La crisi economica che da anni falcidia l'agricoltura del nostro paese, in particolar modo la nostra Regione, ha ormai collassato le attività dei piccoli produttori agricoli. Priorità assurde, come il ponte sullo stretto sull'agenda del nostro governo, stanno trascurando ogni intervento per rimettere in sesto l'agricoltura, fonte primaria di reddito in tutte le regioni d'Italia negli anni trascorsi, oggi destino crudele per ogni coltivatore.

Il famosissimo ciliegino di Pachino venduto fino a 11 euro al kg, il produttore riesce a ricavarne solo 0,70 cent. di euro. Il pregiato limone femminello siracusano è venduto da 2,50 a 4 euro al kg. Il produttore in questi giorni ne ricava solo 0,30 cent di euro. E via via tantissimi altri prodotti. Marchi, Consorzi di tutela e quant'altro servono solo ad arricchire i commercianti e a far apparire in TV i nostri politici - Ministro compreso - presentando prodotti tipici per riscoprire e salvaguardare l'appartenenza ad un determinato territorio. Gente che non ha idea delle fatiche nei campi che quel territorio ha visto e continua a vedere, un territorio che sarebbe fiero solo se a risaltare fossero coloro che lo sanno rendere fertile e produttivo.

MARIANO FERRO, produttre agricolo nella nostra città, ex candidato a Sindaco, giunto al ballottaggio, da sempre si batte affinchè l'agricoltura possa rinascere, ma non ha mai trovato strade che conducono a dignitose vie di uscita. Unitamente all'ex deputato regionale AIELLO di Vittoria, grosso centro agricolo in grave crisi, hanno indetto una sorta di riunione "all'aperto", nella nostra Piazza Umberto 1° per martedi 22 dicembre 2009, ore 17:00 per parlare con i produttori avolesi evidenziando le problematiche e poter realizzare con la partecipazione di tutti una sorta di coalizione che dovrebbe coinvolgere quanto più province della nostra regione per provare a poter scuotere i pilastri irrigiditi dei governi regionale e nazionale.

Vogliono impegnarsi per un lavoro serio e faticoso per poter ritrovare la dignità che ogni produttore agricolo, ogni bracciante, ha perso per cederla a chi è occupato nel settore dell'industria, dove i rimedi sono sempre tempestivi. Si invitano quanti più cittadini a partecipare a questo incontro che può avere degli sviluppi positivi per la nostra agricoltura.

17 commenti

  1. comunaliavola // 21 dicembre 2009 alle ore 15:38  

    sottoscriviamo...occorre unirsi per superare il tipico individualismo meridionale... Per esempio, aumentando le iniziative di richiamo, a costi quasi zero (qualcosa per la pubblicità), patrocinati dal Comune, qualche volta anche da Provincia e Regione; coinvolgendo il centro naturale commerciale, di recente costituzione; trasformando spesso il nostro centro storico in un orto a cielo aperto, con passeggiate inneggianti a una maggiore serietà economica dei governanti, in un clima festoso, senza negatività, come la Madre Terra, a cadenza mensile o al massimo bimestrale (trasferendo nell'"esagono", in serate tipiche del territorio, il mercatino del sabato) ..... Accanto a questo, anche nelle citate passeggiate e non solo, cominciare a orientare la cultura, con sistematici messaggi mirati, continui e via via più incisivi, attraverso variegati linguaggi ed espressioni, verso l'imbarazzo del possedere molti soldi (e questo è cruciale) in un contesto di diffuso disagio ..... Poi da cosa nasce cosa. Adesso occorre davvero questa nuova "messa in moto".... Lo spirito laborioso di Avola non è morto, deve calarsi nel 21° secolo potenziando l'aspetto del marketing nazionale, europeo e mondiale....... i concorrenti non scherzano. Grazie per lo spunto. Cordialmente

  2. Nino Campisi 1958 // 21 dicembre 2009 alle ore 18:25  

    Carissimo Mario,in molti frequentano questo blog e rimangono in sordina.Se intervengono lo fanno da anonimi,ma in argomenti come questi preferiscono rimanere solo lettori.La tua sconfitta al ballottaggio ti ha salvato.Oggi ti troveresti ad affrontare una battaglia che ti porrebe davanti enormi mulini a vento.

