La programmazione deve caratterizzare il metodo di governo dell’Ente.
Occorrerà quindi dare immediato seguito all’attuazione:
1) del Piano Territoriale Provinciale;
2) del Piano Provinciale di Sviluppo Economico-Sociale;
3) dei piani per le reti di comunicazione stradale e ferroviaria;
4) dei piani di localizzazione di opere e impianti sovra comunali;
5) del Piano Triennale per la valorizzazione dei Beni Culturali, Ambientali e Paesaggistici.
La provincia di Siracusa ha le risorse e le potenzialità per riscattarsi dagli ultimi posti in cui è precipitata nelle graduatorie nazionali in quasi tutti i settori a condizione che si superi la deriva di una interminabile triste gestione dell’ordinario, e si inizi la stagione del riscatto fondato sulla creatività, e capacità di programmazione.
Una gestione che non può certamente fondarsi unicamente sulle risorse di bilancio, ma che deve necessariamente utilizzare tutte le fonti, regionali, nazionali ed europee, occorre quindi una grande opera di risanamento del Bilancio della Provincia Regionale, con la drastica riduzione dell’abnorme indebitamento che la precedente gestione ha determinato, insieme alla costituzione di una vera e propria unità di supporto alla Presidenza, per la individuazione di tutte le possibili fonti integrative di finanziamento.
Occorre inoltre un grande impulso alla progettazione, per costituire, un idoneo parco-progetti in grado di consentire l’accesso a tutte le ipotesi di finanziamento.
La Provincia di Siracusa ha pagato un prezzo molto alto al modello di sviluppo scelto nel secolo scorso, un prezzo pagato in termini di inquinamento diffuso, di impedimento a ipotesi di sviluppo diverse e alternative, di danno alla salute pubblica, di abbattimento dei parametri di qualità della vita. Se è innegabile che quel modello ha portato un benessere diffuso, è altrettanto innegabile che sono evidenti i limiti di quella scelta.
L’ipotesi di agevolare un processo di mutazione dell’area industriale da polo chimico a polo energetico deve inserirsi in una cornice di riferimento ed in un progetto di sviluppo della provincia nel medio e lungo termine che non può prescindere dalla vocazione del territorio siracusano per politiche di corretto e sostenibile sfruttamento delle risorse culturali e paesaggistiche, esaltate dai recenti riconoscimenti UNESCO, di turismo culturale e di rilancio di settori come l’agricoltura di qualità, l’artigianato e le attività legate al risanamento ambientale.
Appare poco credibile che un territorio ricco di testimonianze storiche, artistiche, archeologiche e architettoniche come quello Siracusano, che, grazie all’impegno svolto al Ministero per i beni e le Attività Culturali, ha ottenuto ben due riconoscimenti UNESCO nell’arco di tre anni (nel 2002 il Barocco del Val di Noto e nel 2005 Siracusa e la Necropoli di Pantalica), oltre alle varie eccellenze, alle tradizioni culturali, all’enogastronomia di qualità, ed alle splendide riserve naturali, intercetti una misura insignificante dei flussi turistici del nostro Paese.
La parola d’ordine di una nuova politica turistica deve essere la destagionalizzazione, anche ricorrendo al segmento del Turismo del ritorno, e cioè alla scelta mirata di utenti di origine siracusana, ma residenti anche da più generazioni all’estero, per offrire pacchetti turistici a basso prezzo. Ma una corretta politica turistica deve caratterizzarsi anche per la tutela del consumatore-turista. La Provincia, attraverso i suoi organi e con l’ausilio dei Sistemi Turistici Locali, deve assumere come centrali le questioni del rapporto costi-beneficio, della qualità dei servizi di accoglienza, della mobilità urbana e dei servizi di trasporto per la fruizione dei siti, della segnaletica stradale, della pulizia e dei servizi essenziali nei siti turistici, della professionalità e gentilezza degli operatori del settore. Particolare impegno la Provincia dovrà assumere in materia di formazione professionale, al fine di realizzare un adeguato livello di servizi.
Ma non vi può essere sviluppo del turismo senza una efficiente rete stradale e ferroviaria e, invece, l’attuale assetto viario si presenta debole e precario.
