di Paolo Rametta

Salve, mi chiamo Paolo Rametta, sono un avolese di 25 anni, laureato in giurisprudenza ed aspirante Commissario della Polizia di Stato. Ho scritto una lettera per cercare di dare una scossa alla gente del mio paese sul problema della mafia. Non appartengo a nessun gruppo o associazione, porto avanti le mie idee da solo. Credo sarebbe una gran cosa pubblicare su questo blog la mia lettera, potrebbe animare qualche spirito debole.

Con questa lettera mi rivolgo a tutti i siciliani, di qualunque età, sesso e convinzione politica, perché ciò che voglio esprimere prescinde da qualsivoglia logica di partito. Col cuore tengo a precisare che il mio intento non è assolutamente quello di impartire lezioni di vita, ma di invitarvi seriamente, una volta per tutte, a tirar fuori la vostra rabbia e la vostra insofferenza per essere la Sicilia ancora oggi sotto scacco di una mafia che, silenziosamente, continua tessere le trame dei suoi loschi affari.

L’attuale Procuratore Nazionale Antimafia, il dr. Pietro Grasso, ha un sogno: poter un giorno, non troppo lontano, prendere in braccio i suoi nipotini e raccontargli una storia con questo inizio; sto parlando di un uomo che vive sotto scorta dal 1985, 25 anni trascorsi rischiando quotidianamente la propria vita, rinunciando a tutto ciò che per noi è scontato, dall’andare al cinema al farsi una passeggiata per i negozi. Per cosa? Per soldi? Per il potere? Per il successo? Niente di tutto questo! Pur avendo la possibilità di scegliere una vita tranquilla, al riparo da pericoli, lui e tutti gli uomini come lui, i soli che possono legittimamente definirsi “uomini d’onore”, hanno scelto di esporsi, di combattere in prima linea; di fronte al male non hanno abbassato la testa da sconfitti ma hanno deciso di affrontarlo a testa alta, guardandolo negli occhi, abolendo decisamente la parola “egoismo” dal loro dizionario e improntando il loro agire all’amore incondizionato per la propria terra

Ecco, io vi chiedo di riflettere sul significato della vita di coloro i quali – magistrati, appartenenti alle forze dell’ordine, gente comune che ha avuto il coraggio di ribellarsi – hanno lottato per un ideale. L’errore della nostra società è quello di dare tutto per scontato, di ritenerci liberi da qualsiasi dovere morale; ci sentiamo con la coscienza pulita sol perché ci consideriamo persone oneste che provano sincera ammirazione nei confronti di chi lotta per la giustizia. Io vi dico che è troppo facile limitarsi ad applaudire e restare fermi a guardare, occorre qualcosa di più, occorre tradurre in chiave operativa tutta questa nostra stima, occorre agire! Prima ancora di essere una fattispecie criminosa puntualmente definita e disciplinata dal Legislatore, la mafia è un problema sociale che nasce, si nutre e si espande grazie al nostro egoismo, alle nostre coscienze troppo spesso inerti, alla forma mentis secondo la quale “chi pensa agli affari propri campa cent’anni”. Si ok campa cent’anni ma con quale dignità? Le Istituzioni possono solo contrastare il fenomeno, arginarlo, ma il colpo finale dobbiamo darlo noi; a noi spetta il compito di trasformare quel sogno del dr. Piero Grasso nella nostra realtà.

