Non mi sento di commentare l'ennesima trovata promozionale del cavaliere, sfociata ormai nel "populismo"; persa la leadership, lamentandosi del vecchiume della politica di cui fa parte, scioglie Forza Italia, per riproporre Forza Italia-bis.

Fonte: Il Blog dei Socialisti Autonomisti Catanesi

17 commenti

  1. Brontese // 20 novembre 2007 alle ore 15:37  

    Grazie del carinissimo pensiero che avete avuto; andate forte come sempre: Saluti a voi

  2. Anonimo // 21 novembre 2007 alle ore 01:33  

    Ritengo che quando un movimento politico si mette in discussione per "creare" qualcosa di diverso, ci sia poco da ridicolizzare e ironizzare. Io ho seguito le vicende della nascita del P.D., con la sua travagliata gestazione, con molto rispetto ritenendo che in democrazia bisogna difendere (e tollerare) sempre le idee altrui anche se queste non si condividono, come diceva un'illustre Filosofo francese.

  3. Salvo Andolina // 21 novembre 2007 alle ore 10:40  

    Caro Fabrizio hai detto bene "travagliata gestazione"( Avola insegna); ma le difficoltà incontarte sono frutto dei meccanismi democratici; nulla da ridire sul fatto che F.I. si metta in discussione, anzi era ora vista la totale assenza di un progetto politico di ammodernamento per il nostro paese, ma certo sul metodo qualche considerazione va fatta;
    Un partito , non padronale( definizione di Tabacci), non lo si crea urlandolo in piazza e usandolo come grimaldello per scardinare gli alleati; al contrario necessita di un processo lungo e travagliato alla fine del quale il meglio delle esperienze accumulate si fondono in un progetto comune; altrimenti trattasi di propaganda, pura e semplice, un'operazione di lifting portata a termine da chi in questo campo a esperienza da vendere.

    P.S. L'attacco fatto ai parrucconi della politica è patetico; da più di dieci anni Berlusconi sta in parlamento, 4 volte candidato premier (quasi quanto andreotti!), capisco che il termine parruccone non gli si addica del tutto ma in assenza di un sinonimo più pertinente va bene lo stesso.

  4. Anonimo // 21 novembre 2007 alle ore 11:16  

    Trovata propagandistica??? Parole sprecate e inutili queste! Non c'è nulla di più democratico del gesto fatto da Berlusconi. Appunto perchè è quello che vogliono gli italiani, un partito libero come dice lui dai vecchi parrucconi della politica, e sia a sinistra che a destra ce ne sono parecchi. Berlusconi è stato l'unico politico ad oggi, a rimettere la politica nelle mani dei giovani. E questo non è stato fatto per scopi propagandistici o per attirare i consensi dei giovani, ma bensi perchè è un progetto reale che molti giovani azzurri hanno potuto constatare di persona.

  5. Anonimo // 21 novembre 2007 alle ore 12:06  

    i mezzi di comunicazione in possesso del cavaliere hanno stravolto la politica i politici di riferimento del partito del popolo non hanno voce in capitolo,sono dei discepoli o meglio testimoni di geoa ai quali il cavaliere ha fatto il lavaggio di cervello, no si possono permettere di dire la loro. in effetti tutti i deputati e senatori di forza italia non hanno consensi personali,quindi sono dei pappagalli dicono sempre e tutti le stesse cose sembra una registrazione. forzisti credete davvero che un partito viene concepito e partorito in una notte? i partiti nascono da un insieme di idee di diversi uomini politici radicati nell'intero territorio' ma parliamo di grandi partiti! il partito di berlusconi nasce da una idea di un prsonaggio "potente" e senza regole' permesse da una classe dirigente molto scadente, non in grado di risolvere il conflitto di interesse.

  6. Anonimo // 21 novembre 2007 alle ore 13:36  

    caro simone,

    sul fatto dei giovani in politica hai perfettamente ragione, ma di chi parli? quali sono i giovani che berlusconi metterà in campo, ti anticipo che il candidato leader e lui e non ci sarà mai posto per nessun altro appena avverte il pericolo di possibili prese di posizioni di qualche alleato se ne esce con qualche trovata geniale basta che il leader sia lui, ti ricordo inoltre che fini negli ultimi sondaggi lo davano al 52% berlusconi al 36% questo è il solo motivo dell'uscita di berlusconi dalla casa della libertà perciò caro simone connettiti e cerca di capire che la politica è sporca e la non coerenza non sempre paga a mio avviso berlusconi avra una bella batosta nulla di personale simone anzi mi fa piacere che giovani come te si interessino di politica ma cerca di aprire gli occhi..

