di Salvatore (Nino) Paternò
Di seguito riporto in modo schematico il motivo della proposta di ampliamento del nuovo cimitero (si tratta di un’ipotesi come tante altre che abbiamo pubblicato sul nostro sito e che sono state riprese anche da riviste elettroniche specializzate – questa proposta solo casualmente, e non mi dispiace, è finita su Avola blog).
Visitando il cimitero ho provato ad immaginare quale sensazioni possono avere i parenti credenti, ma non cristiani, che accompagnano per la tumulazione un defunto.
Saranno le stesse sensazioni che proveremmo noi qualora ci trovassimo nelle stesse condizioni in un cimitero di tradizione islamica o induista.
E’ notorio che fino ad oggi la maggior parte delle salme straniere vengono rimpatriate nei paesi di origine, ma sicuramente non sarà così quando gli attuali immigrati metteranno radici nel nostro territorio e arriverà la seconda e la terza generazione (come del resto già avviene in Francia, Germania, Belgio e Olanda ove gran parte degli immigrati di seconda e terza generazione sono figli di nostri conterranei).
Risulta ovvio quindi che fra dieci o venti anni i nostri cimiteri dovranno essere “attrezzati” per accogliere defunti non cristiani.
Nella consapevolezza che il cimitero è la custodia della “Livella”, ci siamo posti il problema di come accogliere tutti senza turbare nessuno.
E allora, come onorare degnamente TUTTI i defunti a prescindere dal credo religioso?
Come dare il “benvenuto” a TUTTI coloro che entrano nel cimitero?
Ci siamo avvalsi di figure geometriche “riconosciute” dalle diverse tradizioni religiose e nel contempo idonee per dare espressività alla progettazione architettonica.
Abbiamo scelto il cubo, il cerchio e l’acqua, perché:
Nella tradizione cristiana il quadrato, data l'uguaglianza dei suoi quattro lati, rappresenta il cosmo; Il cubo, ancora più del quadrato, è il simbolo della solidificazione e dell'arresto dello sviluppo ciclico in quanto determina e fissa lo spazio nelle sue tre dimensioni
Nell'iconografia cristiana, il motivo del cerchio rappresenta l'eternità; tre cerchi saldati evocano la Trinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
La croce latina viene generata dal cubo che esplode con la resurrezione del Cristo (è opportuno fare notare che la croce si genera sviluppando un cubo le cui facce siano stese sul piano di base);
nella costruzione delle chiese, la faccia di base del cubo, che rimane nella posizione iniziale, corrisponde alla parte centrale sopra cui s'innalza la cupola.
Nella tradizione islamica troviamo gli stessi simboli: alla Mecca, il cubo nero della Ka'ba si erge in uno spazio circolare bianco, e la processione dei pellegrini, rito fondamentale del pellegrinaggio, è essenzialmente costituito da dei giri intorno al quadrilatero tracciando intorno al cubo nero, un cerchio di preghiera ininterrotta;
la forma circolare è considerata come la più perfetta di tutte.
Anche in Cina il cerchio e il quadrato sono per eccellenza la manifestazione tangibile del cielo e della terra, ed insieme con l'uomo sono gli elementi che fanno parte della concezione dei tre poteri; il cielo che ricopre e produce, la terra che sorregge ed alimenta, l'uomo dotato della facoltà di pensare e provvisto di una volontà cosciente.
Nel buddismo Zen troviamo spesso disegni di cerchi concentrici, che rappresentano l'ultima tappa del perfezionamento interiore, l'acquisizione dell'armonia dello spirito.
nella costruzione del tempio indù, il quadrato è fissazione, cristallizzazione dei cicli celesti e può all'inverso significare l'immutabilità del principio in rapporto al movimento circolare
Lo stesso simbolismo cosmico del quadrato si ritrova in Corea, nel Vietnam e soprattutto in Cambogia,
L'acqua è considerata essenziale nei riti di purificazione
Cristo si presenta come acqua viva e con il battesimo ha inizio la missione.
l'acqua simboleggia il dono dello spirito. "Chi non beve l'acqua di Dio non può conoscere Dio".