Come fare? Anzitutto occorre svegliarsi da questo rassicurante torpore, indignarsi e denunciare senza la minima esitazione quei delinquenti che incutono timore con la forza dell’intimidazione. Ma bisogna essere uniti nel farlo, perché fino a quando ci sarà anche soltanto una persona che chinerà la testa, su quella fragilità la mafia trarrà la propria linfa vitale. Se oggi siamo 50, domani 100, dopodomani saremo 150 e così via fino a quando saremo noi e la nostra voglia di riscatto a trionfare sul marcio che inquina le nostre vite da troppo tempo ormai. La mafia non è invincibile ma, parole di Giovanni Falcone, “è un fatto umano e come ogni fatto umano ha avuto un inizio ma avrà anche una fine”. Finiamola col dirci “io non sono un eroe come loro, ho la mia vita e miei interessi da tutelare”. C’è gente che, pur non conoscendoci, è morta anche per noi, ancorché con la matematica certezza che avrebbe pagato cara la propria scelta, non ha arretrato di un centimetro continuando la propria opera. A noi il compito di onorare la loro memoria, di fare in modo che l’impegno di chi non c’è più e di chi ancora oggi lotta a denti stretti, abbia un senso. Il loro esempio deve essere la nostra forza!

Paolo Borsellino diceva “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”. Allora noi dobbiamo anche pregare, tutti insieme con convinzione, affinché il Signore scuota le menti di tutti quei giovani che ancora oggi non riescono, o peggio, non vogliono aprire gli occhi; affinché Li induca a scegliere da che parte stare con fermezza di spirito, Li convinca che la mentalità dell’indifferenza, del pensare agli affari propri facendo finta di nulla, non rende l’uomo furbo, né tanto meno libero, ma perdente.


Paolo Rametta

27 commenti

  1. Legalità // 10 marzo 2011 alle ore 10:24  

    La MAFIA c'era, c'è e ci sarà sempre. Fatti un giro per avola ad occhi aperti e vedrai gli scempi illegali a cielo aperto compiuti da cittadini privati ed amministrazione presente e passata...Fin quando esisterà il connubio STATO-POLITICA-CHIESA le cose non cambieranno mai. PULTROPPO

  2. Andrea Sangregorio // 10 marzo 2011 alle ore 11:25  

    Non vorrei banalizzare questa bellissima lettera , anzi. Da qualche giorno ho pensato di creare un specie di excursus di tutti i delitti e gli affari di mafia della storia avolese. Di tutti quei crimini impuniti , di tutti quei fatti che qualcuno conosce , ma che vogliono essere dimenticati. L'obiettivo è quello di non dimenticare , di far conoscere a tutti la triste storia di mafia della Città di Avola e degli avolesi tutti. Io ho solo 22 anni e so poco a riguardo, perchè la gente non ne parla , perchè la gente fa finta di niente , perchè gli Avolesi per bene vogliono dimenticare , ma con il rischio di dover rivivere nuovamente certe situazioni, all'infinito e finire per dover dimenticare di continuo gli stessi fatti che si ripeteranno.
    Quindi faccio un appello a chiunque sapesse , o ricordasse qualcosa , o volesse semplicemente aiutarmi nell'arduo compito di elencare, in ordine cronologico, tutti i fatti di stampo mafioso che il nostro paese ha vissuto. Per onorare,tra tutti i grandi siciliani, anche i nostri eroi locali che si sono opposti e che tuttora si oppongono , per i ricordare gli innocenti , e per non dimenticare i nomi e i delitti dei colpevoli, molti dei quali ancora oggi girano per le strade dell'esagono.

    per chiunque volesse contattarmi in privato lascio la mia e-mail
    andreasangregorio@live.it

  3. anonimo // 10 marzo 2011 alle ore 14:44  

    La mafia nasce con noi. Io da piccolino, mi sentivo già un mafioso; ce l'abbiamo nel sangue!essere un mafioso, a me fa piacere.

  4. Yle // 11 marzo 2011 alle ore 11:35  

    A 'vieni via con me' Benigni disse : "Se non si denuncia il male, si invita a farlo" ...ecco perché è nato ad Avola il presidio di Libera,nomi e numeri contro le Mafie. Chiunque fosse interessato al tema della legalità e dell'antimafia,ad esserci nella "lotta" a questa piaga sociale ci trova su Facebook al seguente indirizzo http://www.facebook.com/profile.php?id=100001725445200
    Inoltre questa sera,11 marzo 2011 è convocato un incontro alle ore 20.15 presso il centro "Tieni il Tempo" (Scuola sacro cuore)
    Ci trovate li.
    -solo il noi vince-
    PS: complimenti per la lettera Paolo, ti aspettiamo!