  7. Brontese // 21 novembre 2007 alle ore 14:33  

    Chi vi srive ritiene che l'ironia o la satira sia fondamentale in democrazia.Personalmente non intendo difendere o tollerare le idee altrui, si snaturerebbe il senso stesso delle posizioni politiche.Rispettare le idee degli alri si, ma no, condividerle necessariamente.Ho espresso solo una mia convinzione, in quanto ritengo che Berlusconi stia riclicando se stesso riproponendo la stessa novità di 13 anni orsono.Che differenza passa vi chiedo tra FI e PPIL ? Il Populismo è populismo e non trovo poi tanta differenza tra chi si affaccia da piazza Venezia da ex-socialista e chi si affaccia da una piazza a Milano da ex-socialista con magari frasi del tipo: "POPOLO ITALIANO!!!!!"

  8. Anonimo // 21 novembre 2007 alle ore 15:42  

    secondo me una travagliata gestazione è normale e a volte necessaria per la nascita di una nuova entità partitica. Il caso del PD è un po' sui generis dato che si è trattato di una fusione di due partiti già esistenti. Ma voglio ricordare che forza Italia nacque nel giro di pochi mesi per opera di Marcello Dell'Utri(persona non proprio raccomandabile, sfido chiunque voglia a dire il contrario) e di un certo Ezio Cartotto, colui che racconta come Silvio Berlusconi in quei mesi del '92 '93 si aggirasse per gli uffici di publitalia dicendo:"se non entriamo in politica, ci diranno che siamo mafiosi"...stimolante no! rispondo a Simone: Forza Italia non ha mai avuto un progetto politico;L'unico progetto che ha avuto è stato quello personalistico e aziendale.Nel 92 ad una convention dei quadri della Fininvest a Montecarlo Berlusconi stesso disse(racconta Cartotto):"i nostri amici che ci aiutavano contano sempre di meno(Craxi e Co.) i nostri nemici contano sempre di più; dobbiamo prepararci a qualsiasi evenienza per combatterli!" Di qui il partito- azienda. Tu dici che B. ha messo la politica nelle mani dei giovani, mi spieghi in che senso, forse perchè sotto i gazebo c'erano soprattutto ragazzi?non ho capito davvero!Saluti a tutti

  9. Anonimo // 21 novembre 2007 alle ore 19:36  

    Bravo Alessio la penso esattamente come te
    p.s. complimenti x i tuoi commenti e x le tue considerazioni suffragate sempre da puntuali ricostruzioni storico-politiche

  10. Anonimo // 22 novembre 2007 alle ore 11:17  

    Primo Levi diceva:c'e' Auschwitz, quindi non può esserci Dio; dopo l'ultima trovata del Cavaliere dico:c'e' Berlusconi, quindi non può esserci politica.Quella di Berlusconi è un'idea campata in aria, un colpo di teatro per uscire dall'angolo.Il leader di A.N. Fini ha chiesto di tener fede a quanto chiedeva il popolo del centro-destra, unità sui valori e sui programmi, ma Berlusconi ha replicato dicendo: io il partito l'ho fatto chi vuole entrare entri, se avremo la maggioranza per consentirci di governare, bene.Altrimenti dovremo allearci con la più grande forza nel centro-sinistra e fare come in Germania.Ossia la grande coalizione. Personalmente sono rimasto sconvolto e deluso dalle parole di Berlusconi, lui il partito lo ha fatto, ma con quali criteri?Non può fare di testa sua, Alleanza Nazionale è da sempre interessata a un processo unitario del centro-destra, che si basi però su principi e valori e spero che rimarra tale.Saluti Daniele Calvo

  11. Anonimo // 22 novembre 2007 alle ore 13:47  

    “Detesto ciò che dici; ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo” Voltaire.
    Le parole dell’ illustre “filosofo francese” sono un inno alla libertà d’espressione. Libertà, dunque, di esaminare una qualsiasi realtà analizzandola ed esprimendo una propria valutazione(anche se non positiva, anche se non a tutti gradita) senza recare, sia ben inteso, pregiudizio alcuno al resto della comunità.
    Questo principio deve esser fatto proprio tanto da forzisti o populisti o liberal-popolani quanto dai PDisti o PDiani o P2isti o PDiniani
    Peppe C.

