di Pino Caldarella

In riferimento all'articolo del giornale "La Sicilia" del 24.12.10. Ecco come le posizioni dei Netini da noi cosiderate sempre campanilistiche tornano al pettine:

«A causa di problematiche sopravvenute nella sezione di Avola - Noto di Cittadinanzattiva-Tribunale dei diritti del malato, la segreteria regionale ha dato disposizioni di rappresentare la stessa, ai coordinatori provinciali Paolo Messina ed Angelo Cibardo». Questo in estrema sintesi, il senso del comunicato con cui la direzione regionale dell’importante organismo di tutela dei diritti dei cittadini, estromette gli organismi periferici, assumendo di conseguenza, in proprio, l’onere di valutare le scelte sulla rifunzionalizzazione degli ospedali di Avola e Noto.

La risoluzione colpisce il coordinatore del Tdm locale, Vittorio Padua (nella foto), sicuro di avere assolto al meglio le sue funzioni nel Tdm per lui «sindacato dei Cittadini». C’è «Cittadinanzattiva - Tribunale Diritti del Malato - si legge nella nota ufficiale - si dissocia da interventi che sono solo rappresentativi di posizioni personali. Ricordiamo che la posizione ufficiale dell’associazione è di collaborare alla realizzazione del piano sanitario regionale proposto dall’assessore Massimo Russo, che ha il coraggio di voler incidere in modo profondo su una sanità traballante e che soltanto un piano di rientro mirato ha salvato dalla bancarotta e dal commissariamento. Agire decisamente sugli ospedali inefficienti e spreconi, rimodulare e ristrutturare l’assistenza territoriale sono gli obbiettivi che questo piano si propone consentendo quindi un maggiore rispetto dei diritti del malato».

il Consigliere Pino Caldarella

21 commenti

  1. Anonimo // 28 dicembre 2010 alle ore 00:02  

    Credo che questo sia già un primo passo di affrontare in modo serio ed obiettivo la sanità nella zona sud. Meno male che ci sono organismi (come il tdm) che non si prestano ai giochi di parte, strumentali.

  2. Anonimo // 28 dicembre 2010 alle ore 09:18  

    E' stata fatta la cosa giusta era di una indisponenza assoluta ....il presidente del TDM non si puo' permettere di essere di parte ...

  3. Anonimo // 28 dicembre 2010 alle ore 13:18  

    visto che chi controlla questo blog è un benemerito stronzo gli mando questo commento di sfogo dato che quello che ieri avevo inviato e che dava solidarietà al dott. Padua è stato in maniera vile non pubblicato.
    Ciò dimostra il senso di democrazia che regna in questo blog dove si pubblica ciò che conviene.
    Sapete cosa vi dico andare a cagare.

  4. Fabio Pisana // 28 dicembre 2010 alle ore 13:20  

    Sig. Pino Caldarella,lei si mostra gia da subito di parte è nell'allocazione del post è nelle parole che in esso si citano!Esplicitamente ci informa di un Piano di rientro che "salva dalla banca rotta la sanita sicilia",ed ancor di più manifesta l'interesse verso la tutela sanitaria di tutta la zona sud.Tuttavia non esprime "le necessità che giungono al pettine"qualora si scegliesse Avola come unico ospedale e cioè:Costruzione di nuove sale operatorie,
    Costruzione di una nuova ala per contenere eventuali reparti aggiuntivi,
    realizzazione bonifica area adiacente all'ospedale di Maria,
    il tutto fin qui ecquivalente ad un ammontare di circa 15 MILIONI DI EURO,
    ......senza parlare di Autostrade inesistenti o che per la realizzazione prevedrebbero altrettanti milioni di euro di investimenti.TUtto ciò esalta semplicemente il ridicolo delle sue affermazioni e di quelle dei suoi colleghi inquanto DA CITTADINI ITALIANI COMPRENDIAMO LA COMPLESSITA DELLA BUROCRAZIA CHE SOMMATA ALLA LENTEZZA POLITICA DELLA REGIONE SICILIANA PORTEREBBE "parlando di investimenti"NON SOLO AD UN SERVIZIO CARENTE PER ANNI E ANNI MA ANCHE ALL'EFFETTIVA BANCA ROTTA DELLA SANITà PROVINCIALE.INFINE DA CITTADINI NON TOLLERIAMO UN SERVIZIO SANITARIO CHE ACCORPI TUTTA LA ZONA SUD AD UN OSPEDALE SORTO ABUSIVAMENTE NEGLI ANNI70, CHE NON RAPPRESENTA AFFATTO LA ZONA SUD, MA TUTTI NOI VOGLIAMO L’OSPEDALE DI NOTO PERCHE ESSO RAPPRESENTA LA FRONTIERA PER NOTO PACHINO ROSOLINI MA ANCHE PALAZZOLO TESTA DELL’ACQUA SAN CORRADO SAN PAOLO E TUTTE QUELLE CONTRADE CHE VEDONO AVOLA TROPPO LONTANO DA LORO.

