di Sebastiano Passarello

Vi inoltro l’intervista all’ex Direttore di Greenpeace Patrick Moore, rilasciata nel corso di un convegno organizzato dall’ENEL, invitandovi a pubblicarla su Avolablog, su un argomento che sarà sempre più oggetto di dibattito, di scontro, tra favorevoli e contrari, sulla concreta possibilità di realizzare le centrali elettriche nucleari in Italia.

L’articolo è interessante perché cerca di rispondere alle domande più frequenti che ognuno di noi si pone sull’argomento. Secondo l’ex Direttore di Greenpeace Patrick Moore, gli ambientalisti hanno una visione poco razionale. Se vogliamo davvero limitare la dipendenza dalle fonti fossili, il nucleare è una strada obbligata per l’Italia e per il Pianeta.

Ne è convinto Patrick Moore, per 7 anni direttore di Greenpeace International e oggi attivo sostenitore dell’energia dell’atomo.

Buona lettura...


Durante la sua prima visita a Roma, negli anni Settanta, ricevette la benedizione del Papa per la sua battaglia contro i test nucleari. Oggi sostiene che l’atomo è la migliore soluzione disponibile. Perché questa inversione di rotta?

Perché ho capito che il nucleare è in grado di risolvere i problemi energetici del nostro Pianeta.

In che modo?

Una centrale nucleare è in grado di fornire per decine di anni energia pulita a basso costo, senza oscillazioni giornaliere e stagionali. Se guardiamo l’intero ciclo produttivo, il nucleare produce meno CO2 di qualsiasi fonte rinnovabile ed è in grado di assicurare quantitativi di energia pari a quelli delle centrali a carbone. I giacimenti di uranio e di plutonio sono molto ricchi e sono in mano a Paesi stabili dal punto di vista geopolitico. Le scorie, uno dei problemi più caldi del dibattito, sono un falso problema: possiamo riutilizzare il 97% dell’energia rimasta nel combustibile già usato, così come fa da trent’anni la Francia. Nelle centrali di prossima generazione le scorie potranno essere riutilizzate praticamente all’infinito.

Molta gente ha paura dell’atomo. Come la mettiamo con gli incidenti?

In decine di anni di attività gli incidenti nelle 439 centrali in funzione sono stati pochissimi. E gran parte di questi sono stati sopravvalutati: quello di Three Miles Island del 1979, per esempio, è stato un fallimento esclusivamente tecnologico, che non ha provocato alcuna vittima. Al contrario, è diventato un campanello d’allarme per tutta l’industria nucleare mondiale, che ha lavorato per migliorare ulteriormente le procedure di sicurezza. Possiamo dire che si tratta di una delle forme di produzione di energia più sicure. Anzi, chi ci lavora può stare davvero tranquillo: è una delle professioni con meno rischi in assoluto.

Non sarà facile però dimenticare Chernobyl…

Gli esperti concordano nel dire che quella centrale era stata progettata in modo assurdo, senza alcun criterio di sicurezza: praticamente il nocciolo non era protetto, come se fosse custodito in un magazzino. E i tecnici hanno reagito in modo dilettantesco, dando vita a una concatenazione letale di conseguenze. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in quello che è considerato l’unico vero disastro della storia dell’industria nucleare mondiale, morirono 56 persone. Un numero poco significativo se confrontato con i 1,2 milioni di morti ogni anno sulle strade.

Obama ha dichiarato che gli Stati Uniti offriranno garanzie finanziarie per la costruzione di due nuove centrali nucleari in Georgia. Cosa comporta questa decisione?

È la notizia più importante degli ultimi 30 anni per il nucleare occidentale. Il Presidente ha voluto mandare un messaggio chiaro ai movimenti ambientalisti e al suo stesso partito: “Senza il nucleare la lotta al cambiamento climatico è persa”.

Chi beneficerebbe maggiormente di una conversione al nucleare?