  12. Anonimo // 22 novembre 2007 alle ore 18:03  

    Daniele Calvo... ma Daniele Calvo non è un simpatizzante o iscritto in AN. Se sbaglio chiedo scusa anticipatamente.
    Ma la riconoscenza non è sempre praticata. Il Berlusca dice " vi ho tirati fuori dalle fogne e li che vi ricaccerò " . Ma in un recente passato lo avete definito il meglio della politica, il nuovo, colui che riusciva a camminare sulle acque ed ora lo definite un teatrante, un POPULISTA. Detto da voi è da crederci.
    A scusate dimenticavo ma il sig. FINI in parlamento è per la famiglia in privato pratica altre strade. Badate, non critico la scelta fatta da FINI, ma un minimo di coerenza è necessaria.

  13. Giovanni Mazzone // 23 novembre 2007 alle ore 15:56  

    Carissimo anonimo del 22 novembre 2007 h. 18.03,
    devo premettere che AN non deve essere riconoscente a Berlusconi se è diventata forza di governo, ma esclusivamente ai suoi elettori che hanno premiato, con un notevole incremento di consensi, il complesso processo evolutivo interno che, tracciato a Fiuggi, ha portato AN a ripudiare gli estremi, a scusarsi con gli ebrei e ad intraprendere una via riformatrice ispirata alla moderna destra europea.
    Detto questo, la vera novità di questi giorni, dalla mia parte politica giudicata negativamente, può sintetizzarsi nell'aver Berlusconi imboccato la prospettiva di una legge elettorale proporzionale, con ogni conseguente rischio di frantumazione del quadro politico.
    AN propende, invece, per una logica di coalizione di tipo maggioritaria, così da consolidare l’assetto bipolare in parte già realizzato ed in direzione del quale ha contribuito anche la sinistra con la nascita del PD.
    Trattandosi, comunque, di riforme elettorali, è opportuno il più ampio consenso possibile, tant’è che è stata già manifestata la più ampia disponibilità al dialogo, fermo restando che, per AN, occorre perseguire obiettivi di chiarezza e semplificazione delle posizioni; la gente deve sapere, prima di votare, chi si colloca nel centro-destra e chi invece nel centro-sinistra, così che, chi vince deve governare e chi perde deve fare opposizione, senza possibilità di ribaltoni.
    In questa prospettiva AN ricerca consensi e confronti con tutto il popolo di centrodestra, così da costruire un governo alternativo alle sinistre.
    Ridurre il dibattito di questi giorni a banali pettegolezzi mi sembra molto riduttivo, anche se l’attenzione degli organi di stampa e, quindi, dell’opinione pubblica, è stata focalizzata primariamente dalla personalità egocentrica dei protagonisti.
    Quest’aspetto, per la verità, ha comportato e comporta un altro grosso problema, che si interseca ed interferisce con quello politico sopra evidenziato, ed è il problema della democrazia interna ai partiti, problema che, per la verità, accomuna non solo AN e FI ma, probabilmente, quasi tutti i partiti più o meno di massa.
    Ne è un esempio la farsa delle primarie per la designazione di Prodi o di Veltroni o per l’elezione, con liste bloccate, dei membri delle assemblee costituende del PD.
    Condivido comunque con l’anonimo che agli onori delle responsabilità pubbliche debbono corrispondere gli oneri della coerenza, pena la perdita di credibilità nell’opinione pubblica sia sull’uomo politico che, spesso, sul gruppo che quest’ultimo rappresenta.
    Giovanni Mazzone
    AN Avola

  14. Anonimo // 23 novembre 2007 alle ore 17:33  

    Caro anonimo vorrei innanzitutto precisarle una cosa molto importante, non sono un simpatizzante di A.N., ma un consigliere comunale di A.N., tra l'altro fierissimo di esserlo!!Il primo ad essere incoerente è proprio Berlusconi quando parla di una possibile alleanza con la più grande forza del centro-sinistra, quindi la inveterei a leggere con maggiore attenzione i quotidiani, così facendo capirebbe che le mie parole sono coerenti a quelle del leader del mio partito Gianfranco Fini.Saluti Daniele Calvo