  5. AvolaBlog // 28 dicembre 2010 alle ore 14:32  

    Caro anonimo, probabile che tu non sia riuscito a pubblicare il commento? Questa ipotesi la escludi a priori? Al momento non esistono commenti in attesa di moderazione relativi a questo post.
    PS - grazie per il complimento

  6. Anonimo // 28 dicembre 2010 alle ore 14:38  

    L'ospedale di Noto rappresenta NO la frontiera, ma in base a dove è allocato, rappresenta solamente un'ospedale di frontiera; cosa ben diversa.

  7. S.O.S. Sanità // 28 dicembre 2010 alle ore 14:43  

    Vedo che, purtroppo, i proverbiali "Capponi di Renzo" di manzoniana memoria sono sempre al'opera.
    E ancora una volta tocca constatare i focolai di questa grottesca vicenda medico-campanilistica tra avolesi e netini che si beccano per chi deve primeggiare sull'altra fazione, quando, molto probabilmente, il destino di entrambi gli ospedali è già segnato.
    Da avolese sono convinto, giusto per usare un termine recentemente usato nella politica nazionale, che chiunque dei due comuni la spunterà non otterrà altro che la classica "vittoria di Pirro".
    Vale a dire che la cosiddetta "comunità vincente" si godrà la supremazia solo per qualche anno, cioè fino a quando i politici siracusani non getteranno definitivamente la maschera e porteranno tutto quanto sarà loro possibile in quel del capoluogo. Strutture pubbliche o private ha importanza importanza relativa: quello che da qui a qualche anno andremo a ottenere è solo un grande polo ambulatoriale ad Avola e un grande polo ambulatoriale anche a Noto.
    Per cui cari Dott. Caldarella e Sig. Pisana (non so se anche lei è un dottore, nel qual caso le chiedo scusa di non aver menzionato il titolo) mettetevi il cuore in pace ed evitate di beccarvi.
    Piuttosto, finchè ed ammesso che si sia ancora in tempo, proporrei ed inviterei le due comunità ad unire le forze per cercare un'intesa che porti ad un unico ospedale di qualità e che salvaguardi in primis i diritti della popolazione ad avere accesso a una sanità di primissimo ordine e poi a salvaguardare tantissimi posti di lavoro che altrimenti si troverebbero in serio rischio.
    Il campanile conta fino a un certo punto, ma la salute è un bene di tutti e va salvaguardato fino alla morte.
    Le soluzioni? Un nuovo ospedale tra Avola e Noto, vicinissimo all'autostrada; il sacrificio di uno dei due già esistenti; la convivenza dei due con soluzioni che non debbano essere imposte "dall'alto" ma che siano frutto di una serena analisi interna.
    Insomma bisogna fare molto e farlo presto, prima che la zona sud venga abbandonata a se stessa.

  8. S.O.S. Salute // 28 dicembre 2010 alle ore 14:50  

    Mi accodo alla redazione nel fare i debiti complimenti all'anonimo che in maniera così colorita ha espresso la propria opinione circa un commento che probabilmente non è stato capace di inserire.
    Caro anonimo, piuttosto che emettere improperi che la dicono lunga sulla tua immagine personale, vedi di stare attento a osservare quelle semplicissime procedure che sono indispensabili per la pubblicazione di un commento.
    Distinti saluti e buon anno nuovo.

