Desidero sottoporre alla vostra attenzione un argomento che - data l'importanza - mi preme particolarmente, tanto da averne gia' parlato in precedenza. Ricevo dalla Dott.ssa Antonella Fucile (coordinatrice provinciale donne DS) e con piacere ripubblico il seguente comunicato stampa:



DEMOCRATICI DI SINISTRA
COORDINAMENTO DONNE
FEDERAZIONE PROVINCIALE DI SIRACUSA


COMUNICATO STAMPA

Le Democratiche di Sinistra, verso il Partito Democratico, accolgono la proposta avanzata dall’U.D.I., del “50E50 ovunque si decide” basata sull’applicazione dell’art. 51 della Costituzione, per favorire l’accesso dei cittadini e delle cittadine alle assemblee elettive in condizioni di pari opportunità.
Si è deciso di promuovere questa campagna per la raccolta di 50. 000 firme necessarie alla proposta di legge d’iniziativa popolare “50E50 ovunque si decide”, perchè i partiti in Italia non hanno avuto la capacità di gestire autonomamente il riequilibrio della rappresentanza. La proposta prevede che le candidature in tutti i tipi di elezioni siano costituite da un numero uguale di uomini e donne, disposti in ordine alternato, pena l’esclusione automatica della lista dalla prova elettorale.
Le Democratiche di Sinistra verso il partito democratico, indicono per lunedì 9 luglio alle ore 10,30 presso la Sala Costanza Bruno della Provincia Regionale di Siracusa – Via Malta, 106 Siracusa - una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa.
Alla conferenza stampa sono state invitate le donne referenti di tutti i partiti politici, dei sindacati, e delle maggiori associazioni femminili, per dare maggiore forza ad un serio rinnovamento della politica ed alla realizzazione di un percorso paritario.
Hanno già aderito a livello regionale, Marika Di Marco del Club delle Donne e Lucia Lombardo Responsabile Coordinamento Donne SPI Sicilia.
L’iniziativa è volta a sensibilizzare la cittadinanza affinché le donne italiane, come in Europa, divengano reali protagoniste delle scelte democratiche.

La Coordinatrice Provinciale
Antonella Fucile


4 commenti

  1. Anonimo // 7 luglio 2007 alle ore 19:23  

    Non mi piace...niente privilegi per nessuno...chi è più capace amministra...oppure facciamo 1/3, 1/3 e 1/3...così anche i gay e le lesbiche avranno il loro posto riservato...che ne dite?

  2. Anonimo // 7 luglio 2007 alle ore 20:06  

    @luxuria: innanzitutto la ringrazio per l'intervento, in questo modo mi da l'opportunita' di esporre il mio modo di vedere sulla questione da lei sollevata:

    "niente privilegi per nessuno" credo che 50 e 50 non costituisca privilegio ma una necessaria parita'!

    "chi è più capace amministra" il fatto che fino ad oggi siano per gran parte uomini ad amministrare o ad avere cariche dirigenziali non vuol dire che siano piu' capaci delle donne! sono le convenzioni sociali a considerare le donne poco capaci, infatti esistono luoghi nel mondo in cui le donne sono costrette a presentarsi in pubblico coperte dalla testa ai piedi.

    "facciamo 1/3, 1/3 e 1/3...così anche i gay e le lesbiche avranno il loro posto riservato" la capacita' di amministrare non dovrebbe avere niente a che fare con gli orientamenti sessuali. ..che ben vengano gay e lesbiche!

  3. Anonimo // 8 luglio 2007 alle ore 14:49  

    Secondo me non sono le donne discriminate in politica, ma sono le donne che non scendono in politica. Mettere delle percentuali minime sembra una forzatura.

  4. Anonimo // 8 luglio 2007 alle ore 19:46  

    Ringrazio Margaret per la possibilità di dibattere su un tema ormai troppo attuale. La donna ha una storia politica molto recente, ricordate tutti che l'esercizio del diritto di voto per le donne, ha circa 60 anni e coincide con la nascita della Repubblica in Italia nel 1946. Con una storia così recente, le donne hanno giustamente, richiesto forme di parità e di uguaglianza in tutti gli ambiti e soprattutto in politica.Così la donna è stata assimilata agli uomini che fanno politica, e nel momento in cui la donna ha dichiarato di essere differente da un certo modo maschile di fare politica, è stata discriminata. Con la proposta del 50 e 50, si eliminano le quote, per chi come luxuria non condivide, e uomini e donne insieme organizzano una democrazia fondata sulla cittadinanza duale. Quindi non una quota, non una percentuale qualunque ma il 50 e 50 di una democrazia da rifondare. La democrazia paritaria esclude una rappresentanza di genere, ma uomini e donne sono presenti in condizioni di uguaglianza ovunque si decide. Chiediamo a uomini e donne di firmare per la proposta di legge di iniziativa popolare depositata in Cassazione il 22/02/'07 dalle donne dell'UDI. E' per questo che su un tema fortemente importante, alla conferenza stampa di lunedì 9 luglio per la presentazione dell'iniziativa, sono state invitate le referenti dei partiti politici, dei sindacati, delle associazioni, perchè nelle loro sedi e con gli uomini, ci aiutino a raccogliere ben 50.000 firme entro il 30 novembre, e creino cultura paritaria.
    Antonella Fucile

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