Quei Paesi che non hanno grosse riserve di combustibili fossili o rinnovabili “forti” come l’idroelettrico. Per esempio l’Italia che ha l’idroelettrico ma non ha altre risorse proprie, si trova nel paradosso di comprare ad alto costo l’energia prodotta da centrali nucleari all’estero. O gli Stati Uniti, che dipendono per il 50% dal carbone e per il 25% dal gas, e con l’atomo limiterebbero la dipendenza dalle fonti fossili. Un buon mix è quello svizzero: 65% dall’idroelettrico e 35% dal nucleare.

Come si può convincere la gente di questi vantaggi?

Con una comunicazione efficace che sappia interessare il pubblico. Il segreto sta nella credibilità dell’informazione che deve essere basata su dati scientifici e non su ideologie.

Il partito antinucleare è molto forte…

Il movimento ambientalista tra gli anni Settanta e Ottanta ha bloccato lo sviluppo di questa energia, ottenendo come unico risultato quello di incentivare la proliferazione delle fonti fossili, che sono alla base del surriscaldamento climatico. Oggi dicono che dobbiamo eliminare le fonti fossili, abbattere le dighe e le pale eoliche. Ma se lo facessimo come potrebbe andare avanti la nostra civiltà?

18 commenti

  1. Nino Campisi 1958 // 19 aprile 2010 alle ore 17:34  

    Non ho molte conoscenze su questo tipo di tecnologia,ma proprio in questi giorni un documentario sulla portaerei americana "uss george h.w. bush" alimentata dal nucleare,rende molto chiare le idee di quanto il nucleare può essere l'energia del futuro. Pensate,venti anni di navigazione senza mai richiedere rifornimento

  2. Anonimo // 20 aprile 2010 alle ore 10:40  

    Moore con il tempo ha maturato l'idea che il movimento ambientalista è diventato molto politicizzato ed influente a livello internazionale. Ha dichiarato che dalla metà degli anni '80 sono state abbandonate logica e scienza in favore del sensazionalismo. Attualmente promuove l'utilizzo dell'energia nucleare ritrattando le precedenti dichiarazioni degli anni '70 ed è sostenuto dal Nuclear Energy Institute statunitense. In passato ha anche criticato gli allarmismi lanciati a causa del riscaldamento globale definendoli come frutto di un movimento anti-umano e contro l'industrializzazione. Si è espresso in favore degli organismi geneticamente modificati dichiarando che il riscaldamento globale e lo sciogliersi dei ghiacciai non è necessariamente un evento negativo perché crea più aree coltivabili e zone da riforestare per la produzione di legname.
    da Wikipedia

    Sembra di sentir parlare B.
    Si goda la pensione, caro Moore !

    stuppa

  3. Anonimo // 20 aprile 2010 alle ore 14:41  

    Purtroppo il PD per avere una minima possibilità di battere Berlusconi deve allearsi con l'estrema sinistra, composta da ambientalisti, girotondini, grillini, viola, arcobaleno, e chi più ne ha più ne metta, che si opporrebbero su tutto, per cui sicuramente la gente preferirà votare Berlusconi ancora per molto. Ma perché in Finlandia, Svizzera, Germania, Francia ecc....... le cose si fanno e da noi tutto viene bloccato dagli ambientalisti, che a mio parere sono i veri alleati di Berlusconi.

  4. Maria Grazia // 20 aprile 2010 alle ore 15:52  

    Il PD è il partito dei Divieti. Confrontiamoci piuttosto per evitare di andare sempre più giù, mentre altri Paesi progrediscono perchè guidati dalla politica intelligente, che guarda al futuro scommettendo sul progresso. Noi rischiamo di regredire sempre più se non la finiamo con le false ideologie e le prese di posizione. Solo gli imbecilli si convincono che le loro idee sono le migliori e si chiudono al nuovo, al bello e, spesso, al buono! Il nucleare è l'energia del futuro e noi stiamo ancora a discutere mentre le centrali nucleari ci attorniano.
    Cordialmente
    M. G. Caruso

