di Giovanni Amenta
Mi avventuro in un argomento che anni fa (da ragazzo idealista) mi portò ad ammirare Enrico Berlinguer, segretario politico del PCI e aggiungo un plauso alla dichiarazione di Veltroni: Nessuno mi convincerà mai che è meglio un capobastone che porta voti piuttosto che liberarsene.
Sono convinto che lo scadimento etico, oramai da anni, sta conducendo il nostro Paese verso un declino che ancora non trova la fine, i fatti di cronaca ci confermano che il decadimento dell’essere umano è in atto!
Solo con un ritorno ai valori cristiani si può ritrovare la strada del rispetto dell’uomo e della sua vita!
Da questa premessa per affermare che la politica e l’economia sono generate da quella società priva di regole in cui vi è l’affermazione dell’io senza il rispetto del bene comune!
L’affermazione del capitalismo senza regole, a discapito del capitalismo umano, scaturito dalla politica economica della deregulation, pilastro della politica economica dell'amministrazione Reagan e proseguita da Bush, con il risultato del disastro totale!
Insomma, in questi anni la politica neoliberista “senza regole” ha portato al tracollo dell’economia occidentale e noi abbiamo il premier che decanta, giornalmente, il liberismo spinto (senza regole) come ricetta per superare la crisi, mentre le maggiori potenze economiche propendono per l’affermazione di una politica Keniana, (intervento e presenza (minoritaria) dello stato nelle aziende in crisi o sul tracollo economico e ai cittadini con pacchetti di aiuti che stimolano i consumi), il nostro governo non fa nulla, sta fermo mentre migliaia di cassaintegrati devono passare il Natale con 600 euro ! Anzi, il governo ha dato 42 euro alle persone in difficoltà, mentre il 5% della popolazione italiana afferma l’ISTAT hanno difficoltà a finire il mese!
Una democrazia elettorale, quella voluta dalla destra e in cui il potere dei cittadini si esercita e si esaurisce in trenta secondi, una volta ogni 4-5 anni, quanto basta per fondare l'autorità degli eletti, o meglio, dell'Eletto, il quale sopporta a fatica e con fastidio ogni critica al suo operato che provenga da giudici, giornalisti, comici e intellettuali. Perché ? Non eletti dal popolo!
Questo si chiama populismo (non importa chi lo propone la destra o la sinistra, e il modello politico che non merita fiducia!!), umilmente penso che non sia la soluzione, anzi è la degenerazione della democrazia.
Non c’è dubbio, che si è ripresentata e forse non mai finita, sia nei partiti di destra che di sinistra, la questione morale!
L’impegno o l’ incarico politico, si deve giudicare dagli atti e non dall’età della persona, perché dire che il più giovane è il più bravo mi fa venire in mente la lezione di Cicerone: è singolare augurare alle persone lunga vita e poi quando sono avanti con gli anni considerarle un peso".
Il rinnovamento è competizione, non decisioni calate dall'alto.
“E’ stato con Machiavelli che abbiamo capito che la politica è diversa dalla morale e in questi mesi abbiamo scoperto che anche l’economia è diversa dalla morale.
In concreto, esiste la singola persona umana che non è trina ma soltanto una, e che può variamente essere una persona morale, amorale o immorale.
Quando si dibatte della «questione morale» è da qui che si deve partire : le persone morali sono tali in tutto anche in politica e anche in economia; le persone amorali non promuovono il bene, ma nemmeno si dedicano al male, anche perché sono fermate da freni interiorizzati. Invece le persone immorali ridono dei cretini che credono nei valori e non sono fermate da nulla (o soltanto dal pericolo di finire in prigione). Per i primi non è vero che il fine giustifica i mezzi, per i secondi, il fine può giustificare qualche mezzo scorretto, ma non tutti.
Per le persone immorali, il fine di fare soldi o di conquistare potere giustifica qualsiasi mezzo: non c’è scrupolo, non c’è «coscienza » che li fermi.”(1)
Invero, la crisi dell’etica ha modificato i principi facendo perdere di vista che prima si mirava all’affermazione di principi come l’onore, il rispetto della persona, la sussidiarietà, la convivenza civile ora questi sono valori della persona perbene (che quasi si vergogna ), ma nel comune sentire sono “cose” da mettere da parte e che non servono per affermarsi, così le persone oneste restano a terra, i «furbetti che s’immischiano col malaffare» salgono e comandano!
Il giustificare o solo condividere questi modi di essere porta ad allontanarsi dai veri valori, invece, bisogna affermare che col lavoro e il sacrificio, del giorno per giorno, si può riuscire ad affermarsi nella vita, perché non possiamo scandalizzarci del politico che si associa col malaffare e poi giustificare l’evasione fiscale, aggirare le leggi per un concorso, cercare la raccomandazione per il posto, accettare le leggi ad personam, la legalità si ricerca sempre, non solo a parole, ma nei comportamenti quotidiani, solo così nasce una classe dirigente pulita, la quale agisca nel rispetto della legge, diversamente avremo al comando del Comune, della Provincia, della Regione e dello Stato i furbetti, e allora perché scandalizzarci se anche noi vogliamo essere scaltri e ci facciamo “berlusconizzare” ogni giorno.