  5. Giovanni G. // 11 marzo 2011 alle ore 14:35  

    Per Avolablog: perchè pubblicare commenti come quello dell'anonimo del 10 Marzo ore 14:44?
    Vi prego di eliminarlo, non è una "voce" da ascoltare, se questo signore vuole vantarsi di quanto è bestia è pregato di farlo con nome e cognome presso gli uffici di polizia.

  6. Legalità // 11 marzo 2011 alle ore 15:12  

    La MAFIA di oggi, ben diversa da quella di origine, trae sostentamento e forza in campi ben precisi che lo STATO conosce e che invece di combattere alimenta. Un esempio su tutti, perchè la lista sarebbe lunghissima e tediosa per chi legge, sono gli APPALTI PUBBLICI dalla quale la mafia attinge per un buon 50%. Lo STATO sa, ma non interviene perchè gli ONOREVOLI saliranno al potero o, in certi casi risaliranno, grazie ai voti degli operai che lavorano per quelle grosse ditte e che avranno garantito il "pane per la famiglia" solo se voteranno per la persona che gli verrà indicata. A me piacerebbe vivere e far crescere i miei figli in una SICILIA "pulita" ma so che non è possibile perchè il siciliano in verità non vuole e NON PUO'cambiare.

  7. dott.G. // 11 marzo 2011 alle ore 17:20  

    il siciliano non vuole cambiare,perchè ognuno pensa al proprio orticello ed invece di sviluppo con le risorse del turismo della piccola impresa delle professioni dell'agricoltura, il siciliano si lascia sottomettere dal clientelismo spudorato dei "politici" nostrani, che anche per nu pusticeddu qualsiasi riescono a carpire e a blindare il voto della gente.

  8. Yle // 11 marzo 2011 alle ore 18:16  

    I siciliani siamo noi...e solo con il nostro impegno in prima persona, in prima fila, con il nostro esempio costante di legalità(sempre,nel lavoro,in famiglia,con gli amici,per le strade del nostro paese)possiamo sperare in una sicilia migliore, possiamo sperare che la gente,prima indifferente,ci venga dietro,si faccia trascinare dall'onda della legalità...La mafia uccide ma anche il silenzio e l'indifferenza.
    -Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene. Diceva Borsellino- Potrebbe essere un primo passo...ma bisogna parlarne veramente, con partecipazione e con onestà! Dobbiamo imparare a vivere la legalità per sconfiggere le mafie,insieme!

  9. Maria Grazia // 11 marzo 2011 alle ore 22:31  

    Sono d'accordo con Yle, siamo noi, ciascuno di noi, con i nostri quotidiani comportamenti che possiamo sconfiggere la mafia. Tutti dobbiamo fare la nostra parte, con coraggio e determinazione. Anche la più insignificante azione illegale contribuisce a creare un'illegalità diffusa che incide nella nostra società e produce mafia. Grazie a Paolo Rametta per la sua testimonianza.
    Maria Grazia Caruso

  10. Legalità // 12 marzo 2011 alle ore 07:37  

    Il primo passo che un Siciliano dovrebbe fare è quello di rendersi libero dai favoritismi di partito. Votare le persone libere che non gli promettono niente ma hanno solo idee per cambiare. Sono solo chiacchere perchè "u postu fissu" è una meta che tutti aspirano per due motivi: 1) La sicurezza del 27 2) Per lavorare meno. La cosa più grave, che nessuno dice, è che lottare contro la MAFIA vuol dire lottare contro lo STATO. La lotta alla mafia è come la lotta all'evasione fiscale, si inizia sempre dal basso, dal ceto debole, quello che la mattina comincia a lavorare presto e con difficoltà arriva a fine mese. Iniziamo dai vertici. Nel primo caso dagli "ONOREVOLI" POLITICI e nel secondo caso dai MEDICI, DENTISTI, NOTAI,AVVOCATI,COMMERCIALISTI. Se volete che il cittadino cambi deve essere lo stato a fare il primo passo altrimenti non ci dobbiamo stupire se i giovani crescono con l'idea che la mafia sia bella ( come il commento del ragazzo all'inizio) e basta pensare al film IL CAPO DEI CAPI per percepire il fascino che la mafia esercita sui giovani.....