  15. Anonimo // 25 novembre 2007 alle ore 13:30  

    Il dott. Mazzone afferma:"Condivido comunque con l’anonimo che agli onori delle responsabilità pubbliche debbono corrispondere gli oneri della coerenza, pena la perdita di credibilità nell’opinione pubblica sia sull’uomo politico che, spesso, sul gruppo che quest’ultimo rappresenta".
    Veda dott. Mazzone, è questo il punto più importante della sua discussione. Proprio da lì che voglio partire. Tutto il resto potrebbe diventare solo e semplice chiacchiera. Prima la coerenza e dopo le idee. Senza il primo ingrediente, per il mio modestissimo parere, non esiste nulla. Lei si fiderebbe di una persona che non dimostra coerenza. Come si può partecipare al family day del 12 maggio, votare in parlamento a favore della famiglia e poi fare scelte, che come detto potrei condividere, e poi fare scelte diametralmente opposte? Badi non parlo della scelta in se stessa ma delle scelte che alcuni parlamentari fanno sulla pelle dei "normali cittadini".
    La "COERENZA", a proposito della famiglia,dimostrata nel tempo dai parlamentari Casini, Berlusconi. Sono questi i paladini della famiglia?. E i COMUNISTI. Sono contro la famiglia e continuano a mangiarsi i bambini.
    Dott. Mazzone, dice bene, "perde di credibilità anche il gruppo cui lei appartiene".

    PS Chiedo scusa al sig. Daniele Calvo, non sapevo che fosse un consigliere comunale. Comunque anche lei parla di Berlusconi come persona INCOERENTE. Consigliere le ricordo che molti anni fa, forse lei politicamente non era nato, il Cavaliere Berlusc sdoganò il Sig FINI in occasione delle elezioni amministrative di Roma. Almeno di questo gliene dia atto.
    La RICONOSCENZA fa rima con INCOERENZA.
    Saluti

  16. Anonimo // 25 novembre 2007 alle ore 21:28  

    Caro anonimo, ho notato che lei è un accanito sostenitore del signor Berlusconi.Le dico soltanto che il Cavaliere avendo notato che i cittadini preferiscono di gran lunga gente come Veltroni, Fini, Casini si è sentito un pò messo in disparte e non sapendo più che pesci pigliare, si è inventato questo PARTITO DEL POPOLO DELLA LIBERTA'. Quello che non ha capito Berlusca è che mandare a casa Prodi non significa mandare al governo ancora una volta se stesso, e sai perchè?? Perchè i cittadini italiani non lo vogliono!!!!! Quindi il signor Berlusca, dovrebbe mettere da parte la sua spiccata mania di protagonismo e soprattutto deve escludere categoricamente che il popolo di A.N. appoggi il suo PARTITO DEL POPOLO DELLA LIBERTA'; caro anonimo è finita l'era Berlusconiana e dev'essere lui stesso a capirlo, e a lasciare spazio ai vari Casini e Fini. Ovviamente non sono io a dirlo, sono le ultime statistiche che danno Berlusconi quarto nella classifica di gradimento dei cittadini italiani, dietro a Casini e Fini.

  17. Giovanni Mazzone // 26 novembre 2007 alle ore 01:08  

    Caro anonimo, anche i leaders sono uomini ed “errare umanum est”.
    “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”, disse Gesù Cristo che, pur essendo l’unico senza peccato, non scagliò alcuna pietra.
    Spesso è difficile agire nel privato coerentemente con le idee professate in pubblico, e ciò si evidenzia più facilmente in chi, avendo scelto di fare politica, si trova permanentemente in vetrina e quindi esposto non solo al giudizio della propria coscienza ma anche a quello degli elettori.
    Ciò non toglie nulla, evidentemente, alla correttezza delle idee, ma è solo prova della fragilità umana.
    Tuttavia non credo che le vicende personali dei leaders, più o meno incoerenti e quindi criticabili, abbiano influito più di tanto sul cambio di prospettiva impresso una settimana fa da Berlusconi alla politica nazionale.
    La “grande coalizioni” ventilata a livello nazionale, auspicata in Sicilia da Genovese, nella qualità di coordinatore regionale del PD, e già realizzate ad Avola con la benedizione dell’asse Consiglio-Piscitello-Foti (rinnovata ieri con l’elezione di Marziano in contrasto con la minoranza che chiedeva l’uscita del PD dalla Giunta avolese), è una scelta politica che pone problemi di coerenza di tipo ideologico e non certo di tipo etico.

Lascia un commento