La CGIL di Siracusa pronta alla mobilitazione contro l’attuale gestione del servizio idrico, caratterizzata da: Bollette sempre più care, nessun miglioramento del servizio, piano di investimenti bloccato e gestione senza controlli.
La gestione del servizio idrico nella nostra provincia convince sempre meno: dopo 2 anni di gestione da parte di SAI 8, non c’è traccia degli investimenti previsti, sia sulla rete di distribuzione dell’acqua potabile, sia sul ciclo delle acque reflue e sulla depurazione delle stesse; di contro si assiste ad un aumento vertiginoso delle bollette a carico degli utenti.
Malgrado gli impegni assunti dal consorzio ATO, ad oggi non si è costituito alcun organismo di controllo, di cui facciano parte tutti i soggetti interessati, in grado di vigilare sulle tariffe, sulla qualità del servizio e sull’iter di tutti i progetti e gli investimenti programmati.
Insufficienti i servizi di “sportello” per gli utenti, a Siracusa è stato chiuso lo sportello di viale Tunisi costringendo i cittadini a recarsi in contrada Canalicchio.
Non si hanno notizie della “carta dei servizi”.
Nel frattempo SAI 8 continua a prendere in carico i comuni della provincia: altri 3 se ne aggiungeranno a breve, per un totale di 8, oltre il comune capoluogo. E’ ragionevole pensare che entro il 2010 tutti i 21 comuni saranno gestiti da SAI 8.
La CGIL intende reagire a questa gravissima situazione e impegnarsi per contribuire alla unificazione di tutte le iniziative sviluppatesi nel territorio provinciale, quelle promosse dal “FORUM” e quelle avviate dalle camere del lavoro della CGIL insieme ai comitati cittadini.
La CGIL ritiene che, anche nella nostra provincia, ci siano le condizioni per avviare una forte e incisiva iniziativa che abbia sostanzialmente due obiettivi prioritari:
Anche nella nostra provincia, come nel resto del paese, si sta sviluppando una forte e crescente mobilitazione dei cittadini con l’obiettivo di tornare ad una gestione pubblica dell’acqua, contrariamente a quanto prevede l’articolo 15 della legge 135, di recente approvazione da parte del parlamento.
La CGIL considera l’acqua un bene comune fondamentale e, dunque, considera fondamentale e irrinunciabile il ruolo del pubblico, non solo nella proprietà ma anche nella gestione del servizio.
Anche su questo tema, quindi, la CGIL, è pronta a contribuire, con l’impegno dei suoi iscritti e delle sue strutture presenti in ogni comune, alla battaglia per la modifica della legge che comporta l’obbligo della privatizzazione del servizio.
La gestione del servizio idrico nella nostra provincia convince sempre meno: dopo 2 anni di gestione da parte di SAI 8, non c’è traccia degli investimenti previsti, sia sulla rete di distribuzione dell’acqua potabile, sia sul ciclo delle acque reflue e sulla depurazione delle stesse; di contro si assiste ad un aumento vertiginoso delle bollette a carico degli utenti.
Malgrado gli impegni assunti dal consorzio ATO, ad oggi non si è costituito alcun organismo di controllo, di cui facciano parte tutti i soggetti interessati, in grado di vigilare sulle tariffe, sulla qualità del servizio e sull’iter di tutti i progetti e gli investimenti programmati.
Insufficienti i servizi di “sportello” per gli utenti, a Siracusa è stato chiuso lo sportello di viale Tunisi costringendo i cittadini a recarsi in contrada Canalicchio.
Non si hanno notizie della “carta dei servizi”.
Nel frattempo SAI 8 continua a prendere in carico i comuni della provincia: altri 3 se ne aggiungeranno a breve, per un totale di 8, oltre il comune capoluogo. E’ ragionevole pensare che entro il 2010 tutti i 21 comuni saranno gestiti da SAI 8.
La CGIL intende reagire a questa gravissima situazione e impegnarsi per contribuire alla unificazione di tutte le iniziative sviluppatesi nel territorio provinciale, quelle promosse dal “FORUM” e quelle avviate dalle camere del lavoro della CGIL insieme ai comitati cittadini.
La CGIL ritiene che, anche nella nostra provincia, ci siano le condizioni per avviare una forte e incisiva iniziativa che abbia sostanzialmente due obiettivi prioritari:
- avviare il confronto con il consorzio ATO e con le singole amministrazioni comunali per garantire il servizio idrico integrato a costi contenuti, assicurando l’acqua potabile in tutte le case, migliorando e costruendo le reti e i depuratori necessari in tutti i comuni; allargando la fascia delle tariffe sociali e ricercando con le amministrazioni comunali soluzioni che salvaguardino i pensionati e le fasce più deboli della società;
- sviluppare tutte le iniziative utili a contribuire alla modifica dell’articolo 15 della legge 135 che privatizza la gestione dell’acqua.
Anche nella nostra provincia, come nel resto del paese, si sta sviluppando una forte e crescente mobilitazione dei cittadini con l’obiettivo di tornare ad una gestione pubblica dell’acqua, contrariamente a quanto prevede l’articolo 15 della legge 135, di recente approvazione da parte del parlamento.
La CGIL considera l’acqua un bene comune fondamentale e, dunque, considera fondamentale e irrinunciabile il ruolo del pubblico, non solo nella proprietà ma anche nella gestione del servizio.
Anche su questo tema, quindi, la CGIL, è pronta a contribuire, con l’impegno dei suoi iscritti e delle sue strutture presenti in ogni comune, alla battaglia per la modifica della legge che comporta l’obbligo della privatizzazione del servizio.
Segreteria provinciale CGIL di Siracusa
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