di Maria Grazia Caruso
La Riforma elettorale, approvata mercoledì scorso dall’Assemblea Regionale Siciliana, ha visto la protesta delle donne, indignate per la bocciatura, a votazione segreta, dell’articolo che prevedeva una corsia preferenziale alle donne candidate. Si vuole mantenere e conservare la casta maschile, barricata nei palazzi del potere; si vuole mantenere il dominio maschile istituzionale.
E’ vergognoso quello che si è consumato mercoledì a Sala d’Ercole, a dimostrazione del fatto che a destra, al centro, come a sinistra, si ha paura di perdere postazioni consolidate nel tempo, a favore di una democrazia che per essere compiutamente tale, ha bisogno di più pluralismo e, allo stesso tempo, di più equilibrio e giustizia, con la presenza di più donne nei Consigli comunali e provinciali della Sicilia.
Ma le associazioni e le donne tutte non ci fermeremo; continueremo a sensibilizzare l’elettorato femminile e a sollecitare un numero sempre maggiore di donne a scendere in campo. Il Presidente della Regione siciliana, on. Lombardo, si era detto favorevole alla norma. Ma la vigliaccheria di chi si è voluto nascondere dietro al voto segreto la dice lunga sulla mentalità e sul sistema politico siciliano e italiano, che vede le donne penalizzate.
Che ben vengano, allora, in modo continuo e martellante, le manifestazioni dei comitati “Se non ora, quando?” e di tutte le associazioni e movimenti politici femminili, per riprenderci ciò che miseramente e vigliaccamente qualcuno vuole toglierci, cioè il diritto di rappresentanza di un elettorato che, oltretutto, è numericamente superiore.
Ringrazio, a nome delle donne avolesi, le Parlamentari siciliane, che si sono battute in modo trasversale; ringrazio Giulia Adamo dell’UDC, Marianna Caronia del PID, Concetta Raia del PD e tutte le donne dei sindacati.
Maria Grazia Caruso
Non ho capito bene di che cosa oggi, le donne continuate a lamentarvi.Qui non si parla più di parità, ma addirittura , pretendete una corsia preferenziale;e no! ora basta!sono nauseato di sentire sempre , voi donne a lamentarvi; non avete capito capito che, ormai c'è carenza di uomini! e la colpa è vostra perchè ne avete invaso tutti i campi.Qui il problema che si deve affrontare è quello degli uomini, in tutti i sensi.
Non sono d'accordo.
La presenza di più donne non vuol dire maggior qualità all'interno dei direttivi. Se la donna vale , non avrà bisogno di "corsie preferenziali" o di "numeri minimi di presenza" .
Quando la donna vale si fa strada da sola, conquista il rispetto degli altri, e quindi il posto che le spetta.
A lei professoressa , il suo posto non le è stato regalato perché Donna, il rispetto e la stima di colleghi e di conseguenza anche le invidie li ha guadagnati.
Alle varie Rosi Bindi,Angela Merkel, Rita Levi Montalcini, ecc. Nessuno ha garantito niente, e nessuno le ha favorite perchè donne. Quello che spettava loro , se lo sono preso.
Garantendo X posti alle donne si rischia , un numero (sicuramente minore di x) di donne che non sono la proprio per meriti professionali, escludendo dal conto una professione che in questo periodo sta facendo far carriera a molte (si capisce cosa intendo).
Ma è vero che ,alle volte, le donne hanno più difficoltà ad emergere, ma proprio da queste maggiori difficoltà vengono fuori donne anche come lei.
Non me ne vogliate.
Andrea, la ringrazio per i complimenti, ma la norma non prevedeva l'elezione assicurata alle donne, nè una quota, come la cosiddetta quota rosa; semplicemente dava la possibilità all'elettore di esprimere una seconda preferenza nella stessa scheda, per un candidato donna. Dunque, il tutto sarebbe comunque rimasto nella libertà assoluta degli elettori, senza imposizioni alcune. Si sa che l'impostazione primordiale dei partiti è maschilista e, nel tempo, la situazione è cambiata di poco o niente. La donna in politica deve ottenere un aposizione di rispetto lavorando il triplo rispetto ad un maschietto. Per cambiare, allora, pian piano la mentalità occorrono strategie, che, poi, pian piano possono anche essere abbandonate, come è successo in Svezia, dove le donne sono rappresentate nei parlamenti ad ogni livello, coprendo persino l'80%.
Con stima
Maria Grazia Caruso
Ma l'elettore ha già la possibilità di esprimere una preferenza per un candidato donna, se vuole.
Cara consigliera Caruso siete voi stesse, con questi discorsi, a sminuire il ruolo della donna.
Altrimenti altro che parità di trattamento; ma smettiamola!!!
PS: ho grande rispetto per lei,
ma quando fa questi discorsi no però.
Professoressa Caruso, Lei non si rende conto che, apparire spesso, e la ricerca sfrenata di visibilitaà , la portano a clamorosi autogol, come in questo caso.Le donne, quelli che meritano non hanno bisogno di corsie preferenziali , nè per essere candidati, nè per assumere posti di comando.Per fargli degli esempi locali ad Avola , abbiamo un comando dei vigili urbani gestito bene da una donna;nessuno gliela regalato; prefetto e vice prefetto sono due donne, nessuno gliela regalato;l'unica ministra siracusana è donna(PRESTIGIACOMO); fino a poco tempo fa la compagnia della tenenza di Noto , c'era una donna al comando. Potrei continuare ancora mi creda, ma preferisco chiudere qui! se le posso dare un consiglio non cerchi delle scorciatoie per arrivare ad essere candidata a sindaco.Se vuole lo può fare , senza addurre argomentazioni anacronistiche e superate da 50 anni.
