'incapacità politica (di cui Lei fa parte) e professionale di risolvere i problemi legati alla vicenda dell'area urbana del centro storico. Nel nostro P.R.G. di Avola, mi consenta, è indicata come "parte bianca", destinata ad essere rinviata alle successive fasi particolari di pianificazione.
Io di incapaci conosco un bel pò di gente sopratutto raccomandati dalla politica. Si deve per prima cosa condividere il bene comune con altre realtà socilali, economiche e culturali locali, altrimenti si rischia di elogiare solo se stessi (essendo soli si vince sempre). Mi piacerebbe, sapere chi si nasconde dietro il Don Chisciotte di turno. Quali sono gli interessi che muovono le pseudo idee del "bene per la Città". Quando Lei (avvocato) scrive di costi insopportabili per i servizi da destinare alle nuove aree di espansione, mi permetta, contraddice il commento pubblicato nel Blog, in cui si afferma che si è riusciti, in passate amministrazioni, a beneficiare, con il nuovo P.R.G., di Piani di Lottizzazioni, Piani di edilizia convenzionata ecc. mi domando se questa non è espansione territoriale. E i costi BO!!!! MA!!! SE!!! VEDREMO!!! gli ALTRI, avvocà, sono sempre incapaci, questa volta sono daccordo con Lei, però puntualizziamo, GLI ALTRI.
In seguito alla sentenza del TAR è venuto meno il vincolo di zona A per la parte in ampliamento e quindi si è tornati, automaticamente, in zona B.
Si è potuto operare quindi con tutti i parametri edilizio-urbanistici della zona B previgente, con il controllo esclusivo del territorio da parte dell’Ufficio urbanistica .
Conseguentemente, l’Ufficio ha dovuto rilasciare le concessioni edilizie , …… quella era la strada da continuare (chiddu ca a sapi, nun la sapi bona).
Ho già riferito che la soprintendenza, avendo poco personale qualificato per esitare i progetti, riceve il pubblico solo mezza giornata a settimana; se poi , come è successo ieri, due funzionari addetti al ricevimento sono assenti, significa che il pubblico ed i tecnici vengono ricevuti non più di due o tre mezze giornate al mese, con tutte le conseguenze di perdita di tempo e risorse (ieri il dirigente della soprintendenza, per risolvere pratiche urgenti che giacevano da tempo, come tante altre, ha ricevuto personalmente il pubblico).
Mi è stato riferito che la soprintendenza ha spedito una lettera al comune per evidenziare i principi che saranno considerati nella formulazione dei pareri nell’area interessata (nell’attesa che il comune si determini) ;
se avrò modo di averne copia, cercherò di essere più chiaro e preciso.
Arch. Paternò Salvatore
Egregio Anonimo del 17 settembre 2009 15.51, prendo atto che nel suo post, tratta la materia con conoscenza e poi subito dopo fa finta di non sapere.....il nostro p.r.g. è stato approvato nel 2000 e dopo otto anni non ha concluso il suo iter amministrativo, mi sembra questo un dato inconfutabile !
"E i costi BO!!!! MA!!! SE!!! VEDREMO!!! gli ALTRI, avvocà, sono sempre incapaci, questa volta sono daccordo con Lei, però puntualizziamo, GLI ALTRI".
Da quello detto sopra tragga le conclusioni chi sono gli altri!
Veda il p.r.g. di Avola non è altro che l'insieme dei p.p.r (a1,a2,a3,a4,a5,a6,a7,a8)non si può sperare in una prospettiva di sviluppo senza prevedere nuove zone di espansione come quelle commerciali e turistiche, le quali zone furono individuate dalle maggioranze che si formavano all'interno del consiglio comunale dell'epoca, se vuole togliersi quel dubbio degli interessi vada al comune e richieda le delibere relative troverà risposte ai suoi dubbi!
Perchè gli atti amministrativi parlano più di cento post......
Sul risparmio del riuso....... è semplice ribadire che nel centro storico esistono le opere di urbanizzazione(strade,luce,fognatura, acqua,servizi telefonici ed altro)quindi da qui il risparmio per la collettività che si unisce nell'evitare l'abbandono del c.s. da parte degli attuali abitanti che vogliono ristruttuare!
Spero di aver riscontrato e chiarito il mio pensiero.Con cordialità Giovanni Amenta