  9. Pino Caldarella // 28 dicembre 2010 alle ore 21:43  

    Gent.mo Sig Pisana innanzitutto le faccio i complimenti per i toni pacati da Lei usati, bisogna comunque chiarire alcuni aspetti che sono poco precisi:
    Il post ha soltanto la finalità di mettere in evidenza, non la mia posizione, ma quella che ha contraddistinto in ogni intervento il Dott. Padua.Ciò è stato percepito ed aggiustato dalla Segreteria regionale di Cittadinanzattiva-Tribunale dei Diritti del Malato,che si ritrovava ad essere rappresentata da chi aveva assunto l’assurda posizione campanilistica “Pro Trigona” ad ogni costo.
    Potrei capirlo, ma non accettarlo da un politico ( Avv. Valvo), ma non da chi, affacciato ad una finestra dell’ultimo piano del Trigona, avrebbe dovuto avere una visione dei confini territoriali più estesa.
    “Tuttavia non esprime "le necessità che giungono al pettine"qualora si scegliesse Avola come unico ospedale e cioè:Costruzione di nuove sale operatorie” : devo pensare che Lei non sa che le sale operatorie del Trigona non sono comunque sufficienti perché,nonostante le bigie dette da qualche primario, gli ortopedici operano utilizzando le sale operatorie dell’ ex chirurgia (perche le loro sono inagibili) e, considerata la mole di lavoro fra interventi d’urgenza e programmati, non potrebbero condividerle con altri reparti.
    L’area adiacente al Di Maria non comportava già alcun rischio e comunque i lavori che stanno interessando Cava Lunica contribuiscono a renderla ancora più sicura. Non riesco invece a capire perché l’ area di maxi-emergenza individuata ad Avola, dalla Protezione Civile, vicino al Di Maria, a Noto viene realizzata all’ingresso della città lontano,lontano,lontano dal Trigona. ???????
    “......senza parlare di Autostrade inesistenti”, forse Lei scherza perché, a pochi metri dal Di Maria, imboccando lo svincolo autostradale è possibile raggiungere ,tutte in autostrada, : Siracusa, Catania, Messina, Palermo, tanto per restare in Sicilia.
    Non dimentichiamo che già ad Avola è operativa una efficiente cardiologia con l’UTIC che può e deve rappresentare un indispensabile supporto ai Reparti sia di chirurgia che di medicina (complimenti al Dott. Corrado Dell’Ali e coll.)
    Se poi parliamo di costi, riporto dati ufficiali dell’ASP, per trasferire tutto a Noto sono necessari € 4.500.000 circa, per trasferire tutto ad Avola € 1.870.000. I suoi conti non tornano!!!!!!
    Gli abitanti di Palazzolo, credo che con la mare-monti possono raggiungere più celermente Siracusa.
    Comunque sono sicuro che tutto ciò
    Lei e tanti altri la sanno.
    Cordialmente
    Pino Caldarella

  10. Pino Caldarella // 28 dicembre 2010 alle ore 21:49  

    Scusate, dimenticavo, i collegamenti autostradali partono da Rosolini.

  11. Fabio Pisana // 29 dicembre 2010 alle ore 14:25  

    Sig.Pino Caldarella forse lei non sà che che il suo ospedale "di Maria" come pure l'ospedale di pachino rappresentano il frutto di una speculazione sanitaria dei poco addietro anni 70,essi sono dunque la causa principale di una degenerazione sanitaria in provincia fatta di debiti e di fughe verso altre province più solide,ebbene ciò che oggi grazie ai suoi antenati ci troviamo ad affrontare come problemi principali del nostro sistema sanitario:debito e fuga dei pazienti;Tuttavia lei ha ancora il coraggio di esprimersi per il bene della zona sud esaltando il suo ospedale?no lei pensa solamente ad avola:
    Primo perche parla di un sistema autostradale efficiente,quando dovrebbe sapere che pachino e portopalo cos'i come l'80% del territorio di Noto "4° comune piu grande d'italia"non sono coperti da Autostrade mentre l' autostrada siracusa gela pone grossi limiti di velocita e rischi di allagamenti quindi poco utilizzabile per le emergenze.
    Secondo perche l'ospedale di maria dista circa 15 Km da Siracusa quindi non si pone già di suo ad un servizio utile alla zona sud,altrimenti anche cassibile se avesse un ospedale potrebbe rivendicarne l'allocazione ma tutto cio come abbiamo gia detto non ha alcun senso di utilita per zona sud.
    Terzo ed ultimo punto l'ospedale di Noto rappresenta la struttura ospedaliera piu grande di tutta la provincia investire in esso puo servire a ricreare un secondo ospedale per le emergenze nel cuore della zona sud,provvisto di elisoccorso perche qualora si perdesse qualche secondo in piu per raggiungere l'ospedale "come alludete voi"si risparmierebbero ore nel trasferimento via elicottero verso altri ospedali,inoltre si ricreerebbe un flusso di pazienti che prima si spostavano da rosolini a modica e che come era un tempo ritornerebbero in provincia "a Noto"per curarsi..un saluto

  12. Anonimo // 29 dicembre 2010 alle ore 17:01  

    L'elisoccorso è l'unico sistema per raggiungere agevolmente l'ospedale di Noto!

  13. Anonimo // 29 dicembre 2010 alle ore 17:03  

    Il suo intervento, pacato nei toni, totalmente di parte a favore dell'Ospedale di Noto, citando con una filosofica prosopopea tutta una serie di positività per Noto, e svantaggi per Avola, che potrebbero blandire e convincere solo uno che abita a Pordenone e non conosce la realta di entrambi i nosocomi. Caro sig. Pisana è troppo evidente la posizione geograficia privilegiata dell'ospedale di Avola che non lascia il minimo dubbio. Peraltro sara realizzata in futuro l'area di maxi emergenza che completa l'efficienza di entrambe le strutture. Non cerchi di convincerci, si convinca lei che sarà Avola l'ospedale da destinare agli acuti, ma non per una questione di campanile, ma perchè è giusto che sia così.