  11. dott.G. // 12 marzo 2011 alle ore 10:20  

    d'accordo con te legalità.Perchè nessuno si chiede come fanno tanti ad avere immense abitazioni e possibilmente dichiarano un quarto di quello che guadagnano? o sono evasori o delinquono.L'evasore è il peggiore che ci sia perchè và ad intaccare l'economia di noi tutti. e poi che vale che uno che guadagna ventimila l'anno vada a pagare in proporzione più di uno che guadagna due milioni l'anno.es. se quello dei ventimila paga il 25% è una botta se quello dei 2 milioni paga il 40% sguazza lo stesso.Le tasse dobbiamo pagarle tutti ed equamente per incidere nella stessa misura sulla ricchezza del paese.

  12. Salvatore R. // 12 marzo 2011 alle ore 11:22  

    Egr. LEGALITA', il capo dei capi (scritto minuscolo) può destare solo il fascino di un film ben realizzato. All'indomani della visione in tanti, tanti, tanti................ prevale il senso della onestà e della correttezza morale.
    Non è la laurea (e forse anche Tu sei laureato) che fa disonesti e mafiosi, ma accettare che ogni atto della nostra vita sia una concessione altrui (sparare nel mucchio rischia di fare vittime innocenti).
    Complimenti per gli interventi

  13. Anonimo // 12 marzo 2011 alle ore 13:14  

    Salve,visitando il vostro sito notavo questa lettera "antimafia" e mi soffermavo a leggerla,vista l'importanza dell'argomento trattato. Penso che Paolo Rametta,pur non conoscendolo personalmente, sia una persona molto intelligente e ovviamente persona per bene.Al giorno d'oggi sono pochi i ragazzi che si occupano di problematiche serie come quella da lui trattata.I ragazzi preferiscono,come è anche giusto che sia, "svagarsi" diversamente,ma dovrebbero anche cominciare come Paolo Rametta ad occuparsi di problematiche serie e interessanti,che riguardano il bene del nostro paese.Volevo dire che secondo me la MAFIA c'è stata,c'è e probabilmente ci sara' sempre.Ognuno di noi quotidianamente puo' combatterla non chinando mai la testa di fronte a nessuno,perche' cosi' facendo è quasi come un segnale di resa.Sono d'accordo con il commento rilasciato da "legalita'" del 12 marzo(ore 7:37) quando dice che il primo passo che un siciliano dovrebbe fare è quello di rendersi libero dai favoritismi di partito.ognuno di noi deve essere libero di pensare con la propria testa.Per la verita' penso che il primo rapporto pericoloso per noi umili cittadini sia quello fra politica e mafia.da li' comincia il male del nostro paese.Concludo ringraziando PAOLO RAMETTA per la sua testimonianza.

  14. anonimo // 12 marzo 2011 alle ore 14:59  

    è duro dire certe cose;purtroppo è la verità!la mafia ce l'abbiamo nel sangue, così come la camorra i napoletani, e l'andrangheta i calabresi.Nel nostro piccolo siamo un pò tutti MAFIOSI,negli atti quotidiani che ciascuno di noi giornalmente fa, c'è sempre un pò di MAFIOSITà.Chi vuole essere IPOCRITA,è libero di esserlo,ma non può chiedere di censurare i miei commenti, solo perchè ,ho modo di dire le cose come stanno. La MAFIA non è bella! ma ci appartiene nel nostro DNA.