Con il battesimo si riceve la vita nuova .
tornando alla proposta:
dall’immagine pubblicata e da quelle riportate sul nostro sito, molti dettagli non vengono “percepiti”, ma all’ingresso ovest (che non esiste) la salma sarà accolta da un cubo di marmo debolmente illuminato dall’interno e poggiante su un cerchio ricolmo d’acqua;
altro discorso è come affrontare la partizione dell’area nel rispetto della varie tradizioni religiose; ad esempio:
- per la tradizione ebraica le sepolture devono essere perpetue (non si possono assegnare quindi per 99 anni) ed inoltre per le inumazioni le regole del culto Israelitico prevedono che la fossa venga preparata nella stessa giornata dell'inumazione e i funerali non possono essere effettuati nella giornata di sabato.
- I defunti di religione islamica devono essere sepolti per inumazione con il viso rivolto verso la Mecca, così come vuole la loro tradizione;
queste brevi note (troppo lunghe per un blog) possono bastare per capire la complessità della problematica.
Lo scopo della proposta ( che mai può essere esaustiva, e nel caso specifico non può essere affrontata da un semplice gruppo di professionisti tecnici) è quello di far nascere il problema perché se vogliamo essere pronti fra venti anni dobbiamo pensarci ora.
I tempi della burocrazia li conosciamo (biblici, per restare in tema)
Saranno le stesse sensazioni che proveremmo noi qualora ci trovassimo nelle stesse condizioni in un cimitero di tradizione islamica o induista.
E’ notorio che fino ad oggi la maggior parte delle salme straniere vengono rimpatriate nei paesi di origine, ma sicuramente non sarà così quando gli attuali immigrati metteranno radici nel nostro territorio e arriverà la seconda e la terza generazione (come del resto già avviene in Francia, Germania, Belgio e Olanda ove gran parte degli immigrati di seconda e terza generazione sono figli di nostri conterranei).
Risulta ovvio quindi che fra dieci o venti anni i nostri cimiteri dovranno essere “attrezzati” per accogliere defunti non cristiani.
Nella consapevolezza che il cimitero è la custodia della “Livella”, ci siamo posti il problema di come accogliere tutti senza turbare nessuno.
E allora, come onorare degnamente TUTTI i defunti a prescindere dal credo religioso?
Come dare il “benvenuto” a TUTTI coloro che entrano nel cimitero?
Ci siamo avvalsi di figure geometriche “riconosciute” dalle diverse tradizioni religiose e nel contempo idonee per dare espressività alla progettazione architettonica.
Abbiamo scelto il cubo, il cerchio e l’acqua, perché:
Nella tradizione cristiana il quadrato, data l'uguaglianza dei suoi quattro lati, rappresenta il cosmo; Il cubo, ancora più del quadrato, è il simbolo della solidificazione e dell'arresto dello sviluppo ciclico in quanto determina e fissa lo spazio nelle sue tre dimensioni
Nell'iconografia cristiana, il motivo del cerchio rappresenta l'eternità; tre cerchi saldati evocano la Trinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
La croce latina viene generata dal cubo che esplode con la resurrezione del Cristo (è opportuno fare notare che la croce si genera sviluppando un cubo le cui facce siano stese sul piano di base);
nella costruzione delle chiese, la faccia di base del cubo, che rimane nella posizione iniziale, corrisponde alla parte centrale sopra cui s'innalza la cupola.
Nella tradizione islamica troviamo gli stessi simboli: alla Mecca, il cubo nero della Ka'ba si erge in uno spazio circolare bianco, e la processione dei pellegrini, rito fondamentale del pellegrinaggio, è essenzialmente costituito da dei giri intorno al quadrilatero tracciando intorno al cubo nero, un cerchio di preghiera ininterrotta;
la forma circolare è considerata come la più perfetta di tutte.