  3. Agricoltore // 21 dicembre 2009 alle ore 19:53  

    L'agricoltura ai politici serve solo per presentarsi nelle fiere e presentare prodotti che magari non sanno se provengono da alberi o da ortive.Tanto e tutto pagato.Pure il comune di avola si fregia di questi eventi.Partono tutti a Mliano e magari non sanno che cio che presentano viene dalla campagna

  4. antonio c. // 21 dicembre 2009 alle ore 21:45  

    I politici sono come gli agronomi avolesi(tranne qualcuno)Valigetta e pratiche da espletare.Solo quello sanno fare e a volte lo fanno pure male,e poi non distinguono un limone da un pompelmo.Eppure sono agronomi,fumano il sigaro e non sanno che il tabacco che lo avvolge è una pianta a volte scambiata per broccolo

  5. Anonimo // 22 dicembre 2009 alle ore 07:09  

    Adesso ad avola si vantano del marchio per la tutela della mandorla pizzuta.Organizzano pure degli incontri.Ma dove sono le mandorle ad Avola?Dove sono questi impianti che producono mandorle che possono giustificare questo?Quei pochi che si impegnano in estate a raccogliere quel poco che è rimasto,alla fine sono strozzati da questi quattro cinici commercianti,che vogliono tutto regalato

  6. Anonimo // 22 dicembre 2009 alle ore 10:46  

    Dobbiamo fare parecchi passi indietro . . . la globalizzazione non funziona.
    Date un'occhiata ai Gruppi di Acquisto Solidale (GAS), vedete quanta soddisfazione c'è a comprare i prodotti biologici coltivati dal contadino che abita di fronte casa vostra.
    E' assurdo vedere gente che compra nei nostri ipermercati ortaggi, frutta e verdura di altri continenti solo perchè costa il 20-30% in meno.
    Ai produttori dico che bisogna adeguarsi, non è che tutti dobbiamo per forza diventare grandi imprenditori come Berlusconi.
    Ai giovani avolesi dico che non c'è più spazio per le scrivanie, le poltrone e le cooperative, l'agricoltura (di filiera corta) potrebbe dare tanta occupazione.
    Buon Natale.

  7. Anonimo // 22 dicembre 2009 alle ore 13:06  

    Scusate, sono l'anonimo delle
    10.46. Senza nulla di personale, ma come si può dare fiducia ancora al Sig. Bellia, ma siamo pazzi ???
    Signori consiglieri (Cannata, Alia), assessori (Morale G.) e signor Sindaco, dovreste conoscere la lunga carriera di costui.
    P.S. Ripeto non è nulla di personale, nessuna offesa nei suoi confronti, ma occorre un CV adeguato per fare certe cose e per farle per il bene della collettività.

  8. AvolaBlog // 22 dicembre 2009 alle ore 14:24  

    breve nota: inutile ipotizzare nomi o iniziali del nome di altri commentatori anonimi. Se pubblicano in modo anonimo o sotto nickname vuol dire che preferiscono restare tali e noi (fin dove possiamo) ci batteremo affinchè non venga violato questo diritto!

  9. anonimo // 22 dicembre 2009 alle ore 14:33  

    Ho semplicemente fatto un complimento a (comunaliavola) perchè lo conosco.Dipendente del comune , settore sviluppo economico.Non faccio nessun nome.

  10. comunaliavola // 22 dicembre 2009 alle ore 15:47  

    ...
    "Ho semplicemente fatto un complimento a (comunaliavola) perchè lo conosco.Dipendente del comune , settore sviluppo economico.Non faccio nessun nome".

    Grazie per il complimento(???), ma è completamente fuori strada . .

    Per il resto, senz'altro inopportunamente, visto il contesto di "ottimismo" desolante, costruttivamente vostri. Comunaliavola

  11. Anonimo // 22 dicembre 2009 alle ore 17:44  

    L'Agricoltura dovrebbe sostenere solo chi la fa.Chi non la fa e non la considera non dovrebbe ricevere nulla di ciò che l'agricoltura da.Tutti morti non mangerebbe nessuno.Vergognatevi politici che vantate titoli eufemistici:- Ass.alle politiche agricole.Che bella denominazione,proprio bella