  15. Paolo Morale // 12 marzo 2011 alle ore 15:03  

    sentirsi un mafioso significa sottostare alle leggi della criminalità organizzata..sottomettersi al potere! credo che ogni singolo individuo riesca benissimo a pensare con la propria testa senza aver bisogno di sottomettersi a niente e nessuno!questa montagna di merda (chiamata mafia) la si può ridurre ad un piccolo escremento e spazzare via solo grazie al nostro impegno..solo grazie a NOI..migliaia e migliaia di persone oneste che credono in un sistema migliore:una montagna viva..sana!!!!!
    tratto da 'la storia contemporanea dalla prima guerra mondiale a oggi':Palermo è una città ricchissima: almeno 20 persone sono in grado di firmare su due piedi un assegno di 30 miliardi (vedi però il recente D.L. no 2/1991, secondo cui non si possono emettere assegni trasferibili superiori ai 20 milioni). E' tra le città dove si vendono più gioielli, più motociclette di grossa cilindrata, macchine tipo BMW e Jaguar. I costruttori non hanno bisogno di mutui. I consumi sono altissimi. Le imposte spesso evase. Tuttavia c'è anche un basso reddito medio pro-capite. Ci sono i quartieri poveri, dove la mortalità infantile è del 20 per mille (e qui abitano 44.000 persone). 80.000 giovani sono senza lavoro, sottoposti alle lusinghe della mafia.
    a questo porta la mafia!!!
    nel nostro sangue cè la voglia di cambiare..cè la forza del sole del mare della nostra terra..questa meravigliosa terra che è la Sicilia! in confronto a queste meraviglie la mafia è nulla..nuddu ammiscatu cu nenti!!!!!

  16. Andrea Sangregorio // 13 marzo 2011 alle ore 12:16  

    Noi non siamo la MAFIA.
    Noi non siamo MAFIOSI.
    E tanto meno la mafia non è nel nostro DNA.
    Noi siamo però il NUTRIMENTO della mafia, questa organizzazione si nutre delle nostre debolezze e della nostra ignoranza.
    Ogni volta che i nostri ragazzi comprano droga ( fumo , erba , coca che sia) finanziano e quindi ALIMENTANO l'Organizzazione; ogni volta che cittadini onesti chiedono aiuto alla Mafia per avere posti di lavoro , vuoi nella forestale , vuoi nel comune, vuoi nei centri commerciali vuoi nella fabbriche di Priolo , vendendosi il voto e la dignità ,e legandosi per sempre a catene di schiavitù mafiosa , e come tanti schiavi aiutano e sostengono in tal modo i giochi politici di pochi criminali , si rendono responsabili di un aumento esponenziale di potere , denaro , controllo , e ferocia di questa Organizzazione.

    Noi NON siamo mafiosi , non siamo criminali, la Mafia NON è nel nostro DNA , siamo solamente vittime delle nostre debolezze , schiavi legati con catene di ignoranza , paura e codardia.

    E tu caro Anonimo "Mafioso" , non fai che dar forza alle mie parole , perchè da buon codardo hai lasciato anonime le tue parole.

    Ma state sicuri , sia piccoli che grandi mafiosi , sia schiavi che padroni, che la PRIMAVERA del popolo siciliano è vicina , guidata da uomini e donne di buona volontà ,che non chineranno il capo davanti alla violenza , davanti all'omertà , e non si fermeranno davanti la rassegnazione e la paura di tanti siciliani, che comunque giorno dopo giorno sono sempre meno , e giorno dopo giorno le fila dei siciliani liberi e coscienti si ingrossano.

    Un Abbraccio a tutti.
    Andrea

  17. Paolo Morale // 13 marzo 2011 alle ore 14:05  

    sottoscrivo tutto ciò che ha scritto Andrea. caro anonimo ti ricordo che tu hai scritto che essere mafiosi ti fa piacere..poi scrivi che la mafia non è bella..o ti stai contraddicendo o ti piace il male! non è giusto secondo me censurare certi commenti perchè un confronto su certi argomenti fa bene a tutti noi..ma sarebbe ancora piu giusto discuterne apertamente..firmandosi per esempio con nome e cognome!