Anche in Cina il cerchio e il quadrato sono per eccellenza la manifestazione tangibile del cielo e della terra, ed insieme con l'uomo sono gli elementi che fanno parte della concezione dei tre poteri; il cielo che ricopre e produce, la terra che sorregge ed alimenta, l'uomo dotato della facoltà di pensare e provvisto di una volontà cosciente.
Nel buddismo Zen troviamo spesso disegni di cerchi concentrici, che rappresentano l'ultima tappa del perfezionamento interiore, l'acquisizione dell'armonia dello spirito.
nella costruzione del tempio indù, il quadrato è fissazione, cristallizzazione dei cicli celesti e può all'inverso significare l'immutabilità del principio in rapporto al movimento circolare
Lo stesso simbolismo cosmico del quadrato si ritrova in Corea, nel Vietnam e soprattutto in Cambogia,
L'acqua è considerata essenziale nei riti di purificazione
Cristo si presenta come acqua viva e con il battesimo ha inizio la missione.
l'acqua simboleggia il dono dello spirito. "Chi non beve l'acqua di Dio non può conoscere Dio".
Con il battesimo si riceve la vita nuova .
tornando alla proposta:
dall’immagine pubblicata e da quelle riportate sul nostro sito, molti dettagli non vengono “percepiti”, ma all’ingresso ovest (che non esiste) la salma sarà accolta da un cubo di marmo debolmente illuminato dall’interno e poggiante su un cerchio ricolmo d’acqua;
altro discorso è come affrontare la partizione dell’area nel rispetto della varie tradizioni religiose; ad esempio:
- per la tradizione ebraica le sepolture devono essere perpetue (non si possono assegnare quindi per 99 anni) ed inoltre per le inumazioni le regole del culto Israelitico prevedono che la fossa venga preparata nella stessa giornata dell'inumazione e i funerali non possono essere effettuati nella giornata di sabato.
- I defunti di religione islamica devono essere sepolti per inumazione con il viso rivolto verso la Mecca, così come vuole la loro tradizione;
queste brevi note (troppo lunghe per un blog) possono bastare per capire la complessità della problematica.
Lo scopo della proposta ( che mai può essere esaustiva, e nel caso specifico non può essere affrontata da un semplice gruppo di professionisti tecnici) è quello di far nascere il problema perché se vogliamo essere pronti fra venti anni dobbiamo pensarci ora.
I tempi della burocrazia li conosciamo (biblici, per restare in tema)
Nino Paternò
ero daccordo con la proposta sin dall'inizio ora ne apprezzo i dettagli
perchè non la finiamo di attaccare tutto e tutti al solo scopo di metterci in mostra? la presenza di persone con un credo diverso del nostro in mezzo a noi è innegabile e allora giusto cominciare a interrogarci su quale deve essere il nostro comportamento nei loro confronti. io sono personalmente convinta che ogni diversità non è una cosa da cui fuggire ma un occasione di crescita e di arricchimento, e allora ringrazio l'architetto che mi ha dato l'occasione di riflettere anche su questa problematica.
p.s. il progetto è bellissimo e molto ricco di significato
Complimenti all'architetto Paternò. Ero convintissimo che lo spessore del professionista che lui è, avrebbe dato una spiegazione a chi, nell'ignoranza più completa, si permette di giudicare in malo modo un progetto lungimirante, aperto ed intelligente, solo per il gusto di battere le dita sulla tastiera. Risposta concreta, puntuale e professionale....da prendere d'esempio per noi giovani...
Grazie
Paolo Caruso
L'idea di fare un cimitero per tutta la popolazione del mondo è sinonimo di fratellanza fra i popoli di questa terra, mi complimento con questo architetto che ha idee pacifiste.