  5. ExOceT // 21 aprile 2010 alle ore 02:04  

    Questo governo vuole riportare la nostra nazione nel nucleare 23 anni dopo che quel referendum svolto sull'onda emotiva del disastro di Chernobyl decretò la fine dell'esperienza italiana nel nucleare civile che fino agli anni 60 ci vedeva come la terza potenza al mondo, dietro a Stati Uniti ed Inghilterra, e davanti di molte lunghezze all'allora Unione Sovietica. Non posso affermare con certezza se il nucleare è la risposta migliore al problema energetico italiano, certo è che bisogna pur fare qualcosa perchè basta dare una semplice sbirciatina ai dati riguardanti la produzione energetica nazionale per notare che ci troviamo in una pessima e umiliante situazione. La produzione nazionale è pari infatti solo al 12 % del fabbisogno, ottenuta con le nostre poche materie prime e con le centrali idroelettriche sparse in tutto il territorio dalle alpi ai monti iblei, un altro 12 % lo compriamo dalle centrali nucleari vicine ai nostri confini di proprietà dei nostri cugini europei, il restante 73 % lo produciamo pur sempre nel territorio nazionale ma con petrolio e gas acquistato all'estero. Un misero 3% è poi diviso fra eolico, solare, geotermico e da termovalorizzatori, energie rinnovabili di cui ci riempiamo la bocca e sentiamo spesso parlare i nostri politici ma in realta è come se non le utilizzassimo. Siamo il paese al mondo con le più alte importazioni di energia, la nostra bolletta ammonta a 30 miliardi di euro l'anno. Il problema non è solo l'enorme costo, pari al 2% del nostro pil speso per l'acquisto delle materie prime all'estero, ma anche per la mancanza di autonomia politica e militare nei confronti degli altri paesi, dato che basta un albero caduto in svizzera per lasciare l'intera nazione al buio come accadde pochi anni fa.

  6. ExOceT // 21 aprile 2010 alle ore 02:04  

    Basare l'intera produzione nazionale sull'energia nucleare è però illusorio dato che servirebbero 28 centrali da 1600 MW ciascuna e in Italia per le caratteristiche del territorio non potremmo averne più di una dozzina poichè non ci sono cosi grandi corsi d'acqua per il raffreddamento e sarebbe difficile far accettare più di una centrale ad alcune regioni. Il progetto annunciato dal governo avrà un costo che possiamo facilmente calcolare: per costruire una centrale da 1600 MW ci vogliono circa 3 miliardi di euro, quindi per le 4 previste ci vogliono 12 miliardi di euro piu gli interessi di finanziamento. E i tempi di costruzione di un reattore sono di circa 50 mesi più il periodo necessario per le varie autorizzazioni. In Finladia, paese non certo afflitto da una burocrazia "all'italiana" e con il consenso della popolazione (qui da escludere a priori) è stato annunciato nel 1998 la costruzione del primo reattore di 4° generazione e il tutto si concluderà nel 2011. Quindi almeno 14 anni per avere le centrali in funzione escludendo gli eventuali intoppi amministrativi e proteste dei cittadini. Davvero tragicomico come un paese che ha speso 20 miliardi di euro per uscire dal circolo dell'uranio,chiudendo centrali appena finite, ne paghi quasi altrettanti per ritornarvi. Stranezze italiane ahime! Il nucleare inquina poco : emette gas serra per kWh del 99.9 % in meno rispetto al petrolio e al gas, il 90 % in meno del fotovoltaico, il 25 % in meno dell'eolico e il 30 % in più dell'idroelettrico (la fonte di energia più pulita). Il vero problema non sono le emissioni di CO2 ma le scorie ad altissima radiottività,che impiegano centinaia di anni per inattivarsi e possono essere stoccate nei pochi siti stabili trovati, anche se sono in corso ricerche per il loro smaltimento rapido o riciclaggio. Il programma nucleare avra importanti ricadute in ambito industriale e scientifico,e poi tornerranno in italia i migliaia di ricercatori nel settore che ormai da 20 anni lavorano con alta professionalità nelle centrali nucleari di tutta europa. L'ideale per il nostro paese è attuare un processo di diversificazione, che riduca la dipendenza dal petrolio e dal gas di almeno il 50 % nei prossimi 30 anni, target non impossibile se si avvia un ampio progetto di investimento non solo sul nucleare di terza e quarta generazione ma anche sulle energie rinnovabili che sono solo utilizzate a scopi propagandistici essendo meno del 3 % del totale, e che ad ogni occasione il loro sviluppo è stato interrotto dal NO del politico di turno o dall'ambientalista fanatico.