  18. Andrea Accaputo // 13 marzo 2011 alle ore 16:24  

    Sono nato in Sicilia, vivo in Sicilia da trent'anni, e so per certo che, qualsiasi strada deciderò di seguire nella mia vita, in Sicilia, lascerò il mio cuore. Sono innamorato di questa terra, sono innamorato di coloro che la popolano, e, ogniqualvolta io sia partito verso altri lidi, mi sono portato dietro il colore del mare, e ho rivisto gli occhi di mio padre negli occhi di chiunque io abbia incontrato. Sono un siciliano, dunque, un siciliano orgoglioso d'essere siciliano; ma non un mafioso. Credo fermamente che la mafia non risieda nel DNA d'un siciliano. Nel nostro DNA, c'è il rosso acceso delle vigne, e un tenue profumo di zagara; ci sono pomeriggi arrossati di Sole, e un'alba talmente bella da volerla incorniciare; c'è il saluto della gente onesta, che, tutte le mattine, lascia il proprio letto quando, magari, fuori è ancora buio, che lavora sodo, perchè ha deciso d'intraprendere, fra tutte, la via più difficile, quando sarebbe stato semplice affidarsi alla convenienza e all'opportunismo di turno, e lo ha fatto con onore, e confidando solo sulle proprie forze. Nel nostro DNA, c'è la consapevolezza di chi, forse, non si è arricchito, e mai si arricchirà, ma, in fondo, questo poco gl'importa, perchè, quando senti di poter camminare a testa alta, di non esserti prestato ai loschi giochi di chi sperava tu ti vendessi come fossi una mercanzia, pensi d'aver comunque conservato la tua ricchezza più grande: quella Dignità che niente e nessuno potranno calpestare. Possiamo continuare, finchè lo vogliamo, ad inveire contro la società di oggi, ad attribuire gl'insuccessi alle logiche dei partiti e ai raggiri del politico di turno; ma ricordiamo che, oramai, non servono parole, bensì gesti concreti. Il cambiamento comincia da noi; da noi, che utilizziamo l'appellativo di "mafioso" come sinonimo d'un qualcosa di fenomenale, e che, sorridendo a nostro figlio, esclamiamo "talé, quant'è mafiùsu", per fargli un apprezzamento; da noi, che ripetiamo, come dischi rotti, che "è sempri 'a stissa storia", e, poi, facciamo sì che le occasioni che ci vengon date per far sentire la nostra voce scivolino via come sabbia fra le mani; da noi, che, purtroppo, molto spesso, siamo i primi a rinnegare questa nostra "madre terra", a ricoprirla di fango, a "sporcarla" coi nostri discorsi che, forse, a volte, vengon fuori senza che vi abbiamo a lungo riflettuto su ("Essere un mafioso, a me, fa piacere", diceva qualcuno, giorni fa: tendenzialmente, io sono contrario alla "censura", perchè, per regola generale, non amo "imporre" il mio pensiero, ma "dialogare" e "condividere" con l'altro, nell'ottica d'una "crescita" che sia reciproca, ma spero vivamente che l'anonimo autore di questo commento mediti a fondo su cosa significhi esattamente "essere un mafioso", e cosa comporti la scelta d'orientarsi alla malavita organizzata). Il cambiamento inizia da noi, adesso. Teniamo viva la Speranza, senz'alcuna tregua, e proviamo a domandarci quali valori vorremmo trasmettere ai nostri figli, e agli uomini di domani. Ricordiamo che la Paura è racchiusa nell'Io; il Coraggio, invece, è del Noi. Buona Vita ad ognuno, nel rispetto della Legalità, e dei Diritti fondamentali d'ogni uomo.