Come scrive Ilvo Diamanti su Repubblica, con il berlusconismo non c’è più «scandalo che riesca a scandalizzare», ed «è dilagato un profondo disincanto. La convinzione che tutto è lecito. Basta non farsi scoprire(1).
Buon Natale……….dal profeta Isaia giunge un grido di esultanza: " Un bambino e' nato per noi; ci e' stato dato un figlio" Amiamo il figlio di Dio, amando il nostro prossimo!
(1) tratto da un articolo del Prof. Sartori sul Corriere della Sera
Mi avventuro in un argomento che anni fa (da ragazzo idealista) mi portò ad ammirare Enrico Berlinguer, segretario politico del PCI e aggiungo un plauso alla dichiarazione di Veltroni: Nessuno mi convincerà mai che è meglio un capobastone che porta voti piuttosto che liberarsene.
Sono convinto che lo scadimento etico, oramai da anni, sta conducendo il nostro Paese verso un declino che ancora non trova la fine, i fatti di cronaca ci confermano che il decadimento dell’essere umano è in atto!
Solo con un ritorno ai valori cristiani si può ritrovare la strada del rispetto dell’uomo e della sua vita!
Da questa premessa per affermare che la politica e l’economia sono generate da quella società priva di regole in cui vi è l’affermazione dell’io senza il rispetto del bene comune!
L’affermazione del capitalismo senza regole, a discapito del capitalismo umano, scaturito dalla politica economica della deregulation, pilastro della politica economica dell'amministrazione Reagan e proseguita da Bush, con il risultato del disastro totale!
Insomma, in questi anni la politica neoliberista “senza regole” ha portato al tracollo dell’economia occidentale e noi abbiamo il premier che decanta, giornalmente, il liberismo spinto (senza regole) come ricetta per superare la crisi, mentre le maggiori potenze economiche propendono per l’affermazione di una politica Keniana, (intervento e presenza (minoritaria) dello stato nelle aziende in crisi o sul tracollo economico e ai cittadini con pacchetti di aiuti che stimolano i consumi), il nostro governo non fa nulla, sta fermo mentre migliaia di cassaintegrati devono passare il Natale con 600 euro ! Anzi, il governo ha dato 42 euro alle persone in difficoltà, mentre il 5% della popolazione italiana afferma l’ISTAT hanno difficoltà a finire il mese!
Una democrazia elettorale, quella voluta dalla destra e in cui il potere dei cittadini si esercita e si esaurisce in trenta secondi, una volta ogni 4-5 anni, quanto basta per fondare l'autorità degli eletti, o meglio, dell'Eletto, il quale sopporta a fatica e con fastidio ogni critica al suo operato che provenga da giudici, giornalisti, comici e intellettuali. Perché ? Non eletti dal popolo!
Questo si chiama populismo (non importa chi lo propone la destra o la sinistra, e il modello politico che non merita fiducia!!), umilmente penso che non sia la soluzione, anzi è la degenerazione della democrazia.
Non c’è dubbio, che si è ripresentata e forse non mai finita, sia nei partiti di destra che di sinistra, la questione morale!
L’impegno o l’ incarico politico, si deve giudicare dagli atti e non dall’età della persona, perché dire che il più giovane è il più bravo mi fa venire in mente la lezione di Cicerone: è singolare augurare alle persone lunga vita e poi quando sono avanti con gli anni considerarle un peso".
Il rinnovamento è competizione, non decisioni calate dall'alto.
“E’ stato con Machiavelli che abbiamo capito che la politica è diversa dalla morale e in questi mesi abbiamo scoperto che anche l’economia è diversa dalla morale.
In concreto, esiste la singola persona umana che non è trina ma soltanto una, e che può variamente essere una persona morale, amorale o immorale.
Quando si dibatte della «questione morale» è da qui che si deve partire : le persone morali sono tali in tutto anche in politica e anche in economia; le persone amorali non promuovono il bene, ma nemmeno si dedicano al male, anche perché sono fermate da freni interiorizzati. Invece le persone immorali ridono dei cretini che credono nei valori e non sono fermate da nulla (o soltanto dal pericolo di finire in prigione). Per i primi non è vero che il fine giustifica i mezzi, per i secondi, il fine può giustificare qualche mezzo scorretto, ma non tutti.
Per le persone immorali, il fine di fare soldi o di conquistare potere giustifica qualsiasi mezzo: non c’è scrupolo, non c’è «coscienza » che li fermi.”(1)
Invero, la crisi dell’etica ha modificato i principi facendo perdere di vista che prima si mirava all’affermazione di principi come l’onore, il rispetto della persona, la sussidiarietà, la convivenza civile ora questi sono valori della persona perbene (che quasi si vergogna ), ma nel comune sentire sono “cose” da mettere da parte e che non servono per affermarsi, così le persone oneste restano a terra, i «furbetti che s’immischiano col malaffare» salgono e comandano!