  12. Nino Campisi 1958 // 22 dicembre 2009 alle ore 19:44  

    La piazza non era gremita,ma quanto basta.Non erano tutti sotto il palco,ognuno è rimasto nel proprio "quartino",ma rivolti tutti verso la torretta dell'orologio,dove sotto Mariano Ferro e Francesco Aiello hanno attirato l'attenzione di tutti con le proprie esternazioni,Moltissimi avvertimenti,non minacce ma avvertimenti,per mettere in guardia tutti coloro stretti nella tenaglia della globalizzazione,strumento spiteto di distruzione per tutti i produttori agricoli e cio che gli ruota intorno.Nessun politico.Zero.Alla fine Aiello e Ferro si sono intrattenuti con un gruppo di braccianti.Unsolo "gorosso" produttore presente Il Sig.Sebastiano Andolina.Agli altri "grossi",a quanto pare il problema non li sfiora.L'ex Sindaco Giansiracusa (unica "cellula"politica) si è complimentato con Aiello e Ferro produttore

  13. Anonimo // 22 dicembre 2009 alle ore 23:08  

    I politici evitano questi confronti perchè questi sono impegni che se presi girano pochi soldi.L'agricoltura e povera!!

  14. agricoltore // 23 dicembre 2009 alle ore 14:20  

    non vorrei essere cattivo,ma nemmeno ipocrita;le belle parole restano tali se non seguono i fatti.Purtroppo tante persone che,oggi lamentano la crisi del settore agricolo,dovrebbero spiegare perchè iniziando da loro ,ingaggiano manovalanza di extracomunitari magari,senza ingaggiati e sotto pagati.Non mi venite a dire che lo fanno perchè non ci escono con le spese.. Devono investire nel mercato invece di stare ad aspettare che qualcuno0 faccia le leggi x conto loro.La legalità,si misura soprattutto non sfruttando l'anello più debole fella catena,cari imprenditori.

  15. Anonimo // 23 dicembre 2009 alle ore 15:51  

    E' da una vita che si parla di crisi dell'agricoltura eppure si va' sempre indietro,apprezzo lo sforzo di mario ferro(anche se personale)di risolvere questa disastrosa situazione,ma come al solito sara' una battaglia persa in partenza.Mi viene undubbio non e che ci sono elezioni in vista?
    ciao me cugnatu NINU

  16. Anonimo // 25 dicembre 2009 alle ore 16:09  

    Ad Avola sono tutti signori,specialmente gli ammisistrtori,per cui vedono l'agricoltura come un lavoro meschino,ignorando gli dtudi e la ricerca che la fanno evolvere

  17. Anonimo // 17 gennaio 2010 alle ore 15:59  

    salve,
    sono un produttore olivicolo e dalla mia esperienza faccio due note.
    la prima nota riguarda l'informazione ai nostri consumatori (che spesso non sanno quello che acquistono) ad apprezzare i prodotti a km 0 che sicuramente saranno a parità di qualità meno costosi.
    e' impensabile che un consumatore acquisti olio di oliva, che è una miscela di olio lampante (adatto per fare il sapone di casa) rettificato, o meglio come scritto in etichetta "raffinato" con solventi chimici, miscelato con una percentuale di olio vergine o extravergine, cui la legge non attesta la percentuale minima, "classificato come leggero" ma con sempre 900 calorie per 100 grammi di prodotto, a 5 € al litro, mentre l'olio extravergine che merceologicamente è due categorie superiori viene venduto a 2,5 - 3- 4- 5 € al litro.
    a proposito, ma l'olio vergine, che è una categoria inferiore rispetto a l'extravergine dove va a finire?
    Vedo consumatori che acquistano l'olio di sansa per risparmiare 10 centesimi al litro rispetto a un extravergine, lo fanno perchè non sanno quello che acquistono.
    la seconda nota riguarda la certificazione del prodotto.
    abbiamo l'olio dei monti iblei, ma se diciamo ad un consumatore attento di consumare l'olio nostro (degli iblei), quel consumatore cercherà, per avere la certezza che quell'olio venga realmente dai monti iblei il marchio DOP MONTI IBLEI, che noi non possiamo certificare perchè siamo l'unico paese nella provincia che non rientriamo nella Dop, forse perchè i nostri politici hanno da vendere fumo e non si possono occupare di questo.
    scusate se sono stato troppo noioso.

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