  19. Legalità // 13 marzo 2011 alle ore 16:51  

    Alimentare la mafia equivale ad essere mafiosi. Nessuna scusante o debolezza può essere ammessa. Non possiamo chiedere aiuto alla mafia o al politico di turno nel momento del bisogno e poi andare a manifestare contro di essa. Un fiume diventa tale grazie ai suoi affluenti. La privavera siciliana non credo sia così vicina come vorremmo tutti e le prossime elezioni comunali di Maggio 2012 confermeranno, pultroppo, le mie parole. La radice del cambiamento sarebbe riuscire a votare "persone libere" con idee di cambiamento concreto e non con utopie scritte sulla carta per la ricerca del voto. Non credo succederà, almeno per adesso, perchè i ragazzi si faranno comprare con i biglietti omaggio per qualche entrata in discoteca, i più grandi si faranno illudere di essere sistemati con il posto fisso, i meno facoltosi facendosi pagare le bollette della luce, gli abietti accetteranno anche una ricompensa in denaro per un voto. Tutto questo è mafia, e chi compie il gesto in attivo o positivo è mafioso. Se vogliamo cambiare veramente e far risorgere la SICILIA dobbiamo smettere di trovare delle scuse per poter piangerci addosso. Siamo una regione con un carattere forte ma è arrivato il momento di "tirarlo fuori" e di bimostrare con i FATTI, e non con le chiacchere di voler essere cittadini LIBERI.

  20. Anonimo // 13 marzo 2011 alle ore 21:43  

    SICILIA: un paradiso abitato da diavoli.....

  21. Anonimo // 14 marzo 2011 alle ore 02:04  

    la mafia è anche "a raccumannata" in cui a lavorare in qualsiasi posto di lavoro sono sempre "i figghi i papà, u cumpare, l'amicu ecc..." e l'allontanamento della gente lavoratrice che è intelligente e sa lavorare e produrre in altre zone d'italia e del mondo, così ci impoveriamo e i mafiosi prendono gestione di tutto, a discapito della gente onesta...

    e il bello che vi sono implicati gente che ai giornalisti dice di essere CONTRO LE MAFIE... mah

  22. sebastiano Mengucci // 14 marzo 2011 alle ore 15:21  

    Non pensavo di suscitare , queste reazioni.Capisco che, fare alcune affermazioni, è facile ricevere le critiche.Purtroppo penso e sono convinto di questo;la mafia c'è perchè ci sono i SICILIANI.Non sto dicendo che, tutto il popolo siciliano sia MAFIOSO, ma siamo tutti noi che alimentiamo con i nostri comportamenti quotidiani la MAFIA.La MAFIA fa schifo! ma ci appartiene nel sangue!

  23. Paolo Morale // 14 marzo 2011 alle ore 19:01  

    Andrea Sangregorio..signor Legalità..i tanti che con fatti concreti vogliono in qualche modo far qualcosa per la legalità e per la gente di questo paese che non vuole o non riesce ad aprire gli occhi..anche tu Sebastiano Mengucci..che dici che ti fa schifo la mafia..siete tutti invitati a far parte di Libera Avola (presidio PadrePinoPuglisi)..NOI ci proviamo..e soprattutto ci crediamo!!!

  24. anonimo // 14 marzo 2011 alle ore 21:29  

    purtroppo è vero! la mafia nasce dentro di noi.

  25. Legalità // 15 marzo 2011 alle ore 07:12  

    Paolo Morale mi piace questa iniziativa. Dimmi dove e quando ed anche io sarò con voi.

  26. Paolo Morale // 15 marzo 2011 alle ore 17:37  

    sul profilo facebook Libera Avola: riceverai gli aggiornamenti delle nostre riunioni..se non sei iscritto in facebook puoi lasciarmi la mail e ti contattiamo noi. per saperne di più di Libera (associazioni,nomi e numeri contro le mafie) visitate il sito libera.it

  27. Andrea Sangregorio // 15 marzo 2011 alle ore 19:16  

    Legalità ,ma anche chiunque altro fosse interessato, può seguire LIBERA AVOLA su facebook. Aggiungetela tra gli amici, in bacheca vengono postate tutte le info e le iniziative.

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