Il giustificare o solo condividere questi modi di essere porta ad allontanarsi dai veri valori, invece, bisogna affermare che col lavoro e il sacrificio, del giorno per giorno, si può riuscire ad affermarsi nella vita, perché non possiamo scandalizzarci del politico che si associa col malaffare e poi giustificare l’evasione fiscale, aggirare le leggi per un concorso, cercare la raccomandazione per il posto, accettare le leggi ad personam, la legalità si ricerca sempre, non solo a parole, ma nei comportamenti quotidiani, solo così nasce una classe dirigente pulita, la quale agisca nel rispetto della legge, diversamente avremo al comando del Comune, della Provincia, della Regione e dello Stato i furbetti, e allora perché scandalizzarci se anche noi vogliamo essere scaltri e ci facciamo “berlusconizzare” ogni giorno.
Come scrive Ilvo Diamanti su Repubblica, con il berlusconismo non c’è più «scandalo che riesca a scandalizzare», ed «è dilagato un profondo disincanto. La convinzione che tutto è lecito. Basta non farsi scoprire(1).
Buon Natale……….dal profeta Isaia giunge un grido di esultanza: " Un bambino e' nato per noi; ci e' stato dato un figlio" Amiamo il figlio di Dio, amando il nostro prossimo!
Giovanni Amenta
(1) tratto da un articolo del Prof. Sartori sul Corriere della Sera
Economia keynesiana
Anonimo hai ragione,un mio grossolano errore ......troppo spumante!! G.A
Morale, amorale, immorale.
(Tratto da Wikipedia)… Il familismo amorale è un concetto sociologico sviluppato da Edward C. Banfield nel suo libro (Le basi morali di una società arretrata) del 1958.
Descrive la tendenza tipica della cultura meridionale e mediterranea, secondo la quale gli individui di una comunità appartenente a tale cultura, cercano di massimizzare solamente i vantaggi materiali e immediati del proprio nucleo familiare, supponendo che tutti gli altri si comportino allo stesso modo.
Il familismo sarebbe "amorale" perché manca di morale pubblica, nel senso che i princípi di bene e di male rimangono, e vengono applicati, soltanto e unicamente nei rapporti familiari.
“Per le persone immorali, il fine di fare soldi o di conquistare potere giustifica qualsiasi mezzo: non c’è scrupolo, non c’è «coscienza » che li fermi.”
( Tratto da un articolo del Prof. Sartori sul Corriere della Sera e riportato da Giovanni Amenta”)
Il Presepe vivente a Cavagrande è un tipico caso di familismo amorale ?.
P.S. Per vedere chi ha difeso il “Presepe vivente a Cavagrande” basta andare sul blog e nello spazio “cerca” inserire “ Presepe popolare vivente” . Buona lettura.
BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO
Caro Amenta, i valori cristiani sono cosa buona e giusta, ma per conto mio basterebbe attenersi a delle banalissime norme laiche di buon comportamento e buona amministrazione.
Una comunità cristiana è certo più che una società laica ben amministrata, ma non la si può imporre per legge, non la si può difendere con la magistratura e non tutti gli uomini nemmeno ad Avola vogliono essere cristiani.
Inoltre credo che i primi nemici dei valori cristiani sono i clericali (quelli veri e quelli falsi, quelli in buona fede e quelli si mettono in prima fila nelle processioni) che difendono la chiesa solo per avere il bene placito di chiedere due voti alle parrocchie.
Io desidero solo una società ben amministrata, laica e solidale con i più deboli perché credo nella giustizia e nell'uguaglianza tra gli uomini in terra.
Poi siccome sono anche io cristiano cerco di essere coerente sforzandomi io stesso di dare l'esempio ma ponendo il discorso politico sul solo piano politico.
auguri di buone feste a tutti
carisismo anonimo del 27.12.2008 delle 15,24
Il riferimento ai valori cristiani, diventa un piccolo inciso e fa cenno al decadimento dell'essere umano ..........sono pienamente d'accordo nello scindere le due vie!
Buona aministrazione unita all'economicità,all'efficienza, insomma amministrare come un buon padre di famiglia, facendo e anteponendo gli interessi degli amministrati!
Le persone......a cui fa riferimento l'anonimo delle 15,29 non si cacciano, ma si allontanano applicando il codice etico e con la presenza di gente perbene!
Personalmente, sono un garantista e non un giustizionalista,vedi il caso del Sindaco di Pescara.
La persona perbene si affida per dimostrare la sua innocenza al processo e quella diventa la sede ultima di giudizio!
Poi se le regole dei partiti prevedono regole etiche agli organismi politici applicarle e rispettarle.
Su questo non si discute!
Con cordialità G.A