Scarsa ed insufficiente è stata l’azione di vigilanza sul Consorzio per le autostrade Siciliane, in relazione alle problematicità riscontrate sui lotti Cassibile-Rosolini della Siracusa-Gela, e in ordine alla esecuzione di due opere fondamentali e già finanziate, quali l’uscita della Siracusa-Gela sulla Mare-Monti, per consentire il collegamento con la zona montana, e la bretella di collegamento tra l’uscita di Noto, sempre della Siracusa-Gela, e la strada provinciale n. 19 per Pachino e Portopalo di Capo Passero; nonché la messa in sicurezza della strada statale 124 Siracusa-Floridia.
Per la valorizzazione delle produzioni agricole di qualità, la Provincia quindi dovrà agire sul doppio versante della progettualità e della promozione. Sul fronte dei nuovi progetti sarà necessario ricercare nuove ed originali modalità di penetrazione dei mercati attraverso l’esaltazione e la valorizzazione dei requisiti di tipicità ed originalità. Tale azione dovrà essere completata con idonee iniziative di difesa attiva dei marchi di qualità nei mercati, specie a favore di quei prodotti che hanno già ottenuto i riconoscimenti. La Provincia dovrà incoraggiare ed accelerare la procedura per i riconoscimenti di marchio di qualità e provenienza per tutti i prodotti agricoli e le lavorazioni di qualità che hanno i requisiti per ottenerli, sostenendo queste iniziative sia con risorse proprie che agevolando l’accesso a tutte le forme di finanziamento regionali, nazionali ed UE da parte degli operatori agricoli, estendendo gli interventi agevolati anche ai settori di ricerca di nuovi spazi produttivi, all’adeguamento tecnologico e impiantistico, all’adozione di strumenti e misure per accrescere la competitività, incrementare la cooperazione tra imprese per fronteggiare la concorrenza e sostenere la ricerca.
Anche la pesca è un settore che ha bisogno di una forte azione di rilancio, dopo anni di marginalizzazione e di disinteresse da parte delle istituzioni e che invece ha una grande rilevanza economica. La nostra marineria, che sta subendo tra l’altro, l’aumento esponenziale del costo del carburante, deve essere incentivata ad esplorare nuove forme di esercizio della professione e nuove vie di commercializzazione del pescato, promuovendo anche l’attivazione di filiere e valorizzando il “pescato di giornata”, che incontra il favore assoluto dei consumatori e, in particolare, dei turisti.
L’artigianato è un altro fondamentale settore economico, su cui la Provincia deve accendere i riflettori per farlo finalmente uscire dal cono d’ombra in cui è stato finora relegato dall’assenza di politiche di incentivo e sostegno.
La Provincia Regionale, poi, deve pienamente esercitare le proprie attribuzioni in materia di scuola, l’università e le politiche culturali, recuperando ritardi ed inefficienze, avviando e completando gli interventi di messa a norma degli istituti scolastici
Grande attenzione deve essere posta alle politiche universitarie, mettendo gli studenti al centro del processo formativo e organizzativo.
L’impegno della Provincia nel settore dell’ambiente e dello sviluppo industrialedovrà essere proteso
- alla riparazione degli innegabili guasti ambientali ed alla bonifica dei siti contaminati;
- all’incremento dei livelli di controllo degli impianti per la costante riduzione delle emissioni
- all’adattamento dei processi produttivi alle più severe procedure di sicurezza ambientale;
- alla diversificazione delle produzioni ed all’inserimento di piccole e medie imprese;
- all’innalzamento degli attuali livelli occupazionali.
Per centrare i suddetti obiettivi abbiamo l’occasione di interloquire in via privilegiata con il Ministero dell’Ambiente, grazie alla titolarità dello stesso affidata alla nostra conterranea On.le Stefania Prestigiacomo. Un fatto senza precedenti, che darà vita a una fortissima sinergia in grado di affrontare problematiche lasciate da decenni irrisolte.
Inoltre occorre promuovere l’atteso decollo del porto di Augusta, struttura commerciale dal valore altissimo ma ancora imbrigliata da inspiegabili legacci burocratici.
Le aree protette, se ben gestite, sono uno straordinario contenitore di opportunità turistiche, occupazionali, di qualificazione territoriale, di promozione economica, di sviluppo e di diffusione delle tecnologie delle sostenibilità, di ricerca sui rischi che derivano dai cambiamenti climatici.
In quest’ottica una riflessione operativa deve essere riservata al complesso delle aree naturali protette del territorio Provinciale (area marina protetta del Plemmirio, Oasi di Vendicari, riserva naturale Cava Grande del Cassibile) il cui coordinamento non solo non può più essere rinviato ma diviene esso stesso elemento indispensabile e centrale della nuova struttura politica, amministrativa e gestionale dell’Ente.