  14. Anonimo // 29 dicembre 2010 alle ore 17:06  

    Condivido pure io, se viene creato un servizio staffetta, H 24, con l'elisoccorso va bene l'ospedale di Noto, altrimente è da chiudere.

  15. Pino Caldarella // 29 dicembre 2010 alle ore 22:27  

    Sig. Pisana capisco che digerire certe realtà è duro, anche per Lei, che sicuramente ama la sua città(noi Avolesi la apprezziamo).
    Penso che, comunque sia avvenuta la scelta dell'area per realizzare l'attuale P.O.Di Maria, sia stata strategicamente saggia e lungimirante (non mi accusi di campanilismo perchè questo è un dato obbiettivo). A Noto non capisco perchè sia stata fatta una scelta così infelice!!!!!!!!!!!!!!
    (non fatta per i Vigili del Fuoco).
    Per quando riguarda l'elisoccorso le posso garantire e mi creda anche dal Di Maria, sono stati effettuati trasferimenti (privacy per i pazienti) in elisoccorso, quindi ulteriore garanzia di efficienza.
    Non sottostimate l'organizzazione di un efficiente PTA che forse avete trascurato di valutare.
    P.S. Avola quale unico comune della zona sud con più di 30.000 (conditio sine qua non) abitanti avrà nel suo P.O. una nuova TAC e la Risonanza magnetica.
    Cordialmente
    Pino Caldarella

  16. Anonimo // 30 dicembre 2010 alle ore 00:50  

    E l'Avvocato Azzeccagarbugli (Assessore Russo) già starà pensando come spennare ben bene e come cucinare i due galli.
    Avolesi e netini: mettiamoci a cercare insieme le soluzioni più idonee perché tra non molto resteremo con un pugno di mosche in mano e "ammuccheremo lapuna"

  17. Fabio Pisana // 30 dicembre 2010 alle ore 09:23  

    Sig.Pino caldarella da Netino onesto sono pronto ad accettare qualsiasi realtà sia essa buona o cattiva ma non riesco a pensare a tutte quelle persone di portopalo o delle contrade che in stati piu o meno angosciosi di salute si troveranno ad affrontare un viaggio fino ad Avola per poi avere un altro ospedale a Siracusa a 10 minuti di distanza,penso a coloro che turbati da inconvenienti nel loro focolaio domestico non sapranno se aspettare o mettersi in viaggio per Avola dalle zone montane o dalle innumerevoli campagne abitate da nostri concittadini.Forse in quei casi l'autostrda non li fara sentire vicino all'ospedale di Avola o un incidente in moto a santa lucia o in auto a buccheri(noto)potrà diventare una causa di morte....e questo il progresso?no! ci si sta semplicemente allontanando da tutti i cittadini della zona sud e ribadisco da tutte quelle persone che vedono Avola troppo lontano da loro.

  18. Pino Caldarella // 30 dicembre 2010 alle ore 10:53  

    Le incolmabili distanze degli abitanti della zona sud, in realtà, credo che siano state sfatate dagli accessi in urgenza all’UTIC con ricoveri salvavita in tempi utili.
    Concordo con l’Anonimo Manzoniano in un successivo attento lavoro di ampliamento dei posti letto.
    P.S. Sig. Pisana avrei gradito, però, qualche risposta mirata alle mie perplessità.
    Saluti
    Pino Caldarella

  19. Anonimo // 30 dicembre 2010 alle ore 11:06  

    Ma fa fimta di non capire il cittadino di Portopalo impiega meno a raggiungere l'ospedale di Avola rispetto a Noto, venendo da Pachino e prendendo la circonvallazione.

  20. Anonimo // 30 dicembre 2010 alle ore 13:52  

    .......penso a coloro (Pachinesi)che turbati da inconvenienti nel loro focolaio domestico non sapranno se aspettare o mettersi in viaggio per Avola.....
    MA LA SMETTA!!! l'amministrazione netina non ha potuto ottenere ciò che voleva e ora qualcuno si erge a paladino della zona sud e dell'intero comprensorio con motivazioni FARLOCCHE E RIDICOLE.
    Ho molti amici a Noto e vi posso garantire che sono loro stessi, fuori dai riflettori, ad ammettere che per raggiungere il loro ospedale devono attraversare il centro cittadino impiegando quasi lo stesso tempo che impiegherebbero per raggiungere quello di Avola; lo stesso discorso vale per gran parte dei centri della nostra zona, alquanto disinteressati a questa problematica, in quanto per loro cambierebbe poco.

  21. quoto in toto // 30 dicembre 2010 alle ore 14:38  

    Alea iacta est.

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