Circa 50 siringhe, alcune piene di sangue, altre abbandonate da poche ore e degrado che accompagna sempre questi luoghi usati dai tossicodipendenti per iniettarsi le loro dosi.
Questo l’esito della raccolta siringhe effettuata dai volontari della Chiesa di Scientology e della “Fondazione per un mondo libero dalla droga”, mercoledì 6 gennaio, giorno della Befana, quando si concludono le lunghe feste Natalizie.
E mentre si pensa ai festeggiamenti dei giorni appena trascorsi, seppur sobri, raramente si riesce a pensare che ci sono persone che in questi mesti luoghi cercano di soddisfare un esigenza fisica di droga che no li lascia più in pace, negli stessi giorni in cui noi ci siamo goduti la compagnia di familiari e parenti.
Allo stesso modo, raramente si pensa che l’uso seppur saltuario e apparentemente controllato, ti può portare, in un futuro inimmaginabile, a far parte di questi luoghi.
Questo è il messaggio di queste attività svolte di routine: far comprendere che come afferma il filosofo umanitario L. Ron Hubbard “le droghe privano la vita delle gioie e delle sensazioni che sono comunque l'unica ragione di vivere” e mettere i riflettori su una realtà che il nostro cuore non vorrebbe vedere, ma che purtroppo esiste e involontariamente può coinvolgere anche la vita di chi è estraneo al problema.
Link: vai all'album
Per maggiori informazioni contattare:
Questo l’esito della raccolta siringhe effettuata dai volontari della Chiesa di Scientology e della “Fondazione per un mondo libero dalla droga”, mercoledì 6 gennaio, giorno della Befana, quando si concludono le lunghe feste Natalizie.
E mentre si pensa ai festeggiamenti dei giorni appena trascorsi, seppur sobri, raramente si riesce a pensare che ci sono persone che in questi mesti luoghi cercano di soddisfare un esigenza fisica di droga che no li lascia più in pace, negli stessi giorni in cui noi ci siamo goduti la compagnia di familiari e parenti.
Allo stesso modo, raramente si pensa che l’uso seppur saltuario e apparentemente controllato, ti può portare, in un futuro inimmaginabile, a far parte di questi luoghi.
Questo è il messaggio di queste attività svolte di routine: far comprendere che come afferma il filosofo umanitario L. Ron Hubbard “le droghe privano la vita delle gioie e delle sensazioni che sono comunque l'unica ragione di vivere” e mettere i riflettori su una realtà che il nostro cuore non vorrebbe vedere, ma che purtroppo esiste e involontariamente può coinvolgere anche la vita di chi è estraneo al problema.
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