  7. Anonimo // 21 aprile 2010 alle ore 12:41  

    Debbo fare i complimenti ad ExOceT per le interessanti considerazioni, molto convincenti, e non basate su principi ideologici strumentali come quelli degli ambientalisti. BRAVO

  8. Anonimo // 21 aprile 2010 alle ore 12:53  

    A chi ha definito il PD un partito dei divieti, vorrei farle notare che il PD è un partito responsabile, che studia ed affronta i problemi, sicuramente non è un partito di affari come è stato l'UDC e com'è l'MPA. Prima gli interessi dei cittadini, poi le esigenze elettorali e gli affari economici.

  9. Marco // 21 aprile 2010 alle ore 14:23  

    La consigliera Caruso parla x sentito dire;ma credo:vista la sua appartenza politica(prima UDC. ORA MPA) dovrebbe essere l'ultima a dare lezioni politicamente.
    Chi non prova vergogna ad appartenere a dei partiti(udc . mpa),con i suoi maggiori esponenti,uno condannato x mafia,l'altro indagato x lo stesso motivo;farerbbe bene a starsene zitto.
    Consigliera Caruso:proprio Lei è l'unica a starsene ZITTAAAAAAAAAA

  10. AvolaBlog // 21 aprile 2010 alle ore 14:27  

    ognuno è libero di esprimere il proprio parere, non vedo perchè la Maria Grazia Caruso debba vergognarsi se Lei ha la coscienza a posto.

    Cerchiamo di rispettarci tutti e cerchiamo di dare un valore aggiunto attraverso i commenti.

  11. Maria Grazia // 21 aprile 2010 alle ore 16:23  

    Che depressione, ragazzi! Subito all'attacco! Io mi vergogno di avere a che fare con gente che, non avendo argomenti validi, attacca su tutto. Ognuno è responsabile delle proprie azioni. Poi, la questione dei giustizialisti è un'altra e, giusto per chiarire, il Presidente Lombardo non ha ricevuto neanche l'avviso di garanzia, dunque, ma di che parlate? Pensiamo al bene della nostra Regione piuttosto. Fanno bene i leghisti a mantenere le distanze da noi, se siamo i primi ad affossarci. Condivido l'analisi di Exocet che ritengo puntuale e da cui si può partire per una discussione pacata e produttiva.
    Sempre con cordialità
    M.G. Caruso