W IL SENEGAL
Lo aveva promesso il presidente della Repubblica Abdoulaye Wade, che a fine anno aveva presentato al parlamento un progetto per la riforma della Costituzione, in base al quale tutte le liste elettorali per incarichi elettivi si sarebbero dovute basare sulla parità di genere.
Le donne aderenti alla coalizione di partiti politici dell'opposizione Bennoo siggil Senegal hanno lanciato un appello al governo per una rapida e completa applicazione della legge sulla totale parità dei sessi. _ "Apprezzando la promessa del capo dello Stato di vigilare per l'applicazione effettiva della legge, restiamo in guardia contro qualsiasi tentativo di ritorno al passato, fatto da elementi collocati nelle formazioni politiche di governo, come in quelle dell'opposizione".
Il disegno di legge approvato prevede l'entrata in vigore della parità di genere a partire dalle prossime elezioni locali e nazionali, in cui uomini e donne dovranno essere rappresentati in egual misura nelle liste elettorali, pena l'esclusione della lista dalla competizione.
http://www.womenews.it/
Quando constato che non pubblicate un commento come il mio di oggi pomeriggio, che non offende nessuno e ironizzando sulla figura e sulla funzione di certe consigliere comunali (e anche di certi consiglieri maschi) va a toccare uno dei "buchi neri" della nostra amministrazione, è un segno evidente della pochezza e della carenza di democrazia di questo blog.
Spiace dirlo, ma così togliete anche il minimo spiraglio di confronto e di crescita culturale e intellettuale; ed è un vero peccato visti i temi validi che spesso vengono trattati.
Ma tant'è............
Saluti e buona domenica
@Salvo per miracolo, se avessi usato il minuscolo probabilmente il tuo commento sarebbe stato postato.
Questo non vuol dire che sei libero di dare sfogo alla tua fantasia attribuendo appellativi alle persone nascondendoti dietro uno pseudonimo.
(Tu saresti felice se qualcuno scrivesse ingiurie sul muro di casa tua?) Comunque è un vecchio argomento che abbiamo già trattato in passato, inutile tornarci su per l'ennesima volta.
Tanto per dimostrarvi la coerenza della professoressa M.G Caruso, l'anno scorso in un dibattito su avolablog riguardo al nucleare:
Maria Grazia // 20 aprile 2010 15:52
Il PD è il partito dei Divieti. Confrontiamoci piuttosto per evitare di andare sempre più giù, mentre altri Paesi progrediscono perchè guidati dalla politica intelligente, che guarda al futuro scommettendo sul progresso. Noi rischiamo di regredire sempre più se non la finiamo con le false ideologie e le prese di posizione. Solo gli imbecilli si convincono che le loro idee sono le migliori e si chiudono al nuovo, al bello e, spesso, al buono! Il nucleare è l'energia del futuro e noi stiamo ancora a discutere mentre le centrali nucleari ci attorniano.
Cordialmente
M. G. Caruso
Ho sempre dichiarato di essere contraria alle quote rosa, ma devo purtroppo constatare che il tempo non mi ha dato ragione. Sono passati tanti anni dal mio primo impegno in politica e mi accorgo che ad Avola, come in tantissime altre realtà italiane, la situazione non è cambiata. Le donne si scoraggiano, fanno un passo indietro perchè avvertono un'ostilità pazzesca proprio all'interno dei partiti che le relegano a posti marginali e subordinati. Il riferimento ai posti di comando assunti da donne nel nostro territorio è fuori luogo perchè si riferisce a posizioni non politiche, ma assunte per capacità e competenze, spesso dimostrate in concorsi pubblici. Diverso è il caso di posizioni politiche concesse perchè figlie di..., o mogli di..., mi riferisco al caso prestigiacomo, del quale preferisco non parlare, perchè tutti sappiamo chi, come , quando e perchè.
Io parlo delle donne senza un cognome altisonante o prestigioso, che pure avrebbero tutte le carte in regola per essere consiglieri, assessori, sindaci, ministre o Presidente della Repubblica, ma che la cultura dominante maschilista le taglia fuori, discriminandole. Infine a chi ha voluto riesumare una mia dichiarazione sul nucleare voglio dire che ancora oggi sono convinta che rappresenta una fonte di energia che ci toglierebbe, come Paese, subito dai casini che attengono alla nostra dipendenza energetica, ma alla luce di quanto sta accadendo in Giappone, sono fermamente convinta che occorre una riflessione ulteriore e, dunque, oggi dico convintamente NO al nucleare, perchè nonostante il progresso scientifico abbia fatto salti non passi, verifichiamo quanto sia inaffidabile, vedi la posizione attuale della Merkel in Germania, che non ha dichiarato di volere una moratoria per un anno, come la nostra Ministra siracusana. La mia mente è in continua evoluzione, caro anonimo. Guai se fosse stantia; significherebbe che non penso: Ma io penso, dunque sono!
Ccordialmente
Maria Grazia Caruso
Gentili amici di avolablog,
Lungi da me l'intenzione di alimentare sterili polemiche che conducono solo a un vicolo cieco.
Che io ricordi il mio commento era rigorosamente scritto in minuscolo e, per quanto riguarda le presunte offese, non penso che evidenziare il fatto che numerosi consiglieri comunali (di cui in ogni caso non si menziona il nome) siano relegati alla funzione di "n'topia" o "n'topiu" costituisca una calunnia, bensi' credo che evidenzia una situazione di degrado intellettuale che merita di essere attenzionata.