Nello stesso contesto, riacquisteranno centralità nelle politiche pubbliche, dopo decenni di confinamento, i Comuni della nostra zona montana insieme alle attività tipiche di quei territori – si pensi alla zootecnica o all’artigianato rurale o, ancora, all’agriturismo – i cui luoghi diventeranno mete particolarmente privilegiate per le quali occorrerà adeguare le condizioni di sicurezza delle comunità e dei visitatori.
Designo ad assessori provinciali i seguenti signori:
Bufardeci Giambattista, nato a Monterosso Almo il 18/04/1953;
Gennuso Giuseppe, nato a Rosolini il 04/11/1953;
Gianni Giuseppe, nato a Solarino il 29/03/1947;
Vinciullo Vincenzo, nato a Sinagra il 24/02/1961.
Desidererei domandare al candidato Bono:
1) cosa pensa della attuale giunta anomala che c'è ad Avola e se pensa che tale situazione politicamente indecente debba essere superata.
2) Se ritiene giusta e giustificabile la tassa IRPEF che l'amministrazione di Centro-destra Barbagallo e la maggioranza consiliare che la sostiene hanno approvato.
3) Se chiederà ufficialmente e formalmente al Vicepresidente della Regione Sicilia e Suo assessore Bufardeci di azzerare o limitare fortemente gli accrediti alle cliniche private della nostra provincia fin quando la sanità pubblica non sarà resa pienamente operativa e sarà garantito il diritto alla salute dei cittadini.
E se approva la costituzione del Polo oncologico a Siracusa, che oggettivamente renderà impossibile lo sviluppo dell'Oncologia nell'Opsedale Avola-Noto.
4) Se è in grado di chiarire come possano darsi nel raggio di appena 20km il porto turistico di Avola e quello di Siracusa.
risposte precise e puntuali per favore: si si, no no.
Caro On. Bono, per favore, non continui a prendere in giro i cittadini, come se venissimo tutti venuti dalla luna e presenti una lista di assessori credibile.
oggi il giornale di sicilia cronaca di avola portavoce fabio cancemi anticipa il rimpasto dopo le elezioni provinciali sicuramente usciranno dell'albani santuccio passarello cassarisi entreranno 1 in quota mpa 1 an 1 udc 1 fi . chiedo a nicola bono se giudica tutto questo giusto, visto che il popolo sovrano ha premiato l'inciucio. non sarebbe dignitoso rimettere il mandato nelle mani degli elettori? cordiali saluti
Carissimo On. Bono.
Innanzi tutti mi sono rallegrato (nel senso buono del termine) quando c'è stata l'ufficializzazione della Sua candidatura alla poltrona di Presidente della Provincia Regionale di Siracusa in quanto, come si può leggere in precedenti interventi di questo blog, sono stato l'autore di un dibattito virtuale, molto civile, con l'Avv. Giovanni Mazzone e in quel contesto auspicavo proprio una sua discesa in campo per un ruolo forse meno prestigioso di quelli che ha ricoperto ultimamente, ma sicuramente in una condizione tale che potrà mettere a frutto tutta la sua immensa esperienza per risollevare, con l'aiuto di chi sarà designato a collaborarLa in Giunta, le sorti di una provincia che ormai da tempo immemorabile va verso il baratro.
Ho letto attentamente i passaggi del Suo programma e lo condivido pienamente sia nei contenuti sia nella parte in cui Lei vede la preoccupazione per quella che la realtà dei fatti indica come una "missione molto impegnativa e molto rischiosa". Tuttavia la fiducia della maggioranza degli elettori è sicuramente riposta nei suoi confronti anche e sopratutto di quelli che, come me, propendono a votare a sinistra. Ma all'interno dell'urna credo che certi pregiudizi debbano ormai essere messi da parte e occorre invece guardare la pura realtà che, purtroppo, per la nostra provincia è quella che è.
Pertanto Le auguro un buon lavoro affinchè la nostra terra possa recuperare il terreno perduto nel corso degli anni e possa collocarsi nella posizione di rilievo che sicuramente le compete.
Simpaticamente, Renato.
volevo chiedere al candidato presidente Bono, se è favorevole all'esercito per le strade.
se è favorevole a un "full metal jacket" al viale lido con una trincea mimetizzata pronta a sparare a chi senza casco viola sale contro-senso.