  12. Anonimo // 22 aprile 2010 alle ore 00:03  

    il nucleare l'energia del fururo? ma siamo nel 2010 o negli anni 70?
    ai fautori del nucleare chiedo: ammettiamo pure che il nucleare sia l'energia del futuro (futuro anteriore perchè ci vorranno minimo 10 anni per costruire le centrali) ammettiamo che, come dice questo signore colto da demenza senile le scorie non siano un problema(mi dovrà pur spiegare perchè ancora oggi in italia ci sono, malamente stoccate, tonnellate di scorie e in francia si scavano tunnel sotterranei per seppellirle), ammettiamo che l'italia non sia un paese in gran parte sismico, densamente popolato e con infrastrutture deficitarie; ammesso tutto questo: dove le mettiamo queste benedette centrali? Mi pare che la meggior parte dei governatori, anche quelli favorevoli al nucleare, si siano detti contrari a una centrale nel proprio territorio, compreso Lombardo. E allora? li obblighiamo con l'esercito? E il federalismo tanto desiderato?
    Ma lo sapete che continuiamo a pagare in bolletta ciò che hanno lasciato le centrali chiuse dopo il referendum? Ma lo sapete che l'uranio è una risorsa scarsa? Lo sapete che gli eventuali vantaggi del nucleare li avremo fra più di dieci anni e che nel frattempo la Germania produce energia solare più del doppio di noi che siamo "o paese do sole" solo nelle canzoni?
    Io credo che fra 10 anni, quando saranno pronte (forse) le nostre centrali nucleari ci sarà davvero l'energia del futuro: l'idrogeno, e noi avremo impiegato inutilmente ingenti risorse che potevamo destinare altrove.

  13. Anonimo // 22 aprile 2010 alle ore 10:09  

    Ieri notte su rai2, Giovanni Minoli, nel programma "La storia siamo noi" ha ospitato l’amministratore delegato dell'Enel Fulvio Conti, il tema della trasmissione era le centrali elettriche nucleari in Italia. Nel faccia a faccia tra Minoli e Conti, l’A.D. dell’Enel ha risposto ampiamente, in maniera rassicurante, anche ad alcuni dei quesiti che ha posto Huscar nel suo commento. Riporto alcune sue dichiarazioni, sul timore diffuso che le centrali nucleari, nel loro normale funzionamento, siano un pericolo per la salute di chi vive vicino, Conti ha dichiarato:
    “Depositi e centrali sono luoghi molto controllati e sorvegliati; costruiti per non avere alcun impatto sulla salute e sull’ambiente”.
    Per quanto riguarda la localizzazione degli impianti, Conti sottolinea: “aree adatte ce ne sono e comunque teniamo conto che, anche in situazioni di estrema sismicità, come ad esempio in Giappone, è provato che le moderne centrali nucleari vengono costruite con criteri così rigorosi che possono resistere a qualsiasi tipo di scossa.
    Siamo in presenza di un percorso definito. Ci aspettiamo che l’Agenzia per la sicurezza, elemento fondamentale per portare avanti il programma nucleare italiano, venga costituita entro breve: all’inizio del 2011 arriverà l’approvazione del progetto.
    Nel 2013 l’apertura del cantiere; tra il 2019 e il 2020, l’entrata in esercizio della prima centrale. E conclude: “Da quel momento ogni 18 mesi saremo in condizioni di aprire una nuova centrale. Per essere prudenti questa centrale sarà in grado di produrre energia diciamo a partire dall’inizio del 2020″.
    Quanto allo smaltimento delle scorie Conti lo definisce un problema “trascurabile. Una centrale come quella che vogliamo fabbricare e costruire qui in Italia – spiega – ci mette sette anni di funzionamento per riempire un container di scorie, di rifiuti potenzialmente radioattivi. E’ un problema assolutamente gestibile”.
    Purtroppo tutta l'Europa e tutti gli Stati più sviluppati del mondo, producono energia dal nucleare, tranne l'Italia, penalizzata dal risultato del referendum, il cui voto fu condizionato dal terrorismo psicologico degli ambientalisti, e tutto questo ha provocato un danno economico non indifferente per l’economia nazionale e per le tasche delle famiglie italiane.
    Sebastiano Passarello

  14. Anonimo // 23 aprile 2010 alle ore 12:36  

    l'A.D. dell'Enel che parla di nucleare ha la stessa imparzialità e le stesso rigore scientifico di Luciano Moggi quando parla di calciopoli e degli scudetti tolti alla juve.
    Ricordo anche che al momento le centrali in costruzione nel mondo sono due (2).
    Inoltre vorrei sottolineare il populistico uso che si fa del ruolo degli ambientalisti (cui peraltro non appartengo) descritti come pericolosi fondamentalisti ai quali vengono imputate tutte le disgrazie accadute in questo paese negli ultimi 150 anni.
    Per contrastare queste ridicole posizioni basterebbe chiedere di dare uno sguardo a questo paese, martoriato dall'abusivismo edilizio, da veri e propri sconci naturalistici, da una devastazione del territorio che ci porta poi a piangere ipocritamente i morti di frane, alluvioni etc.
    I tanto temuti terroristi (psicologici per carità), fondamentalisti dell'ambiente non hanno mai contato un cazzo (mi scuserete per l'espressione scurrile) in italia; per alcuni per fortuna, per me purtroppo.

  15. ExOceT // 23 aprile 2010 alle ore 20:00  

    ciao huàscar, non ho capito a cosa ti riferisci quando parli di sole due centrali in costruzione. Io sono andato sul sito della IAEA (International Atomic Energy Agency) e ho trovato questo: http://www.iaea.org/cgi-bin/db.page.pl/pris.opercap.htm


    Saluti..

  16. Anonimo // 24 aprile 2010 alle ore 00:40  

    intendevo in costruzione nella U.E., anche se mi accorgo di non aver incluso slovacchia e bulgaria che ne fanno parte. Avevo contato solo quella francese e quella finlandese (mio errore). Comunque anche 6 mi sembrano pochine per un affarone come ci vogliono far credere sia il nucleare, non credi?
    sono convinto che nei prossimi mesi saremo bombardati da "marchette" su quanto sia buono e conveniente e innocuo ed ecologico il nucleare. Penso che sia un nostro diritto di cittadini informarci su cosa comporti il nucleare e se sia questa grande panacea che ci vogliono far credere. Personalmente preferisco credere alle parole del fisico Mattioli (fra l'altro nella segreteria nazionale di SEL) che a quelle dell'A.D: dell'Enel che ha un grande interesse a mettere le mani sulla torta miliardaria rappresentata dagli investimenti necessari a costruire le centrali (e a gestirle) in Italia.
    ciao e grazie per le tue precisazioni.

  17. Anonimo // 27 aprile 2010 alle ore 15:23  

    Mi sono collegato sul sito segnalato da Exocet, attualmente nel mondo sono in corso di costruzione 57 Centrali nucleari, di cui 23 in Cina e 9 in Russia. Caro Huascar, non pensi che noi al solito esageriamo in negativo, Nel pretendere l’applicazione di tutte le misure di sicurezza, credo che anche in Italia vadano realizzate le centrali nucleari. E' inaccettabile che una famiglia media Italiana, debba pagare in media bollette di 450/500 euro ogni due mesi. Finiamola con il bloccare tutto, rispettiamo l'ambiente, ma lasciamo che le cose si realizzino.

  18. Anonimo // 27 aprile 2010 alle ore 18:15  

    Lo ripeto: la mia contrarietà al nucleare non si basa solo sulla sicurezza (fra l'altro leggevo proprio ieri un articolo in cui si metteva in dubbio la sicurezza del tipo di reattore che sarà costruito in Italia) ma anche su un fatto di politica economica (mi risulta che non ci sia una sola centrale al mondo che non abbia avuto bisogno di soldi pubblici). Che senso ha, mi chiedo e vi chiedo, investire una montagna di soldi in qualcosa che potremo sfruttare solo fra 20 anni? Non bisogna trascurare il fatto che sono previste pesanti multe per i paesi che non si adegueranno nei livelli di emissione di CO2. FFino alla costruzione delle centrali come intende questo governo operare per rientrare in tali parametri? Non si potrebbe incentivare ulteriormente l'uso del fotovoltaico e dell'eolico? Non si potrebbero istallare pannelli fotovoltaici sui tetti delle scuole, degli edifici comunali ad esempio (costituirebbe una boccata di ossigeno per le disastrate casse dei nostri comuni)? Non si potrebbe investire parte di quei fondi nella ricerca, che intanto fa passi da gigante nel resto del mondo?

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